martedì 29 aprile 2014

Due parole con Wu Ming Contingent




Wu Ming Contingent in palude, non ci posso credere! Sì, sono loro, il collettivo letterario più forte e radicale d’Italia, i situazionisti delle nostre lettere, al debutto ufficiale (almeno con questo nome), con la musica. È uscito da poco infatti, il primo disco a firma Wu Ming, Wu Ming Contingent,  (in cinese 无名 军队, wu ming jun dui - omaggio all'album collettivo Wu Liao Contingent, pubblicato nel 1999 dalle quattro principali band di Oi! Punk cinese). Il disco s’intitola semplicemente Bioscop, perché racconta dieci sbilenchi personaggi maschili, come dicono nella presentazione. I testi provengono dalla rubrica Wu Ming Wood, scritta per GQ.
Bioscop è in formato cd e in cd+vinile (golosissimo quello rosa trasparente), prodotto dalla Woodworm label. Lo potete liberamente ascoltare dal Soundcloud dell’etichetta qui, o da SentireAscoltare qui. Testi e musica rilasciati con licenza Creative Commons (che lo scrivo a fare). Tra i dieci personaggi raccontati, con uno stile personale, senza copiare gli illustri predecessori tipo Massimo Volume, Offlaga Disco Pax, sentirete di Ho Chi Min (la mia preferita), o del calciatore impegnato politicamente Socrates nell’Italietta anni ’80, e poi il soldato Manning, Peter Norman (vi ricordate i pugni chiusi a Città del Messico sul podio olimpico?), Vittorio Arrigoni… insomma, temi cari a questo blog, anzi temi di questo blog. Parliamone.  Pronti?
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lunedì 28 aprile 2014

Arena di Pace e Disarmo ... io c'ero

Queste sono le mie gambe (belle?), e un aeroplanino lanciato nel cielo venerdì 25 aprile. Sì, come annunciato nel post precedente, sarebbe stata una Festa della Liberazione pacifista la mia. Devo dire di aver deciso all'ultimo momento se andare o no, richiamato dal movimento pacifista, del quale faccio sempre parte. Sono andato da solo, senza bandiere o gruppi, con la mia vecchia macchina verso Verona, contro-corrente rispetto alle auto che dalla città andavano verso il mio lago per la gita fuori-porta. Ma in città, fuori dall'Arena, c'erano migliaia di persone.
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venerdì 25 aprile 2014

La Resistenza oggi ...

25 APRILE 2014

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giovedì 24 aprile 2014

Due parole con We Love Surf


Fantastica copertina con questo acquerello a ritrarre la grande onda, sogno di ogni surfista, per annunciare l’arrivo per la prima volta in palude dei We Love Surf. In realtà non è una prima volta assoluta, in quanto Andrea Marcori, chitarra e voce della band, suona anche nei Kobayashi, già graditi ospiti tanti anni fa su questi schermi. È la prima volta con questa band, spensierata e sempre giovane, come vuole l’immaginario attorno al surf, al quale è dedicato il disco. Up And Riding, infatti, è contraddistinto da dieci pezzi che raccontano dieci personaggi del surf italico, incontrati a concerti o al mare .
Up And Riding è il terzo capitolo di una band nata quasi per gioco, dopo un viaggio alle isole Canarie da parte di Andrea. Il progetto si è gonfiato sempre di più, non artificialmente, ma naturalmente, come un’onda: prima un ep (Holiday, 2010, con 5 pezzi), poi il l’album d’esordio (Go, 2102, con i migliori del surf italico tra i protagonisti di un video), e ora questo Up And Riding, elettrico/eclettico album uscito da qualche settimana. A produrre sempre Curaro Dischi, e questa volta, anche l’impegno di molti fan attraverso la piattaforma Musicraiser. Insomma, una bella storia di giovane rock italico. Eccola ora in palude. Pronti?
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mercoledì 23 aprile 2014

Trento Film Festival, si parte ...

Guardate che bella locandina. Si tratta della locandina del Trento Film Festival, che inizierà tra qualche ora, un festival da sempre caro a questo blog. Purtroppo quest'anno non riuscirò a seguirlo come gli altri anni,  spero di riuscire a fare qualche blitz in bici. Sono molti i motivi, tra film, libri (una montagna di libri), incontri con alpinisti famosi (come sempre ci sarà Messner, tra gli altri). Ho scorto tra le fitte pagine del programma, anche una piccola mostra di foto scattate sul set di un bel film uscito di recente, La prima neve di Segre, girato, come saprete, proprio in trentino. Insomma, un giro in bici, almeno per vedere quella, di sicuro lo farò...  e voi, se avete tempo e voglia, fateci un salto. Come tutti i festival, è bello viverlo direttamente, con alcuni giorni di permanenza almeno. Dura fino al 7 maggio.
QUI IL SITO DEL FESTIVAL

