Non c'è due senza tre, e poi continueremo. Sarà un rubrica fissa, con
vecchie rece a dischi, film, libri del passato, perché siano utili al
presente. Per riascoltare/rivedere/rileggere. Si chiamerà ADP
(Alligatore da piccolo) e poi il titolo dell'opera scelta. In questa
terza puntata sveliamo il nome. Non nasco come Alligatore, ma lo divento. Lo divento quando Smemoranda mi chiede di inventarmi un nickname, un alias, un nome d'arte insomma.
Mi trovavo davanti alla libreria in camera mia e pensavo, pensavo,
pensavo...vedevo delle copertine gialle in maggioranza. Erano quelle dei
libri di Massimo Carlotto con le avventure de L'Alligatore. Per questo decisi di firmarmi così.
Qui sotto metto una rece al cd di una band che mi piaceva molto, i
veronesi Lecrevisse. I componenti della band, dopo il terzo cd presero
strade diverse (unòrsominòre. è stato ospite più volte in palude). Io continuo a considerarli una delle migliori band dei
primo decennio del nuovo secolo...
Lecrevisse,
(due.) Jestrai/Venus, 2003
Kappa, cantante e chitarrista dei Lecrevisse, in una recente
intervista ha detto che quando gli chiedono che tipo di musica fa il suo gruppo
lui dice che suonano rock, poi, se l’interlocutore è ancora interessato parte
con una mezz’ora di definizioni. È quello che vorrei fare io per parlarvi di
questi piccoli/grandi musicisti al loro secondo cd. Ascoltandoli saltano in
mente un sacco di nomi, ma alla fine ci si accorge di aver sentito una sola
grande band: i Lecrevisse. Sarà la loro abilità nel suonare duemila strumenti
per creare i più svariati suoni, sarà la versatilità dei loro gusti musicali e
delle loro esperienze, sarà quel che sarà ma questo loro cd profuma mito
lontano un miglio: theremin, trombe, violini sapientemente sparsi per il cd,
chitarre acide e testi malinconici cantati in italiano, momenti lisergici di
rara potenza. Dal
lungo viaggio della durata di ben 11 minuti di ncg 287 (puro Motorpsycho) alla malinconica di
ieri, con il vociare caotico in sottofondo
(sarebbe stata perfetta per l’ultimo film di Ozpetek), dalla tromba che
accompagna il sorprendente jazz di divertissement
all’originale cover di come è
profondo il mare (si proprio lei) di Dalla. Un caleidoscopio di suoni,
parole, immagini che ti colpiscono il cervello. Il modo migliore di festeggiare
i trent’anni di The Dark Side Of The Moon.
www.lecrevisse.com …
L’Alligatore
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