Wall Street di Oliver Stone
Sottotitolo:
Il denaro non dorme mai. Io cambierei in,
Gli anni ’80 non sono mai finiti. Ed è l’unico appunto che muovo alla pellicola, molto più di un semplice sequel. Assieme al film della
Coppola e a quello di
Fincher, rappresenta il capitalismo come è oggi (un trittico imperdibile). Qui c’è
Gekko, duro dell’alta finanza, uscito dal carcere come
Belushi in
The Blues Brothers, solo che ad accoglierlo non trova
Dan Aykroyd, ma solo il suo vecchio grosso cellulare a segnare un’epoca. Trova poi una società più incattivita e più vorace di lui, in preda a crisi economiche continue autoalimentanti. C’è il mondo dorato della borsa pieno di figli di puttana, c’è una figlia carina e di sinistra che lo odia, c’è un cast stellare, c’è una colonna sonora impeccabile con canzoni di
David Byrne e
Brian Eno, c’è una romantica storia d’amore, un blog impegnato, le energie alternative, citazioni cinefile (notata la suoneria del cellulare dell’immenso
Eli Wallach?) … insomma, c’è la palude di oggi. Per questo dico: COLPO DI CODA.
IL
Sito Italiano DEL FILM
La passione di Carlo Mazzacurati
Per me il cinema italiano è
Carlo Mazzacurati. Ricordo quando da ragazzo andai a vedere il suo esordio, grandissimo,
Notte Italiana, in un cineclub ormai morto e sepolto. Poi non mi sono perso
un Mazzacurati. La mia passione per i giovani musicanti è seconda solo a quella per i cineasti. Sì, perché il buon Carlo a cinquant’anni suonati (e una dozzina di film), continua ad essere considerato un giovane (buon per lui). Come il regista del film interpretato da
Silvio Orlando, uomo in crisi al quale succede un fatto inaspettato. La sua casa in maremma perde acqua dalle tubazioni e causa un danno incalcolabile ad un affresco, il sindaco del paese per questo lo ricatta: o dirige la sacra rappresentazione pasquale o parte la denuncia. È l’inizio di una farsaccia, poco mazzacuratiana, ma che alla fine non delude. A tenerla in piedi un attore sempre più grande (e grosso), cioè
Giuseppe Battiston (occhio alla sua entrata in scena, con canzone di un gruppo passato sul blog), e un’attrice dell’est ormai indispensabile al nostro cinema,
Kasia Smutniak. Non sono nei ruoli principali, ma alla fine ti restano dentro.
SUL WEB
LA PASSIONE di Carlo Mazzacurati
Quella sera dorata di James Ivory
Ecco un gran bel film senza sbavature: atmosfera misteriosa, personaggi strani, attori tagliati per la parte. Incursione sudamericana ai giorni nostri per
James Ivory, che affascinato dall’omonimo romanzo di
Peter Cameron, abbandona i film in costume per inseguire la storia morbosa di un giovane ricercatore universitario. Il ragazzo vuole scrivere la biografia di un defunto scrittore uruguayano autore di un solo libro (di culto, ovvio), per questo va a trovare i suoi eredi, cercando di avere la loro collaborazione. Trova la giovane vedova, l’amante dello scrittore e la bambina avuta con lui, l’eccentrico fratello gay e il fidanzato orientale. Trasformeranno la sua vita e la visione del mondo. Su tutti la dolce
Charlotte Gainsbourg e la villa immersa nel verde rigoglioso. Piacerà anche a chi poco sopporta Ivory.
SUL WEB
Quella Sera Dorata LEGENDA
Colpo di coda
Coda tesa
Codì, Codì
Nella palude
Affondo