giovedì 31 maggio 2012

Due parole con Paolo Toso


Questa sera l’Alligatore se ne va ad ovest, per portare in palude un cantautore piemontese (di Alessandria), classico come quei buoni vini rossi della sua terra, Paolo Toso. Lo fa per cercare di calmare l’attività del sottosuolo della pianura padana, troppo scossa in questi giorni, troppo noise-rock per trovare il suo corrispettivo musicale… e poi perché sentiva la necessità di un cantautore così, con la sua chitarra e la voce, con canzoni dai titoli come La resistenza, Le nebbie di ottobre, I miei amici ed io, Ballata dell’inguaribile ottimista … il disco s’intitola invece Ballate per inguaribili ottimisti, ed è uscito per Neogrigio/CdBaby.
Prodotto artisticamente da Filippo Cosentino, dolce metà di una cara amica blogger (Adriana, me l’ha promesso, questa sera farà le ore piccole per la blog-intervista), che accompagna Paolo Toso in giro per l’Italia a presentare il disco e l’ha registrato ad Anzola dell’Emilia. Un disco intimo e pieno di parole, cantate in italiano da una voce originale, con chitarra acustica, armonica, dobro … canzoni di lotta, canzoni romantiche, di battaglie e sconfitte. Un disco che mi prende bene fin dall’inizio, riportandomi alla memoria i grandi del passato della nostra canzone d’autore, ma non uno in particolare. Forse perché Paolo Toso è Paolo Toso. Pronti?       

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mercoledì 30 maggio 2012

Carlotto riporterà in vita l'Alligatore ... indaghi sul terremoto

Massimo Carlotto lunedì scorso era alla Feltrinelli della mia città, intervistato da Silvana Rigobon, per presentare il suo nuovo romanzo Respiro Corto, un vero e proprio affresco sulla criminalità organizzata, ambientato in buona parte a Marsiglia, la città di tanto cinema noir, la città d'Europa dove il crimine è presente in maniera più inesorabile e massiccia. Una criminalità
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lunedì 28 maggio 2012

Due parole con gli Elettrofandango


La terra trema in pianura padana, e questa sera in palude tremerà ancora di più, per l’arrivo degli Elettrofandango a presentare il loro Achab, appena uscito presso Blinde Proteus (la nuova label di Simona Gretchen, con due rettili, forse alligatori, nel simbolo, che in realtà, mi hanno spiegato nell'intervista, sono 2 protei, anfibi ...) e la classica Scriveremale, accanto al gruppo veneto da sempre. Sette pezzi per nulla facili, a partire dall’intro Antro di Achab: un ragliare di cani che ha fatto alzare le orecchie al mio gatto, registrato di nascosto al canile di Venezia una notte, per rappresentare i cani che biblicamente sbranarono Achab. Come di consueto riferimenti alti per gli EF.
Gruppo tosto, sempre alla ricerca del male dentro e fuori di noi, come ogni buona band del Veneto che si rispetti, non riescono ad essere banalmente felici. Non lo erano tre anni fa, con il gran disco d’esordio In quanto già peccato, presentato anche in palude (con Remo Remotti a declamare Bukowski … da culto), non lo possono essere ora, con il finto sogno della crescita infinita miseramente caduto. E allora il mare di Achab, un mare per nulla tranquillo, un mare con onde violente, tempesta e impeto. Tutto questo dentro e fuori di noi, dentro gli EF, dal vivo ancora più duri e puri, abituati a concerti infiammati (spesso in compagnia dell’amico Pier Paolo Capovilla e soci …). Pronti Elettrofandango?    

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sabato 26 maggio 2012

Alligatore, lascia o raddoppia?

Lascio o raddoppio, mi sono chiesto quando mi è arrivato l'ultimo numero di FRIGIDAIRE? Nel senso, faccio un nuovo abbonamento a FRIGIDAIRE, oppure lo faccio a FRIGIDAIRE e a Il Nuovo Male insieme? 

