Rock genuino questa sera nella palude con The Doormen, band ravennate giovane dentro e fuori. Dai testi, alle parole, dai titoli dal modo di proporsi senti il vero rock, e fa piacere. Niente elettronica, ma analogico come dio comanda, si capisce guardandoli che sono forti, che sono veri. Perfetto esempio di band romagnola, da romanzo di Morozzi, The Doormen hanno da poco fatto con le loro mani un cd, il primo omonimo disco. Coprodotto e mixato da Paolo Mauri (Afterhours, Le luci della centrale elettrica), registrato allo Studio 73 di Ravenna da Riccardi Pasini, è un dischetto nero come la pece, che ultimamente gira spesso nel mio lettore cd.
Cantato in inglese, questo esordio compatto parla dei piccoli drammi interni, scazzi quotidiani, paranoie, quasi come il primo rock’n’roll, senza dimenticare qualche stoccata di sano impegno, come il rock venuto dopo. Storie di giovani che vogliono solo apparire, tra facebook e le feste giuste, storie sentimentali totalizzanti, la timidezza, la rabbia giovane inespressa accanto a qualcosa di più “politico”, cioè Italy, il primo brano dell’album con un ritornello emblematico nella sua semplicità loureediana: is out of control. Siamo fuori controllo? Ne parleremo con The Doormen, nell’intervista che va ad incominciare. Pronti?
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http://www.myspace.com/thedoormenmusicitaly
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