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martedì 22 aprile 2014

Due parole con gli Atelier



Tra poco per la prima volta su questi schermi gli Atelier, gruppo siciliano di esperienze e caratura internazionali. Porteranno in palude il loro primo disco, uscito ufficialmente ieri, un album unico nel panorama italico, con un titolo che è tutto un programma, State of Grace. Sì, stato di grazia, quello nel quale si trovano loro, a ben sentire gli undici pezzi dell’album (provate ad ascoltarli qui) dato alle stampe per l’etichetta Art. Undici pezzi dove il pop-rock si fonde con il blues o il jazz, senza per questo diventare un disco dispersivo, anzi. State of Grace è un disco compatto e senza tempo, come lascia intuire l’unica sua cover, A whiter shade of pale… sì, proprio quella, fatta in modo personale, con sax e piano jazz.
Gli Atelier sono giunti a questo lavoro dopo innumerevoli esperienze in Italia e all’estero, suonando accanto a nomi importanti. Si sono ritrovati, dopo molto girovagare, nella loro Sicilia, ed è nato questo nuovo progetto musicale. Un progetto che vola alto dal punto di vista musicale, ma anche nell’impegno e consapevolezza della Storia europea, con brani di ecologia per il corpo, la mente e la nostra terra (si ascolti ad esempio Last corner), o il sentito omaggio, anzi, meglio, struggente inno a Rosa Luxemburg (emblematicamente e semplicemente intitolato Rosa the Red), personaggio storico che su questo blog non ha certo bisogno di presentazioni. Gli Atelier gli ho invece presentati. Ora possiamo passare all’intervista. Pronti?
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domenica 20 aprile 2014

IL NUOVO MALE+FRIGIDAIRE ... una certezza

Ormai è una certezza, IL NUOVO MALE+FRIGIDAIRE escono regolarmente insieme. Per renderla ancora più concreta bisogna però abbonarsi. Provate a prendere questo nuovo numero in edicola e poi fateci un pensierino. Regali esclusivi veramente, come disegni originali di Sparagna o Cossu (io ne ho di entrambi, credo farò il bis con entrambi), o numeri ormai introvabili delle riviste nate dalla fantasia di Vincenzo Sparagna.
QUI L'ELENCO DEI REGALI

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venerdì 18 aprile 2014

Due parole con i Syndone



Arrivano per la prima volta in palude i Syndone. È un caso che passino oggi, venerdì santo, non c’è nulla di sacro, se non la loro musica, un prog-rock autentico, di gusto e collaborazioni internazionali. Il nuovo disco della band torinese, Odyssèas, dato alle stampe per la label Fading Records, collana progressive della AltRock, conta delle ospitate di autentico culto, a partire dal batterista tedesco Marco Minnemann, praticamente presente in tutto il cd, per arrivare a John Hackett, flautista magico, noto in particolare per le sue collaborazioni con il più noto fratello Steve Hackett. Due ciliegine su di una torta già molto ricca.
Odyssèas, quinto disco dei Syndone, gruppo storico del prog-rock italico sui palchi fin da fine anni ’80, è un vero e proprio concept-album,  un concept sulla dimensione mitica del viaggio (sarà una delle domande dell’intervista, ovvio). Chi capisce le cose della vita, sa bene che il viaggio è più importante della meta, ascoltando Odyssèas lo capirà ancora meglio. La copertina, perfettamente in linea con l’album, è la riproduzione di A Oriente (1979), tela di Lorenzo Alessandri, uno dei padri del surrealismo fantastico (approfondiremo anche questo). Me la giro e rigiro tra le mani, mentre già ascolto compiaciuto Odyssèas. Parliamone. Pronti?

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mercoledì 16 aprile 2014

Regala(ti)UnLibro2014: Le Vendicatrici I e II



Per l’iniziativa Regala(ti)UnLibro2014, lanciata insieme all’amica Elle
con questo post "Regala(ti) un libro 2014", segnalo un altro libro regalato. Sono i primi due volumi, di quattro, de la serie Le Vendicatrici, scritti da papà Carlotto insieme a Marco Videtta
                                          

TITOLO: Ksenia, Eva (primi due volumi della serie Le Vendicatrici)
AUTORE: Massimo Carlotto/Marco Videtta
EDITORE: Einaudi Stile Libero