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giovedì 24 maggio 2012

Due parole con i Tunatones


Spero che l’arrivo dei Tunatones in palude ci porti il caldo e la bella stagione. Del resto la copertina di iTunas! richiama alla memoria il mare da cartoni animati, come il loro surfabilly, sorta di scatenato e sempre apprezzabile rockabilly fuso ad altissima velocità con il surf. È questa la musica che sto già ascoltando, grazie ad un dischetto magico registrato in analogico e dato alle stampe per ProsdocimiRecords, label che ha portato in palude già altri sorprendenti musicanti (The ex KGB e Tommi). E tosti mi suonano pure i Tunatones: sono solo in tre, ma sembrano molti di più.
AlessandroArcuri alla voce e contrabbasso, AlbertoStocco alla batteria, Mike3d alla voce e chitarra, capaci di fare musica citazionista con la capacità di farla sembrare sempre nuova. Splendido l’omaggio a George Harrison, un bel medley di suoi brani arrangiati ed eseguiti per celebrare la prima volta del Bangladesh sulla scena della Biennale di Venezia. Un omaggio che viene pubblicato proprio nel 2012, anno in cui ricorrono i quarant’anni di quel famoso concerto organizzato da beatle-george in quel di New York. Formidabili quegli anni … ma bando alle nostalgie. Pronti Tunatones?   
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mercoledì 23 maggio 2012

Parole chiave atto II

Nelle parole chiave per la ricerca (voi che avete un blog capite cosa dico) tra le più cliccate e demenziali ecco a voi una nuova serie:
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lunedì 21 maggio 2012

Due parole con The Regal


Ancora la Toscana protagonista in palude, per la precisione la Firenze del rock giovane, da dove arrivano questi The Regal, all’esordio con un bel disco autoprodotto (e il sostegno della viva AbuzzSupreme). Una copertina intensa e misteriosa, con un volto di donna e i suoi capelli neri dispersi nell’acqua (come mai? … è una foto o un dipinto? … sarà una delle domande), a rappresentare degnamente nove pezzi di musica dilatata/dilatante, soft e sognante. Molti i riferimenti nelle loro note, ma forse quello più vicino ai The Regal, mi sembra quel genuino pop-rock dei R.E.M., senza volerli per questo etichettare o rinchiudere in una gabbia, anche se hanno carattere per distruggerla.
Disco fatto con passione vera, con l’aiuto di personaggi cult della scena Oltre Firenze, spesso graditissimi ospiti del blog. Basta dirvi del produttore Alberto Mariotti, aka Samuel Katarro, aka King of The Opera (presente con voce e chitarra in quasi tutti i pezzi), o della chitarra in alcune canzoni di Stefano Venturini (leggi alla voce Ka Mate Ka Ora, o Werner). I The Regal sono un trio classico, Andrea Badalmenti (voce e chitarre), Alessio Consoli (basso), Manuel Pio (batteria), con un sacco di ottimi amici. Questa è la caratteristica e la forza della musica della Toscana, con gruppi sempre pronti a collaborare. Ma forse sto cominciando a sbrodolare … meglio dare la parola ai The Regal. Pronti?   
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sabato 19 maggio 2012

Frigidaire e il Nuovo Male in edicola


Finalmente in edicola tornano Frigidaire e IL Nuovo Male in accoppiata, ovviamente segnalati solo per le mie rece (questa volta 2Pigeons, Above the Tree & the E-side). 
Sentite che editoriale ha pensato Sparagna per il momento storico...
La presa della Bastiglia, di Vincenzo Sparagna
E' un bel segnale di cambiamento l’elezione di Hollande alla Presidenza e il licenziamento di Sarkozy in Francia. Ma chi pensa che basti una vittoria elettorale a mutare il corso della storia si illude. In queste ore di gioia per il cambio della guardia all’Eliseo, frutto di una spinta popolare irresistibile, bisogna conservare la calma e dirsi ancora una volta che il problema non sono gli uomini che lo guidano, ma il sistema capitalistico. 
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giovedì 17 maggio 2012

