Kerouac oggi farebbe 100 anni, io maledetti 50, e in un flusso di
in(coscienza) mi ricordo il primo suo libro che comprai da ragazzino I sotterranei.
Lo comprai alla festa del partito Dp, in un paese vicino a dove vivo,
il paesino dove sono nato quando c'era ancora un ospedale (ora
trasformato in primo soccorso, pensate a quanti passi indietro abbiamo
fatto in questi 50 anni). Be' insomma, c'era in copertina una donna di
colore nuda, e tornando all'auto incontrammo una signora amica di mia
madre, che mi chiese che libro avevo preso. Quando vide la copertina
s'impressionò, e mi disse, con fare di rimprovero: ma ti piacciono
questi libri? Io dissi, sì, perché? Non si giudica un libro da una
copertina, infatti, quel libro, nonostante la bella copertina, non è il
mio libro preferito di Kerouac. In seguito ho letto On the Road (Sulla strada), un vero capolavoro, uno dei pochi libri che si meritano tutta la fama che hanno. Come del resto I vagabondi del Dharma, che metto al secondo posto tra i miei Kerouac preferiti. Poi ovviamente c'è Big Sur.
Non mi pare di avere letto altro di lui. I libri di Kerouac sono
autobiografici, nel suo intento volevano essere un'unica grande opera a
rappresentare la sua vita tormentata. Credo di avere molte cose in
comune con lui, o almeno mi piace pensarlo (anche se ho smesso di bere) e
mi fa piacere condividere la data di nascita con un tale mito. Un mito
letterario che è andato oltre la letteratura, sforando nella cultura di
massa, simbolo del pacifismo, tra una rissa e l'altra, e massimo
rappresentate della letteratura beat. Auguri Jack.
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