lunedì 23 marzo 2015

Due parole con Maria Devigili

Gradito ritorno in palude quello di Maria Devigili, cantautrice trentina al secondo disco, disco importante e intenso. Il titolo è forte, La trasformazione: con questa vuole parlare di crisi, tra le parole più usate in questo periodo, fino a svalutarla. Maria Devigili la vuole rivedere, ribaltare, rivoluzionare, spiegandoci che il passaggio inevitabile da un sistema a un altro, è da sempre un momento doloroso, ma da affrontare, magari ben attrezzati. Qui si sentono i suoi studi filosofici, Eraclito e Platone in particolare, nei testi delle canzoni meno ermetici del precedente Motori e Introspezioni, l’esordio di tre anni fa.
La trasformazione è uscito proprio oggi, 23 marzo 2015, tramite Riff Records, label spesso ospite su questi schermi. In questi ultimi mesi ha sfornato album interessanti dell’underground più vero e sofisticato, con coraggio e voglia di trasformare. Il disco di Maria Devigili è il perfetto esempio: parole e suoni non addomesticati, un bel gruppo di ospiti da me molto apprezzati (da Stefano Orzes, fin dagli inizi accanto a Maria, al mitico Claudio Lolli, e poi Francesca Bono, passata di qui in sacco di volte con i suoi Ofeliafdorme, ma anche prima, Lorenzo “Loz” Ori, spesso citato e una volta intervistato con il suo progetto Tack At). 1, 2 3 Trasformazione. Pronti?

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lunedì 22 ottobre 2012

Due parole con Maria Devigili



Per la prima volta in palude Maria Devigili, nuova cantautrice trentina con il ritmo nelle vene e una voce che in(canta). Appena ho sentito le dodici canzoni di Motori e Introspezioni, ho pensato sarebbe stato bello ospitarla sul mio blog (lei ne ha uno dove c’è dentro tutto sulla sua musica): pezzi originali, molto personali, accanto a due omaggi importanti quali Aria di Rivoluzione di Battiato (Maria l’ha resa attualissima), e il classico immortale di Baudelaire L’Albatros, una delle due canzoni in francese dell’album. Un disco che sembra procedere a scosse, forse perché è stato registrato da Andrea Sologni all’Igoo Audio Factory di Correggio nel giugno 2012, proprio durante quel terremoto che ha colpito l’Emilia.
Pensato e prodotto insieme al batterista Stefano Orzes, Motori e Introspezioni ha il tema del doppio fin dal titolo, e da qui possono partire molti spunti per il “critico”: umano/non umano, caldo/freddo, interno/esterno, cd/live. Sì, live, per Maria Devigili la dimensione ottimale è quella dal vivo, magari in intimi locali, dove da un bel po’ sta portando la sua musica e le sue parole. Una sfilza di concerti in tutta Italia a partire dal Trentino dove è nata, per passare all’Emilia dove vive e poi in tutta la penisola. Maria Devigili, professione cantautrice. Ebbene sì… questa sera in palude. Pronti?
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