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lunedì 14 aprile 2014

Due parole con The Vickers


Ritornano in palude The Vickers, ritornano dopo ben cinque anni. Allora presentavano, in una delle prime interviste su questi schermi, Keep Clear, loro acclamato esordio con Foolica Records. Di acqua sotto i ponti ne è passata, molti concerti macinati, passaggi in tv con video, un altro disco, e poi concerti, concerti, concerti. Sì, la dimensione live è a loro molto congeniale, riescono pure con facilità a sbucare fuori dall’Italia spesso e volentieri (anche pubblicando con label straniere). A fine marzo è uscito il terzo loro album, Ghosts, tra poco ne parleremo.
Ghosts è stato dato alle stampe con la Black Candy Records, altra vecchia conoscenza dell’Alligatore. È un disco di pop-rock senza tempo, malinconico, acido, come la copertina lascia intuire: delle tombe fotografate con dei colori giallastri, un’immagine strana che sembra uscire diretta dal cult-movie di Dennis Hopper, Easy Rider. In quel film, qualche canzone dei The Vickers, non avrebbe certo sfigurato. Pur essendo un disco fatto con le tecnologie di oggi, conscio della realtà che lo circonda, Ghosts, ha il sapore di quella musica. È un gran merito della band fiorentina. La sento arrivare in cuffia... Pronti?
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sabato 12 aprile 2014

Sono buono, sono buono ...

Sono buono, sono buono... come ogni anno darò il 5 per mille ad Emergency e invito a farlo in tanti, magari pubblicizzando la cosa sui propri blog/siti/fb...
971 471 101 55 ... è il  codice fiscale da scrivere se si vuole fare come me. Si può donare ad Emergency anche non dovendo presentare la dichiarazione dei redditi. Per capire come e perchè farlo, leggete tutto qui

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giovedì 10 aprile 2014

Due parole con Shiva Bakta



Shiva Bakta tra poco in palude. Sta arrivando, per essere qui per la prima volta, a bordo della tazzina gialla presa dalla splendida copertina del suo primo disco ufficiale, Third (che però è il terzo, da qui il titolo …ma ci spiegherà meglio nell’intervista). Copertina nata in Internet, attraverso un concorso sulla pagina FB di Shiva Bakta stesso (anche questo approfondiremo). Del resto, il ragazzo di La Spezia, nato in Argentina, ha parecchia dimestichezza con il web: il suo twitter è molto seguito e apprezzato per la forza dissacrante e il gusto underground. Come la sua musica, rock psichedelico a tratti folk a tratti elettro-pop, sul quale sembra di volare, anzi viaggiare nel senso più vero del termine… dentro una tazzina gialla.
Dato alle stampe per la neonata Gente Bella (è la prima uscita), label creata da Daniele Lanzara, tecnico del suono della Hukapan di Elio e le Storie Tese Third è il classico disco da ascoltare e riascoltare. Ipnotizza, rende schiavi, crea dipendenza. Non sono slogan da venditore di fumo, è quello che sento, mi piace far partire spesso questo dischetto magico, ci sono suoni e melodie molto piacevoli. Si sente che il disco è nato tra amici, con un ritmo rilassato tra Shiva Bakta e Lanzara, mettendo una chitarrina alla volta, come si racconta. E poi l’arrivo degli amici della band da Bologna, gruppo che aveva fatto insieme un solo concerto, nel 2010, al MI AMI … esibizione ormai leggendaria. Ma la storia continua, qui, in palude. Pronti?

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mercoledì 9 aprile 2014

Wolf, quei pazzi, pazzi porcelloni della finanza

Ne scrivo solo ora perché l'ho visto in ritardo rispetto a tutti voi, perché aspettavo la notte degli Oscar, dove sapevo sarebbe uscito a bocca asciutta: troppo sovversivo, troppo forte, The Wolf è un vero Scorsese, lontano dallo stile laccato e pretenzioso dei suoi ultimi film. Infatti ero andato al cinema prevenuto, nonostante le molte rece di amici blogger entusiasti, perché lo Scorsese senza barba ha fatto pellicole inguardabili, da Kundum in poi avevamo perso un grande cineasta. Per nostra fortuna è tornato con questo The Wolf of Wall Street.
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lunedì 7 aprile 2014

Due parole con King of the Opera

È sempre un gran piacere ospitare in palude i King of the Opera, per la loro simpatia e intelligente ironia nelle risposte, gli aneddoti che tirano fuori, la forza suggestiva delle immagini e i suoni. Progetto originale, musica totale, che sa sempre sorprendere. Dopo il gran disco d’esordio di due anni fa, Nothing Outstanding, i tre musicanti ritornano con questo piccolo gioiellino intitolato Driftwood. Un concept-album racchiuso in tre brani, sì, proprio un concept, per un totale di venti minuti di musica. Brani nati separatemene, poi rielaborati e fusi insieme a fuoco caldo. Il tutto scritto, suonato e prodotto da loro stessi assieme all’amico Andrea Rovacchi (Julie’s Haircut), nel sempre più mitico Bunker Studio di Rubiera (Re).
Driftwood, dato alle stampe con la nuova Chic Paguro (la stessa dei Bad Apple Sons), è legato al mare, come lascia ben intuire la splendida copertina cartonata con il cavalluccio marino stilizzato. Con questo disco i King of the Opera affrontano il tema della deriva, fisica e mentale, usando la metafora di un naufrago disperso in mezzo al mare, che solo quando accetterà la sua condizione abbandonandosi al destino ineluttabile, troverà la terra ferma. Il tutto viene reso musicalmente in modo molto impeccabile, cercando di riprodurre i momenti salienti: dall’entrata in mare della barca alla fine del viaggio. Provate a sentire il disco in streaming gratuito qui. Intanto io ne parlo con King of the Opera. Pronti?

