giovedì 28 febbraio 2008

Intervista ai Phidge



Finalmente è giunto il gran giorno, il giorno della prima intervista in diretta tramite blog della storia d’Italia unita e Antille Francesi (non c’è dato sapere se in altri stati abbiano già provato, ma qui, per quello che sappiamo, è la prima volta).


Vedete i Phidge mentre si apprestano ad entrare nel blog, un luogo verdeggiante, bucolico, tra la Via Emilia e Woodstock. Ad accoglierli in prima fila l’amica preziosa Press Sheep, una bottiglia di chiaretto bardolino, del cioccolato fondente equo e solidale e un sacco di domande. Nelle orecchie ancora il loro cd d’esordio, domani in tutti i migliori negozi grazie all’indipendente bolzanina Riff (http://www.riffrecords.it/)


Di It's all about to tell ho già parlato diffusamente sul blog e sul sito di Smemoranda e ora ho voglia di far parlare loro: Dodi, Fedro, Nick e Simone. Buttiamoci allora con la prima domanda e poi tutti nei post (giusti) a postare altre domande e altre risposte, con possibilità di partecipazione infinita.

PRIMA DOMANDA:
Chi sono i Phidge?

Etichette: , , , , , , , ,

mercoledì 27 febbraio 2008

Facciamo la Storia del Blog?


Domani sera, 28 febbraio 2008, ore 21, intervista sul Blog dell'Alligatore alla band bolognese dei Phidge alla vigilia dell'uscita del loro cd d'esordio It's all about to tell .

Prima intervista sul blog della Storia d'Italia unita e Antille Francesi.

Come intervista sul blog?

Come Storia d'Italia?

... e Antille Francesi?


Collegatevi e vedrete ...

LASCIATE AI VECCHI SANREMO



Etichette: , , , , , , ,

venerdì 22 febbraio 2008

Al di là del concetto di demenziale


Cosa ci fa una band veneta allo stand della Puglia? Domanda stupida. Suona. Ed è una bella notizia, in un periodo di divisioni etniche assurde con il microriconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, che ci riporta indietro di una decina d’anni (riuscirà mai l’Europa a parlare con una sola voce invece di dividersi per difendere i propri microinteressi? E poi perché il Kosovo sì, i Kurdi no? Solo per dirne una…).
Invitati dalla Regione Puglia e dall’Associazione Culturale La Ghironda, promotrice e organizzatrice dell’omonima rassegna d’arte e cultura popolare dei 5 continenti, la NEURODISNEY BAND, formazione trevigiana di ska sopraffino, suonerà al BIT di Milano sabato 23 alle ore 11 nel quartiere FiereMilano di Rho. Un’occasione da non perdere assolutamente.
www.myspace.com/neurodisneyband

Etichette: , , , , , , , , , ,

giovedì 21 febbraio 2008

La pin dell’Alligatore a Fidel Castro


Le ipotesi sono le più disparate. È possibile che sia stato l’amico Robert Redford a consegnarla direttamente nelle sue mani (al Sundance ne avevo date un paio, forse tre, all’autore di Leoni per Agnelli); altri sostengono ci sia stato un passaggio in più: Redford l’ha data a Sidney Pollack e Pollack l’ha portata a L’Avana in uno dei suoi shopping di sigari. I più maliziosi dicono che Oliver Stone abbia rubato la spilletta a Tarantino (sono ancora incazzati tra di loro dai tempi di Natural Borns Killers, ogni occasione è buona per farsi qualche scherzetto). C’è anche una pista tutta politica (o quasi): Naomi Campbell l’ha presa a Tarantino in una festa hollywoodiana (l’avevo detto a Quentin che sul suo berretto era poco sicura), l’ha poi regalata a Chávez e il Presidente venezuelano l’ha poi portata a Fidel. Il succo non cambia, la pin dell’Alligatore ha quasi sicuramente superato lo stupido embargo ed è ora sopra il famoso berretto di Fidel proprio nei giorni del suo annuncio. Storico.

http://www.granma.cu/italiano/2008/febrero/mar19/mensaje.html

Etichette: , , , , , , , , , , , , , , ,

mercoledì 20 febbraio 2008

Sogni e delitti, c’è tanto da imparare


C’è tutto il cinismo e la cattiveria dei nostri giorni, senza moralismo ma con molta lucidità e la consapevolezza di fare solo del cinema.
C’è l’Antonioni di Blow-up più il Bergman di tanti suoi capolavori con personaggi tormentati, c’è la Novelle Vague (non solo francese, ma anche polacca: quella barca dove si svolge l’epilogo del film richiama alla memoria il memorabile esordio di Polanski, Il coltello nell’acqua, anche per la tensione morale e quella nervosa), c’è Alfred Hitchcock.
C’è un cineasta ormai libero dagli obblighi del suo personaggio e lontano dagli studios che gli imponevano certe scelte; anche se abbiamo un po’ di nostalgia per l’intellettuale balbettate e le sue fulminanti battute.
C’è un cast incredibile che recita come bere un bicchiere d’acqua (Ewan McGregor è sempre lui), dei tecnici impossibili a partire da Philip Glass o Vilmos Zsigmond… una sceneggiatura perfetta scritta da lui (non c’è comicità dicono, ma non è del tutto vero).
C’è tanto da imparare …

