Anche questo fine settimana sono andato al Trento Film Festival. Grazie al tempo perfetto, ci sono andato in bici. Non potevo fare altrimenti, visto in programma della giornata, con Enrico Brizzi e le sue storie di camminatore. Doppio Brizzi, con la presentazione del film documentario Italica 150 e l’incontro con l’autore, in carne ed ossa per parlare di questo viaggio, del documentario di Serena Tommasini Degna (c’era anche lei) e del romanzo Psicoatleti di imminente uscita (sarà presentato a Torino la prossima settimana).
Il film è un viaggio in Italia (non riesco a chiamarlo road-movie), dalla Vetta d’Italia a Capo Passero, come dice il sottotitolo, nel 150° anniversario dell’unità nazionale. Un modo di festeggiare l’unità italica in maniera brizziana, con i suoi amici psicoatleti, le piccole storie di gente comune, documentari in bianco e nero presi nei posti dove sono stati, scherzi, vesciche ai piedi, neve in Alto Adige dove inizia il viaggio il 7 aprile, sudore e bagno nel mare in Sicilia, 90 giorni dopo, dove la camminata finisce…
Il viaggio è stato fatto da Brizzi nella primavera estate del 2010. Novanta giorni, oltre 2000 km, sempre e solo a piedi, lui e il fido amico Francesco Monti (pure lui a Trento), il classico compagnone da commedia all’italiana (ne combina tante, dal primo volo in paracadute ai tatuaggi). Durante il tragitto si sono uniti per alcuni pezzi altri amici dell’associazione Francigena XXI per portare conforto ed essere testimoni partecipi dell’evento.
Perché questo viaggio? Per vedere a piedi l’Italia. Viaggiando in auto non consoci i posti dove vai. Me ne sono accorto io, da quando ho cominciato a fare lunghe distanze con la bici. Brizzi si è inventato un percorso, non una pista già battuta, ma alcune tappa fondamentali (la più bella, densa di significati, è quella ad Asiago, per ricordare Mario Rigoni Stern). Perché l’idea di Brizzi era proprio quella di ritrovare il volto del nostro Paese negli scrittori che abbiamo letto, nelle canzoni che abbiamo cantato, negli avvenimenti sportivi …cioè un fattore unificante, oltre alla lingua.
Particolare la colonna sonora, con alcune canzoni del nuovo disco uscito di recente per Irma Records. La vita quotidiana in Italia, fatto da Enrico Brizzi e Yuguerra, più altre canzoni di vecchie collaborazioni brizziane (Numero6, Frida X ed altri amici). Il recente disco fatto con Yuguerra è un gioellino, che continuo ad ascoltare in auto. Anche qui ci sono storie d’Italia private, ricordi di bambino (da morire Lettera a Pertini). Spero di averli ospiti sul blog nella blog-intervista, come ho cercato di strappare la promessa a Brizzi mentre firmava autografi; io mi sono fatto firmare il biglietto del cinema della prima di Italica 150, finito proprio in tempo per il Trento Film Festival, nell’ultimo giorno di proiezioni ufficiali. Un bella edizione, varia, con molte pellicole di montagna. Il film di Brizzi di montagne ne ha dentro alcune. Lui, nella divertente chiacchierata con Carlo Martinelli del festival trentino, si è definito uno scalatore orizzontale, a differenza degli alpinisti, scalatori verticali.
PER VEDERE I FILM PREMIATI IN ATTESA DELL’EDIZIONE N.60
http://www.trentofestival.it/it/index.htm
PER VEDERE IL SITO DEL PROGETTO ITALICA 150
http://www.italica150.org/italica/Home.html
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