domenica 10 novembre 2019

C'è vita su Marsico

Sto leggendo un sacco di libri particolari in questo periodo, non propriamente romanzi, ma storie di vita/e, come questo dedicato a Maurizio Marsico. Libri, dei quali scriverò, che mi stanno insegnando molto, caricandomi di energia positiva, come questo Life on Marsico, scritto dal critico di Blow Up Christian Zingales. Marsico, Maurizio Marsico, chi è? Dal Conservatorio a Milano all'insegnamento alle medie, poi il successo internazionale nei primi anni '80, la vicinanza con la banda FRIGIDAIRE del quale era il braccio musicale, la partecipazione televisiva al primo programma delle Dandini, Obladì Obladà, il perdersi e il ritrovarsi. La vita di Marsico è una vita emblematica di uno dei pochi personaggi usciti vivi dagli anni '80. Un talento musicale pieno di fame di vita, sesso, droga e rock'n'roll. Senza moralismo e pentitismo, senza censure o cesure, il libro racconta questo, e ci dice chi è e cosa fa oggi Maurizio Marsico. L'ho intervistato per SMEMORANDA, e vi consiglio di andare a leggerla, ma più di tutto vi consiglio questo libro uscito con Goodfellas.
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domenica 1 settembre 2019

In palude con Ilaria Viola

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE elettronica/cantautorale/pop
DOVE ASCOLTARLO su spotify
LABEL Lapidarie Incisioni/Goodfellas
PARTICOLARITA’ durezza/dolcezza
FB
CITTA’ Roma
DATA DI USCITA 24.05.2019
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lunedì 6 aprile 2015

Due parole con Don Juan and the Saguaros

Don Juan And The Saguaros tra poco in palude, per questa intervista di pasquetta. Se avete fatto la gita fuoriporta, con il sole o la pioggia, sicuramente in campagna, questa musica vi allieterà, facendovi continuare l’atmosfera di fiesta. Se non l’avete fatta, meglio, non avete perso tempo, e potrete recuperare le sensazioni campestri ascoltando il disco cliccando qui, sul sito di Backstreets Of Buscadero. Don Juan Fragalà e il suo folk alt/country è quello che fa per voi. Io lo sto già ascoltando, la mia coda batte al ritmo giusto, le vibrazioni sono buone, come leggere Tex o guardarsi un buon vecchio western: larghe distese, profumo di erba e fieno, strumenti della tradizione country accanto all’elettricità del rock. Provate ad ascoltare anche voi, poi mi direte.
Oltre a  Don Juan Fragalà (voce/chitarra acustica/armonica), fanno parte del gruppo Andrea Pesaturo (chitarra elettrica/banjo), Adriano “Lallo” Cucinella (basso elettrico/contrabbasso), Andrea Palmieri (batteria), ottimi musicisti che hanno fatto con grazia questo esordio particolare, disponibile ufficialmente venerdì 10 aprile  tramite la South Side Songs, distribuzione Goodfellas. Amore vero per maestri quali Bob Dylan e Johnny Cash, la partecipazione di ottimi musicisti della scena roots/americana, una capacità di scrittura invidiabile, melodie che restano, questo mi sento di dire dopo i primi ascolti dell’esordio dei Don Juan And The Saguaros tra poco in palude. Pronti?

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giovedì 26 marzo 2015

Due parole con i Bébé Donge

Un vero e proprio intrecciarsi delle arti questa sera in palude: letteratura, fumetto, musica, e chi più ne ha più ne metta. Tutto nasce da un romanzo di George Simenon, La verità su Bébé Donge, con protagonista una donna che tenta di uccidere il suo uomo. Un classico intreccio di vita borghese con giallo, ora trasformatosi anche in fumetto e disco, grazie all’entusiasmo di un collettivo di artisti romani. Il delizioso libro è di Valentina Griner, con la supervisione di David Vecchiato. È lei l’autrice di testo e disegni a colori, una settantina di pagine incalzanti, una progressione con flashback illuminanti e diverse ambientazioni. In sottofondo le dieci canzoni dell’album, per illustrare sonoramente i momenti forti.
Le dieci brani del disco Le verità di Bébé Donge, sono frutto del lavoro appassionato di Fiammetta Jahier (RevHertz), autrice di testi e liriche assieme ad altri quattro musicisti dell’area romana (alcuni d questi hanno toccato ancora la palude):  Federico “JolkiPalki” Camici (Honeybird & The Birdies, Kento & the Voodoo Brothers, Adriano Bono), produttore dell’album, Emiliano Bonafede (Leo Pari, Roy Paci), Tommaso Calamita (Rare Tracce) e Giuseppe Coglitore (Lemmings, Piotta). Un bel gruppo, che sembra destinato a durare oltre questa prima particolare prova. Tutto il pacchetto, disco più libro, dati alle stampe per Goodfellas, sarà presentato per la prima volta domani, venerdì 27 marzo, nella capitale, presso il Monk Club. Per questo mi fa piacere parlane questa sera. Pronti?

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lunedì 9 dicembre 2013

Due parole con Deadburger Factory

Deadburger, anzi, Deadburger Factory questa sera per la prima volta in palude. Lo storico gruppo toscano sarà presto qui per presentare non un semplice album, ma un blocco di tre dischi (si presenta proprio come un blocchetto compatto, con i tre cd più un ghiotto libretto e un poster spaziale), nati come colonne sonore per il teatro. Nonostante questo il lavoro è godibile da solo, in quanto il materiale è stato rielaborato per essere semplicemente ascoltato. C’è un intreccio di arti da far paura, non solo musica e teatro, ma anche fumetto, letteratura, politica, sesso, gioia, rivoluzione e travolgenti passioni …difficili descriverle, molto più semplice sorbirle. Un oggettino di culto a partire dal progetto grafico ad opera di Paolo Bacilieri, fumettista versatile ed originale (vi ricordate Sweet Salgari?), che ha disegnato le copertine, da mettere una accanto all’altra per creare l’immagine del poster. Gulp!
Una confezione ricca, tanto ricca da sfiorare l’incoscienza commerciale. Il primo cd del pacco è Puro Nylon, ed è firmato in tre (Alessandro Casini, Vittorio Nistri e Tony Vivona), dove partiture cameristiche si alternano ad algida elettronica, Satie con Samuel Beckett e Giorgio Saviane. Il secondo cd, Microonde (di Nistri) e Vibroplettri (di Casini) è sperimentalismo puro, tra composizioni nate grazie ad un forno a microonde le prime, e un uso originale di dildos, anelli per la stimolazione sessuale maschile, e rotori per lecca lecca come plettri vibranti le seconde (William Burroghs, ispiratore del testo teatrale per il quale era previsto l’uso, ne sarebbe stato entusiasta). Il terzo, che ha dato il titolo all’intero pacco, La fisica delle nuvole, è firmato Deadburger, ed è acidissimo rock con una formazione che passa da cinque ad otto elementi (ma allungabile fino ad otto). Post Atomic Cafè il titolo della pièce, ispirata da Kurt Vonnegut, con citazioni, tra gli altri, di Nanni Balestrini, Douglas Coupland, Michel Houellebecq, Neil Gaiman e ancora Satie. Troppa roba? … meglio parlarne con i diretti responsabili. Pronti?  
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