giovedì 17 marzo 2022

La morte ti fa "mi piace"

 

La morte tira sul web, pare impossibile. Parafrasando il titolo di un film, potremmo dire La morte ti fa mi piace. Su qualsiasi social (in particolare FB, che non mi piace per niente), quando ho messo la notizia della morte di Mark Lanegan, oppure, l'altro giorno, quella di William Hurt (nella foto dal mio cult Il grande freddo), è stato un fuoco di fila di mi piace, o faccette che piangono, RIP. Quando invece metto un articolo, più complesso, come la bellissima lettera di Roger Waters a una fan ucraina di 19 anni del grande Pink Floyd, con la quale dice molte cose che condivido sulla guerra in Ucraina, la pace, la Nato, e la Russia, ecc. solo un paio di mi piace. Cosa vorrà dire? Che siamo tutti di fretta e che non ci va di approfondire? Sicuramente questa è una delle motivazioni, ma anche l'algoritmo, ci gioca credo: mette in evidenza le cose meno scomode. Qui il link alla lettera di Roger Waters, se avete un attimo di tempo leggetela, ne vale la pena, e se vi piace fatela girare.

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lunedì 9 settembre 2013

Due parole con i Joycut



Ritornano in palude i JoyCut (da Joey, traccia di Time of No Reply di Nick Drake, e Cut dal lavoro di Roger Waters, The Final Cut, tanto per dire le basi), ritornano con un nuovo disco fortemente strumentale targato Irma Records: PiecesOfUsWhereLeftOnTheGround (scritto rigorosamente tutto attaccato come piace a loro). Un album, suggerisce anche la copertina, pulito nei suoni, a tratti acido, lineare, che ascolto dopo ascolto può creare dipendenza. È elettronica, sì, ma per niente citazionista, elettronica del presente, come è possibile farla oggi, senza scimmiottare nessuno. Del resto, i dieci e passa anni di esperienza dei JoyCut si sentono.
Registrato tra Bologna, New York e Düsseldorf, PiecesOfUsWhereLeftOnTheGround si presenta fisicamente come un piccolo vecchio vinile nero, e questo apparentemente stride con la modernità della loro musica (sarà una delle domande dell’intervista), ma tutto il disco è costellato da apparenti contraddizioni irrisolvibili: umanità/tecnica, uomo/macchina, ritminaturali/ritmiindustriali, caldo/freddo …e via di questo passo. Inoltre, a leggere bene le note, si scopre che l’album è dedicato a Domenico Lorusso (& His Never Ending Way of Love), e a leggere della sua assurda morte, si possono capire certe antinomie del cd. Da ascoltare tutto. Pronti?  
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