martedì 31 luglio 2012

Anniversari sfasati: Le Radici e le Ali


Lo scorso anno Le Radici e le Ali ha festeggiato vent'anni. Avrei voluto ricordarlo anche sul mio blog, ma non ho trovato le parole. Un disco epocale, con il rock italiano indipendente mai così forte e bello. Un disco di rottura in primo luogo per i Gang
Dopo i primi dischi cantanti in inglese, l'idea di proporre testi in italiano risultò dirompente, l'inizio di una serie di album importanti per loro e per molto underground italico. C'era di tutto in quel disco dedicato al sud del mondo. 
Il primo che mi viene in mente è Chico Mendes, sindacalista che univa le lotte dell'ambiente a quelle del lavoro nella foresta dell'Amazzonia, e per questo venne assassinato (chi non lo ricorda, o non lo conosce, provi a cercare nel web e poi in libreria...). 
La copertina, con il nostro paese rovesciato, nel mirino, è molto significativa: i Gang puntavano direttamente all'Italia, e allo stesso tempo l'Italia era nel mirino di corrotti, mafiosi, politicanti, ai quali i fratelli Severini non perdonavano nulla, sia nelle loro canzoni, sia sui palchi in diretta tv. Questa loro sincerità, costò molto in termini di passaggi televisivi e contratti discografici.  

Per questo i Gang sono meno conosciuti di quanto meritino, ma loro continuano a fare un lavoro dal basso strepitoso, con dischi (firmati Gang o partecipazioni in progetti di giovani musicanti), concerti e iniziative... c'è pure "nuovo" cd appena uscito:  Le Radici e le Ali - 1991-2011, la registrazione di un live lo scorso settembre nella loro Filottrano, come sempre venduto a prezzo politico.
Per il cd, i concerti e il resto, vi rimando al loro sito 

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venerdì 27 luglio 2012

Altri 500 che fanno 1000 km

Non lo dico per fare il figo, ma quest'anno non sono in gran forma. Di solito ad agosto faccio gli ultimi giri in bici, e non so se riuscirò a farne altri 500 ... poi a settembre, con le giornate che si accorciano, e i cine che riaprono, noi rettili ci ritiriamo. Lo so, molti ricominciano, ma quelli non sono rettili, quindi prevedo un magro bottino (1500 km o giù di lì,ma vedremo). Questo per introdurre alcune foto dai 500 ai 1000 km fatti in bici, in un periodo di ferie intorno alla palude, grazie alla crisi e alla mia nota antipatia per le vacanze tradizionali. Giro più lungo circa 100 km, in sette ore e rotti (compreso pause, pranzo, ciacole ...).
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mercoledì 25 luglio 2012

Due parole con i Garden of Alibis


Musica veramente giovane questa sera in palude, con i Garden of Alibis, quattro ragazzi del 1989, da Torino, città a parte, con musica sempre sorprendente e sempre diversa. Come a parte e molto sorprendete è questo loro esordio, Colours, uscito da qualche settimana per Hertzbrigade Records, label determinata e motivata, che sta promuovendoli al meglio (prima di farlo uscire, hanno regalato una particolare versione del cd tramite XL). Un disco difficilmente definibile Colours, se non per la caratteristica che fa muovere un sacco la mia coda. E questo è un bene, mi mantiene in forma.
È pop?... è rock?... elettronica? È questo e molto altro ancora, musica dinamica con tante influenze, non definita perché in crescita, nei molti live che i Garden of Alibis stanno facendo. Dopo alcuni concerti all’estero, saranno impegnati il prossimo fine settimana in altri concerti (nord, centro e sud Italia, in tre soli giorni), e poi ancora più avanti (seguite il loro sito, se passano da voi, prima che siano irraggiungibili). Insomma, grande festa in palude questa sera. Perché oltre ad essere in gran forma, hanno molte cose da dire. Partiamo…

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domenica 22 luglio 2012

Frigidaire, Il Nuovo Male e Libero ...?!

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giovedì 19 luglio 2012

Stavo per farlo, ma non posso dimentiCarlo ...

Quello smarrimento, quella società del controllo, quella uccisione della politica, a 11 anni ha fatto molti passi, ma proprio per questo no, non posso dimentiCarlo ... per me come un fratello. Per questo ho preso una pagina del libro a fumetti Carlo Giuliani, il ribelle di Genova, di Barilli e De Carli, uscito per BeccoGiallo (ne ho già scritto sul blog e altrove), quando la sorella capisce, intuisce ... Carlo Giuliani, fratello.

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martedì 17 luglio 2012

Due parole con El Matador Alegre


El Matador Alegre per la prima volta in palude, arriva in questi giorni caldi, giusto per aumentare il calore e l’emotività. Un matador pacifico, senza il sangue di quella brutale mattanza, ma con un gusto spiccato per la musica, come quel toro che si rifiutava di fare la corrida per fare musica in un vecchio cartoon Disney, ricordate?. In questo omonimo suo disco d’esordio, da poco uscito per la Cabezon Records, piccola label in costante crescita, crea delle melodie di alternative-pop malinconico, con la testa e i piedi ben piantati negli anni ’90.
Grunge dunque, elettronico e malinconico, come questa splendida copertina può far immaginare. Come in essa convivono diversi elementi: il sintetico e il naturale, il meccanico e l’animale, la concretezza e il sogno. El Matador Alegre in un’ora di musica ben calibrata in dodici brani onirici e a tratti retrò, riesce a costruire delle trame sonore con la sua voce, il piano, sinth, e l’abile uso dell’elettronica. Il bello è che, come il matador riesce ad essere allegro e non sanguinario, questa sua musica riesce ad essere calda, umana …ma qui comincio a sbrodolare. Meglio sentire se El Matador Alegre è pronto.     

