Finalmente ho letto il nuovo romanzo di
Zio Scriba. Ieri mi sono
regalato un pomeriggio per me, proprio il giorno dopo il mio
compleanno, per gustarmi le nuove avventure di Corradino. Questo,
come molti di voi sanno, è il terzo romanzo di Nicola Pezzoli (il
secondo ad uscire con la
Neo., e il secondo ad avere Corradino, alter
ego di Nicola, come protagonista). Si tratta di un romanzo dolce e
lieve come la copertina.
Solo 129 pagine, 129 pagine nelle
quali succedono un sacco di cose (sì, è un romanzo con molta azione,
ma azione emotiva). Narrato in prima persona,
Chiudi gli occhi e
guarda, è il
ricordo tenero di un'estate, anzi, tre settimane del luglio 1979 con
Corradino al mare, in Liguria, lui e solo la madre (il padre è
morto, chi ha letto il suo romanzo precedente lo sa). A differenza
di
Quattro soli a motore, romanzo di quasi trecento pagine, non
c'è l'intrecciarsi della Storia con le piccole storie. Qui c'è la
vita di un ragazzino di dodici anni, alle prese con i giochi, le
emozioni, i primi baci, le cotte, le classiche cose da spiaggia. Chi
conosce la scrittura e le idee dell'amico Zio Scriba, non solo dai
romanzi, ma in particolare dal suo seguitissimo blog, potrà
immaginare, saranno ben poco classiche. Anzi, c'è la rottura del
classico da spiaggia in questo romanzo, ma non voglio certo
rovinarvi la sorpresa.
Chiudi gli occhi e guarda è un libro diviso
in due parti: nella prima c'è l'arrivo al mare, nella casa degli zii
ospitanti (di culto l'inizio con il gatto in auto, che non vi dico
cosa combina, poveretto...), i primi giorni di passeggiate con lo
zio cieco, ma niente spiaggia. Poi arriva la cugina Ilaria, della
quale Corradino si innamora, di un amore platonico e impossibile,
vista anche la differenza di età (bello quando vanno al cinema a
vedere Io e Annie), e si porta via gli zii. Ora Corradino è solo con
la madre, può iniziare la vita in spiaggia, può iniziare la seconda
parte del libro, cavalcata sulle onde di un mare per nulla calmo,
fino allo struggente finale con citazione beatlesoniana ... no, non
è un giovane musicante finito in palude, ma poco ci manca. Gran bel
libro. Il gran bel libro che mi aspettavo.
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