Due parole con i Kramers


Collegamento internazionale questa sera: in diretta via web da Islington, noto quartiere di Londra, Freddy Kramer, che chatterà a nome della nuova band genovese, i Kramers, appunto. A Londra per un paio di date, siamo riusciti ad infilare alla perfezione questa serata per parlare del nuovo cd, uscito a marzo con The Prisoner Records, label sfiziosa dell’infaticabile Michele Bitossi (Mezzala, spesso in palude per mitiche chiacchierate). Warum Warum Ist Die Banane Krumm?, questo il titolo del cd dalla nera copertina, a parte i titoli delle canzoni e il nome della band in giallo banana. Non chiedetemi la traduzione del titolo, potrebbe attirare maniaci nel blog. Allusiva, forse, a qualche grande disco della storia rock.
I Kramers, sembrano poco italiani, così mi pare perfetto questo collegamento da Londra. Sono pop e un po’ elettrici, danzerecci e capaci di parlare in modo diretto. Ironici e con una voce di donna molto originale (Giulia Kramer), riescono già a farmi battere la coda ad un ritmo giusto. Sembrano aver raggiunto la perfetta forma a cinque, dopo alcuni cambi di formazione e anche se sono giovani, hanno già maturato esperienze in band di culto della loro Genova, città a parte: En Roco, Cartavetro, Cut of Mica, The Banshee.  Ma bando alle note bio… ora la parola a loro. Pronti?
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mercoledì 16 maggio 2012

Putiferio live in Bruno

Non era mai successo prima, che subito dopo l'intervista ci fosse un live a due passi da casa del gruppo intervistato. Questa sera i Putiferio erano al Centro Sociale Bruno di Trento, luogo di resistenza a tutto, a me molto caro. E allora sono salito (non in bici) con l'amico di Parma,  mentre la sua compagna era ad un corso di meditazione, e mi sono goduto la forza dei Putiferio.
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lunedì 14 maggio 2012

Due parole con i Putiferio


Ritornano in palude i Putiferio a quattro anni dalla prima memorabile volta. Ritornano con una formazione in parte rinnovata, ma con tutti i protagonisti di allora, seppur in ruoli diversi. Se Giulio “Ragno” Favero non batte più i tamburi, ha registrato e mixato il cd assieme ad Andrea Cajelli e ha suonato il basso in alcuni pezzi, se Woolter non suona più la chitarra, ha prodotto Lov Lov Lov con la sua Macina Dischi, che ha affiancato la label trentina RobotRadio Records (oltre ad aver scritto la title-track con gli altri). Sono rimasti Mirco (altra chitarra) e Panda (voce), mentre dietro le pelli c’è ora Luca Zaminga e alla chitarra Jan Falinski.
Lov Lov Lov si diceva, da contrapporre all’esordio Ate Ate Ate. L’amore contrapposto all’odio (vince sempre?), ma non certo l’amore delle rime baciate delle canzonette pop. Qui c’è il noise-rock più vero e duro, si parla di amore malato e incancrenito, amore negato, amore che porta delle conseguenze a livello fisico. Del resto i Putiferio sono una band fisica, forse tra i pochi veri eredi dei “vecchi” One Dimensional Man. Spaccano e dilatano, sia su cd, sia live (occhio, saranno mercoledì prossimo al Centro Sociale Bruno di Trento, alla fine della prima serie di concerti). Potevano non fermarsi in palude prima di andare in trentino? … pronti?       
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domenica 13 maggio 2012

Bici a km zero

Oggi finalmente primo giro dell'anno in bici ...una trentina di km circa in trentino; ho il contachilometri a zero (forse è rotto): bici ecologica, bici a km zero ...

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venerdì 11 maggio 2012

Due parole con i eildentroeilfuorieilbox84


Questa sera parliamo de La fine del potere… no, non preoccupatevi, non parleremo dei risultati elettorali, o della crisi mondiale (anche se magari ci potremmo accennare). La fine del potere è il titolo del disco di un gruppo romano, un trio di giullari (nel vero senso del termine) con un nome stranissimo, eildentroeilfuorieilbox84 (sono nati nel box auto 84, dice la loro bio, non so a cosa si riferisca eildentroeilfuori, ci diranno …). Il cd, dalla semplice simpatica copertina gialla con lo spaventapasseri, è uscito da poco con La famosa etichetta Trovarobato, e lo stanno presentando in giro (ieri sera nella loro città, domani, sabato 12 maggio, a Latina, poi a giugno in alcuni locali del centro e sud Italia).
Sì tratta di dodici pezzi allegri e spensierati, che però a volte fanno pensare. Sembra quasi sia la linea della loro label, quella di musicanti così, tra l’impegno pop-rock e una certa ironia nel proporsi. Non per nulla, dietro alla Trovarobato, ci sono i mitici Mariposa, quelli della musica componibile (si legga la prima blog-intervista con loro per capire cos’è). Il gruppo romano invece, si presenta parlando di musica HardQuore, un bel concentrato acido di diversi tipi di suoni e stili musicali apparentemente sconclusionati, ma che alla fine rendono bene l’idea. Attivi da qualche anno, con già ben tre dischi nel loro box, sempre diffusi sotto licenza Creative Commons. Insomma, avevano tutte le caratteristiche per finire in palude e ci sono finiti  … pronti?       
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giovedì 10 maggio 2012

