La morte tira sul web, pare impossibile. Parafrasando il titolo di un
film, potremmo dire La morte ti fa mi piace. Su qualsiasi social (in
particolare FB, che non mi piace per niente), quando ho messo la notizia
della morte di Mark Lanegan, oppure, l'altro giorno, quella di William
Hurt (nella foto dal mio cult Il grande freddo), è stato un fuoco di
fila di mi piace, o faccette che piangono, RIP. Quando invece metto un
articolo, più complesso, come la bellissima lettera di Roger Waters a
una fan ucraina di 19 anni del grande Pink Floyd, con la quale dice
molte cose che condivido sulla guerra in Ucraina, la pace, la Nato, e la
Russia, ecc. solo un paio di mi piace. Cosa vorrà dire? Che siamo tutti di
fretta e che non ci va di approfondire? Sicuramente questa è una delle
motivazioni, ma anche l'algoritmo, ci gioca credo: mette in evidenza le cose meno scomode. Qui il link alla lettera di Roger Waters, se avete un
attimo di tempo leggetela, ne vale la pena, e se vi piace fatela girare. Etichette: Cinema, FB, Film, Guerra, Il grande freddo, Mark Lanegan, Mi piace, Nato, Pace, Pink Floyd, Roger Waters, Russia, Social, Sreaming Trees, Ucraina, William Hurt
14 Commenti:
Caro il mio Diego, anche tu sotto sotto in questo post hai parlato di Lolli ❤️😂 Non te n’eri accorto eh? 😂 Sicuramente perché hai citato Il grande freddo, che come sai è anche l’ultimo album di Claudio che gli è finalmente valso il premio Tenco proprio a fine carriera 😍 Ma anche perché parli di morte! E chi più di Lolli di morte se ne intendeva? Mi scrisse proprio questo sms quando morì mio padre, riuscendo a farmi sorridere in un momento di dolore ❤️
Grazie Nico, che cogli e intellettualizzi cose banali come cosa succede nei social. Be', con Lolli, anche se non l'ho conosciuto bene come te, c'è sempre stata uan certa empatia. Torna sempre Lolli, qualsiasi cosa faccia, salta sempre fuori (lo dovrò ascoltare bene, ripassare, perché mi manca molto...). La morte, la morte, ha la muerte!
Molto meglio un "laik": facile, leggero e superficiale. Non c'è nemmeno bisogno di fermarsi a pensare. Un articolo invece richiede un cervello e non è posto.
E l'algoritmo credo metta in evidenza le cose più "trendi" e l'intelletto non è mai trendi!
Bella la lettera di Waters
Sì Alberto, credo anche io quello che hai scritto, su questo punto abbiamo una visione vicina ;)
Non ci sono molto nelle cosidette reti sociali digitali, ma condivido la lettera di Roger Waters e mi è piaciuta.
Lo so bene Enri1968, la tua "antipatia" verso i social, e immagino invece il consenso per le giuste parole del grande Roger Waters, una bella testa pensante.
Letta la lettera di Roger Waters, molto significativa, d'altronde sono anni che si batte per la libertà del popolo palestinese.
Esatto Cavaliere Oscuro del Web, è sa sempre i difesa degli oppressi, e il suo pensiero è sempre lucido.
Eh già, quando si può partecipare al dolore per la scomparsa di un personaggio noto, tolta quella fetta di utenti sinceramente colpita, (ma è quella che noti facilmente perchè lascia un commento accorato e non "fotocopia" come centinaia di quelli di altri. che a sua volta l'hanno preceduto) tutti la stragrande maggioranza, mette faccine tristi oppure il cuoricino ecc....
Sì, lo faccio pure io a volte, la morte di fa mettere mi piace velocemente... sulla censura del resto, è un fenomento altrettanto preoccupante.
La censura è arrivata a coronare il disimpegno intellettuale che nel nostro paese alberga dal ventennio di B. (e forse da prima)
I social hanno abituato gli individui a "prendere o lasciare" senza discutere; prendi questo servizio (che credi gratuito) mentre mi regali i tuoi preziosi dati per darli in pasto all'algoritmo e venderli a chi vuole il controllo sociale. Se non accetti, puoi lasciare e restarne fuori: sei escluso. Un giochetto che in questa autodefinitesi pandemia, ha funzionato benissimo.
I lutti nel mondo della cultura, come del cinema, sono doppiamente dolorosi... ci si sente sempre più soli e non è una frase di circostanza.
Grazie per la lettera del grande Roger Waters: una luce nel buio di questa nuova guerra.
Concordo su tutta la linea Berica ... ma che te lo dico a fa' :)
p.s.
sui social ci sonoperò, e su questo faccio autocritica, sono come una droga.
Finalmente ho letto la lettera di Roger Waters, decisamente interessante e riassume in poche parole quanto successo negli ultimi decenni e la drammatica direzione che ha preso il mondo. Da settimane poi non si parla più di pandemia e del disastro climatico ... . Ormai l'attenzione della gente è sempre più limitata, come dimostrano le fake news alimentate da bei titoli, gli unici cui viena concessa l'attenzione con l'aggiunta della pressione del dito sul tasto lke.
Sì, Roger Waters è un'intellettuale attendo, da sempre, a ciò che accade nel mondo, e anche in questo caso si è confermato tale, non cadendo nella trappola. Il mondo è inflazionato di notizie, notizie che si scontrano e si eliminano l'un l'altra. A chi credere?
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