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venerdì 13 luglio 2012

Tre Sante - racconto inedito

Il mio amico Zio Scriba pubblica alcune volte racconti di quando ha svolto il servizio militare. Io ho fatto l'obiettore di coscienza, e in questi giorni sono passato in bici dove molti anni fa avevo fatto un campo estivo. Per questo mi è venuto in mente di pubblicare questo mio vecchio racconto indedito, in parte ispirato a quei giorni felici. Il racconto è datato 25.7.2000, quando volevo essere Bukowski ... perdonate certe ingenuità.

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lunedì 9 luglio 2012

Due parole con i Devocka


Ritornano in palude i Devocka e l’atmosfera si fa calda, incandescente, molto più calda del normale. Copertina e foto del libretto interno che sembrano uscire da un film del loro conterraneo Michelangelo Antonioni, sulla difficoltà dei rapporti umani e sull’incomunicabilità, per un cd con al centro la paranoia nella quotidianità dell’individuo (forse non è un caso, sapendo la passione cinefila del gruppo). Questo il tema portante di La morte del sole (anche il titolo è antonioni-style), album uscito da qualche settimana con ottime recensioni per I Dischi del Minollo, label abruzzese dal gran fiuto.
Undici pezzi che spaccano dentro e fuori, più dentro che fuori del solito però: il noise dei primi due dischi, lascia spazio ad un post-punk più diretto e forse ancora maggiormente micidiale, con una formazione rimasta sempre quella, che suona insieme come un solo uomo. Questa è la sensazione più forte ascoltando la band di Ferrara, con l’inossidabile Igor (voce), la ritmica pulsante di Ivan (batteria) e Bonus (basso) e le chitarre distorte di Matteo. Un power-quartetto che spacca con dolcezza. Ma bando alle sbrodolature, i Devocka non li tengo più, vogliono partire con la blog-intervista …via!  
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domenica 8 luglio 2012

Stagione da Alligatori

Scusate la latitanza, con questo caldo sono sempre in bici, questa è la mia stagione ... da Alligatori. Domani si torna a blog-intervistare ...

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giovedì 5 luglio 2012

Due parole con i Margareth


Ritornano in palude i Margareth, giovani veneziani che posso dire di aver visto crescere. Apprezzati fin dai primi ep autoprodotti (passarono di qui nel 2009, con un bel dischetto di quattro sole canzoni e una copertina malinconica), dopo alcuni assestamenti nella loro formazione sono usciti nel 2010 con il loro primo lungo, White Lines, per Macaco Records degli amici Grimoon, e in questo 2012 hanno fatto il bis con Fractals, disco tra il mistico e il sensuale, senza perdere di vista l’ironia. Sempre prodotto dalla label veneziana, sempre in progressione. La copertina di questo disco mi ricorda quella frase dei Blues Brothers: io ho visto la luce! …
In realtà, ad ascoltare Fractals si rischia veramente di vedere la luce. Registrato in presa diretta con la produzione artistica dell’ottimo Giovanni Ferrario, sono nove pezzi che crescono ascolto dopo ascolto, elettrici e vibranti, con un’anima romantica e un pop virato verso gusti acidi. Un disco ben calibrato, da giovani musicanti ormai maturi. L’esperienza e la mano di Ferrario, uno dei migliori produttori della scena underground (per non dire in assoluto), si sente. Fractals, frattali: oggetti geometrici che si ripetono nella loro struttura allo stesso modo su scale diverse … chissà che non sia una perfetta metafora del cd. Forse sbrodolo in critichese, forse no … meglio iniziare. Pronti?      

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mercoledì 4 luglio 2012

Volevo essere Bukowski

Volevo essere Bukowski da ragazzo, per questo leggevo qualsiasi cosa di lui. Posso dire di essermi avvicinato, visto che bevo come lui. 
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lunedì 2 luglio 2012

Due parole con Black Eyed Dog


Finalmente in palude i Black Eyed Dog. È da un sacco che cerco di ospitarli, anche con i precedenti dischi, ma non eravamo mai riusciti a trovare una data buona. Pure per questo nuovo disco non è stato facile, ma alla fine eccoci (almeno spero). Nuovo disco e nuova formazione per il progetto di Fabio Parrinello, che ora si presenta come trio: oltre a lui, voce, piano e mandolino elettrico, c’è Anna Balestrieri, voce, chitarra, cigar box e piano, Alessandro Falzone, batteria, chitarre e percussioni. Un disco molto elettrico e meno folk dei precedenti questo Too Many Late Nights, uscito a maggio per 800A Records.
Un disco di gioiosa elettricità sonica, con alcune ballate però, che ti stendono e ti fanno sognare. Dieci pezzi memorabili dal sapore internazionale registrati a Palermo con Orazio Magrì, mixati in parte da JD Foster negli States e in parte da Hugo Race in Australia. Tra le migliori uscite dell’anno; l’ascolto in continuazione, rigirandomi tra le mani la bella copertina, che sembra un disegno di Andrea Pazienza. Punk Romantic Psycho Blues, come hanno definito la loro musica i Black Eyed Dog. Direi perfetta, visto gli elementi contenuti e ben amalgamanti in essa. Ma non voglio sbrodolare oltre …ci siete? Speriamo…
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domenica 1 luglio 2012

I miei primi 500 km

Ieri sono passato davanti a queste bandiere colorate e svolazzanti proprio mentre il contachilometri della bici segnava 500 km. L'ho preso come un bel segno, mi sentivo lisergico. La bici è, per sua natura lisergica. Le rendo omaggio con alcune foto dei miei primi 500 km fatti in questa stagione appena iniziata. Senza di lei non avrei visto così ...
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