CINEMA: Generazione 1000 euro, oggi zero …
Finalmente sono riuscito a vedere Generazione 1000 euro, il film tratto dal famoso libro (poi anche blog) di Antonio Incorvaia, mio vecchio amico di penna e Alessandro Rimassa. Un film sfortunatamente uscito a fine aprile, quando i cinema in Italia si svuotano, ma che merita una visione in sala, o al massimo in video. Io l’ho ripescato in un cinema estivo, all’aperto e questo ha forse giovato alla pellicola. L’ho trovata infatti una bella commedia dai tempi perfetti, con bei personaggi (anche di contorno), battute ben assestate e dove niente è lasciato al caso (anche se il finale non è del tutto credibile, ma è il cinema, ragazzi…).
La storia è in sostanza quella del libro, con qualche ovvio cambiamento/semplificazione (ho tanta voglia di rileggerlo): ci sono questi trentenni nell’unica metropoli italiana, Milano, con contratti a termine, il frigo vuoto, il conto corrente sempre in rosso, l’affitto e le bollette da pagare. Una vita precaria, insomma. La prima generazione messa peggio di quella dei loro padri, come recita bene una battuta del libro/film (ed oggi siamo andati ancora oltre, grazie proprio al liberismo, alla bella idea dei contratti a termine e del precariato istituzionalizzato…siamo alla generazione 0 euro!).
Il film gioca molto sulla vita di Matteo, abbandonato dalla fidanzata, con un lavoro competitivo in un’agenzia di marketing, con le prospettive che sembrano aprirsi e poi richiudersi per poi riaprirsi, con due nuove storie d’amore (la bionda, sua capetta nell’azienda dove lavora, e la bruna, insegnante precaria, arrivata per caso nell’appartamento diviso con l’amico simpatico e pasticcione, quello che sogna di battere il Brasile alla playstation giocando con l’Andorra; queste le ultime utopie della mia generazione?).
Un personaggio da commedia all’italiana classica, quello interpretato dal buon Alessandro Tiberi, come il suo amico Francesco (Francesco Mandelli) e la bruna (Valentina Lodovini, che adoro) e la bionda (Carolina Crescentini, che non conoscevo, ma ho trovato perfetta). Massimo Venier quindi si stacca dai soliti personaggi di derivazione televisiva e insegue Monicelli con questi giovani carini, sull’orlo della disoccupazione/depressione e la partecipazione straordinaria, di peso e importante (per la sua storia, non solo filmica) di Paolo Villaggio (merita un post tutto suo, prima o poi lo farò).
Chissà oggi dove saranno questi giovani? Cosa (non) faranno? Il recente libro di Incorvaia e Rimassa, uscito poco prima del film (Jobbing- Guida alle 100 professioni più nuove e più richieste) non lo dice (non è e non vuole essere il seguito di Generazione 1000 euro). È semplicemente una “guida”, come dice il titolo, ai lavori di oggi (o forse di qualche mesetto fa), superata dagli eventi e con un’impostazione che non mi piace: …stiamo passando dal lavoro dipendente al lavoro intraprendente… recita la prefazione di Walter Passerini. Sono discorsi come questi, che ci hanno portati sull’orlo del baratro. E poi, un discorso così non è superato è doppiato… lasciamo stare. Se non altro ho scoperto che esiste anche la professione del blogger, cioè di chi cura un blog non in modo amatoriale come noi, ma per aziende. Ci facciamo un pensierino?
PER SAPERE DA DOVE NASCE IL FILM
http://www.generazione1000.com/
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