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sabato 5 aprile 2014

Ciao Enrico

Oggi avevo in programma di scrivere un post sui vent'anni dalla morte di Kurt Cobain, ma un lutto più vicino mi ha colpito. Mentre pranzavo mio nipote mi ha detto che è morto il polistrumentista degli Offlaga Disco Pax, per me, come saprete, uno dei gruppi più importanti dell'underground italico. La più bella cosa della mia generazione, come gli ho sempre definiti. Doloroso questo post, lo dico senza retorica e senza quella lontananza che spesso può esserci mentre scriviamo un post su di uno famoso scomparso. Post si dice, cioè una cosa passata, purtroppo. Ho la pelle d'oca mentre leggo questa triste notizia, attorniato dai tre cd del gruppo, il primo dei quali è solo del 2005. La notizia è vera, Enrico Fontanelli ci ha lasciati. Sulla pagina FB del gruppo la conferma, con il saluto di Max Collini e Daniele Carretti, gli altri due Offlaga Disco Pax, e i dati essenziali sul come salutarlo da vicino. Io lo saluto dalla palude, dove Enrico, con gli altri due, era stato graditissimo ospite, in una delle più importanti interviste della mia vita di alligatore, sul lato personale la più importante (qualcuno sa il perché). Non ho altro da aggiungere. Se toccate la parolina Offlaga Disco Pax nelle etichette sotto, troverete alcuni post dedicati a loro, oltre all'intervista, le cronache di due splendidi concerti, alcune note sui dischi, e l'importanza del gruppo di Enrico in questi dieci anni di musica alternativa. Ciao Enrico. 

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giovedì 3 aprile 2014

Due parole con Barbara Cavaleri

Questa sera la palude apre le porte a Barbara Cavaleri, che presenterà il nuovo disco uscito da qualche settimana. Si tratta di So Rare, terza prova a suo nome dopo l’esordio Ad un passo dal sogno del 2006 e Someone’s Speaking del 2008. Questo nuovo album è nato dopo un periodo passato a Londra, dove l’ha scritto in perfetta solitudine, trovando poi degli amici al ritorno a Milano, con i quali l’ha realizzato. So Rare è stato così dato alle stampe presso Wasabi Produzioni/Total Wipes, con il produttore Leziero Rescigno (già passato direttamente o indirettamente su questi schermi), e un pugno di altri ottimi musicisti capaci di creare il giusto sound attorno alla voce di Barbara.
So Rare è pop cantautorale di gusto internazionale. Vengono spesso accostate a Barbara Cavaleri artisti quali Emiliana Torrini, P.J. Harvey, Feist, ma la ragazza dimostra carattere e idee per imporsi con il suo nome. Dal punto di vista produttivo ha lanciato con successo una raccolta fondi su Musicaiser, che in pochi giorni le ha permesso di iniziare le registrazioni del disco nel 2012. Le storie di So Rare sono intime e personali, ma allo stesso tempo universali. Un viaggio fatto di personaggi bizzarri, fantastici, ma anche assolutamente normali, reali,  storie scritte in inglese, lingua  fatta sua da Barbara. Pop cantautorale, ma anche jazz, soul, rock. Un mondo vario di suoni e parole. Sentiamo cosa ha da aggiungere direttamente lei. Pronti?

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mercoledì 2 aprile 2014

Le più ricercate 2013-14

In merito alle parole più ricercate su questo blog, a un anno di distanza, le cose sono cambiate pochissimo. Aumentano solo alligatore (balzato da 766 a 974) e blog alligatore (da 216 a 237). Stabili tutti gli altri. Unica novità la nuova entrata di prepotenza de La grande bellezza, che butta fuori classifica franco nero nudo, piazzandosi subito al nono posto (ricercata 117 volte). Dimostrazione di quanta attenzione abbia ricevuto il pompatissimo film di Sorrentino (ed è pure quello che ha ricevuto più commenti: chi per difenderlo, chi per confermare le mie critiche). Ma bando alle ciance, queste le parole più ricercate di sempre su questo blog.
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