In lettura

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martedì 8 maggio 2012

Due parole con Veronica Marchi


Questa sera per la prima volta in palude Veronica Marchi, cantautrice di Verona che ho seguito da sempre senza mai approfondire, purtroppo. Me ne ha dato un’ottima occasione il disco La Guarigione, in uscita ufficiale tra una settimana per la neonata Cabezon Records (dopo l’esordio con il cd dei The Softone, già graditi ospiti su questi schermi). I primi ascolti de La Guarigione mi hanno conquistato totalmente per il modo di cantare in italiano e le storie raccontate, per la semplicità nel proporsi e per la maturità musicale… e poi senti certe melodie uniche e senza tempo (è questa l’impressione più forte, è questo ciò che resta).
Nonostante la giovane età, sono in realtà molte le esperienze di Veronica: dalle scrittura delle prime canzoni quasi bambina, allo studio del piano classico, dalla passione per la chitarra acustica, al cantare nel gruppo rock Maryposh, da un blog dove pubblicava i suoi racconti brevi poi proposti in radio, all’esperienza teatrale con Natalino Balasso (stufo della tv, sta facendo un sacco di buon teatro)… e poi ha trovato il tempo di fare tre dischi da sola. Anche se la definizione solista non è del tutto corretta, in quanto accanto a lei troviamo spesso, come in questo recente cd, Maddalena Fasoli e Andrea Faccioli (negli amatissimi Lecrevisse dieci anni fa, e poi tante cose). Veronica sembra un mare con tanti affluenti, forse per questo è arrivata anche in palude. Pronti?   

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sabato 5 maggio 2012

Regali di amici d'Alligatore per voi

In questo periodo sono bombardato (pacificamente) da dischi; mi scrivono e sottopongono all'ascolto le ultime novità, giovani e vecchi musicanti, amici discografici, label indipendenti appena nate o quasi, tutta gente che spesso si sbatte per passione vera e non per soldi (esistono). La stessa passione che mi ha spinto, quasi dieci anni fa, a trasformarmi in Alligatore.
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giovedì 3 maggio 2012

Due parole con i Tack At


Tack At per la prima volta in palude con questo disco dalla copertina tutta rossa (e dentro un bel cartoncino dello stesso colore con disegnato un cadavere con cappello e scritto un paio di cosette interessanti sulla musica, la vita, la società …). Tack At, duo bolognese all’esordio con questo nome (prima facevano Technogod), un gruppo da sempre fuori dai grandi giochi truccati del music-business. Non a caso i loro eroi dichiarati sono Hrundi V. Bakshi di Hollywood Party e Chauncey Gardiner di Oltre il giardino, personaggi memorabili interpretati da Peter Sellers: fuori controllo, spiazzanti e alla fin fine dinamitardi dentro (ma anche fuori). 
Così è Whelm, disco difficilmente etichettabile, ricco di suoni, ospiti, svolte improvvise che ci stanno tutte. Autoprodotto, da fiancheggiatori dichiarati dell’autonomia di produzione indipendente quali sono, è un saltellante oggetto metallico eretico/erotico, pieno zeppo di strane storie che pochi raccontano: da una Manhattan sotto i rifiuti, sommersa dalla sua sozza ingordigia, ad un misogino che decide di prostituirsi per vendetta, dallo stress post traumatico dei militari di ritorno dalle guerre imperiali di oggi (Iraq/Afghanistan in testa), al sesso estremo e alle sue conseguenze poco salutari …insomma, cazzi amari in palude questa sera. Pronti? 
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mercoledì 2 maggio 2012

Gang - Duecento giorni a Palermo

Un po' di storia qui

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