Etichette: , , , , , , , , , , , ,

mercoledì 13 febbraio 2008

Berlino 2008: Caos calmo, vescovi nervosi


“Nanni non è mai volgare. Ho educato mio figlio, ora è adulto e libero di fare come vuole” dichiarazione di Agata, madre di Nanni Moretti rivolta ai vescovi indignati per Caos calmo.
Sottoscrivo e dico che questo vale per tutti noi, siamo adulti e liberi di fare come vogliamo. Intanto andiamo in massa a vedere il film di Antonello Grimaldi, una pellicola di rara intensità per il cinema di casa nostra.
La scena erotica è perfetta, girata da due dei migliori nostri attori, senza quella scena Caos calmo sarebbe stato un film incompleto, con molto meno significato.
Isabella e Nanni meritano una pins dell’Alligatore.
http://www.armosia.com/tim/caoscalmo/sito.aspx


Etichette: , , , , , , , ,

domenica 10 febbraio 2008

Finalmente è uscito il cd degli Offlaga Disco Pax



Sono felice, è da un pezzo che l’aspettavo, è finalmente nelle mie mani Bachelite, la seconda prova della più importante band della mia generazione, gli Offlaga Disco Pax.
Tra una ragazza nata nell’anno di grazia 1977 e la storia di un padre scomparso, tra il Chirocefalo dei monti Sibillini (è un crostaceo l’ultima speranza di riscatto delle masse?) e Vladimir Yashchenko, tra la Sensibilità e un onomastica altrettanto mitica della toponomastica del primo loro cd, si consuma un disco all’apparenza meno politico del precedente, ma molto, molto toccante.
Ospiti graditi come il loro vicino Jukka Reverberi, il sax di Andy dei Bluvertigo, il violino di Nicola Manzan e il violoncello di Deborah Walker ad innestarsi piacevolmente nelle pulsioni elettroniche consuete sopra (e sotto) gli ironici racconti di Max Collini.
Assieme al cd, dato alle stampe dalla superindipendente label toscana Santeria (come l’esordio Socialismo Tascabile), parte anche il lungo tour. Nel precedente sono nate alcune di queste nove perle. E in questo?
http://www.offlagadiscopax.splinder.com/

Etichette: , , , , , , , , , ,

lunedì 4 febbraio 2008

Tutto su Lester Bangs

Dopo Guida ragionevole al frastuono più atroce e Deliri, desideri e distorsioni, minimum fax pubblica Impubblicabile!, sorta di “tutto quello che avreste voluto sapere su Lester Bangs e non avete mai osato chiedere”.
Se nei primi due c’era un Bangs più professionale, con interviste, interventi, recensioni e anche provocazioni sul mondo della musica, ambiente dove si è mosso, per dirla alla Stanlio, come un pisello nel suo baccello, qui c’è un Bangs più intimo. Non per questo più vero (Bangs odiava essere vero).
È una bellezza per il cervello leggere pagine sulla formazione umana, letteraria e sessuale del più grande critico musicale rock. Leggere pezzi di futuri romanzi, racconti, storie pazze e anarchiche come il suo geniale autore.
Si è detto spesso e volentieri che Lester Bangs aveva il talento di un Kerouac, di un Bukowski, di un Salinger. Questa piccola raccolta dalle grandi idee lo dimostra in modo inequivocabile.
Impubblicabile!, di Lester Bangs Trad. di Anna Mioni – minimum fax, Roma, 2008 pp.137, euro 12,00



Etichette: , , , ,

venerdì 1 febbraio 2008

Irina Palm – Niente sesso siamo inglesi?

Questo è un film che avrebbe meritato sicuramente di finire nella mia classifica per il 2007, vista la data di uscita, però sono riuscito a vederlo solo ora, perciò finisce nella categoria “…ecco, mi sono dimenticato di …” Si perché Irina Palm è veramente un gran film con una grande Marianne Faithfull.
È straordinario, non mi stancherò mai di dirlo, come il cinema britannico riesca a tirare fuori film perfetti parlando di pratiche basse e ambienti sordidi senza cadere in volgarità, ma facendo delle sofisticate pellicole d’impegno. Il cinema italico sarebbe in grado? Domanda retorica …e non è una questione di freddezza nordica (Almodovar dove vive?).
Tutta questa tirata per dire che il film, come saprete già, tratta di seghe (per niente mentali), specialità nella quale si scopre brava una grassa e impacciata sessantenne (la Faithfull, già icona controculturale anni ’60, qui con una recitazione “a togliere” da togliere il fiato). Questo lavoro lo deve fare per raccogliere i soldi che consentiranno al nipotino di curarsi dal cancro in Australia; altri non è riuscita a trovarne, alla sua età (e poi, non prenderebbe tutti quei soldi a fare la cameriera).
Bella l’ambientazione natalizia in un piccolo borgo di provincia (le tv, lo trasmetteranno tra i film di natale?), belli i personaggi di contorno con le comari di zona pronte a spettegolare, bella la colonna sonora.
Gli uomini, intesi come maschi, rimediano una pessima figura; si fanno prendere per il naso (per non dire di peggio) attirati come le mosche sul miele dal nome esotico di “Irina Palm”, non sapendo che di là dal buco dove infilano il coso, c’è una donna di mezza età. L’unico che si salva è il mangaccia, interpretato dal divo serbo Miki Manojlovic (me lo ricordo come fosse ieri nel magnifico Underground di Kusturica, nella parte del furbo burocrate di Partito). Significativo che sia finito a gestire un casino nel centro di Londra. C’è tanto da imparare sulla nuova Europa da questo film.
http://www.teodorafilm.com/film/irina_palm/

Etichette: , , , , , , ,