Ritorna in palude Femina Ridens, ritorna a due
anni dal primo incontro con un disco ancora più forte del precedente. L’ho
amato fin dal primo ascolto questo album, anzi, appena ho visto la copertina
(particolare e personale, come quella precedente), ho pensato di aver fatto
bene a contribuirne alla sua realizzazione, aderendo alla campagna di
crowdfunding lanciata alcuni mesi fa. Il disco si intitola Schiaffi, ed è vero
e carnale come uno schiaffo. Come quelli di certi film che sembravano
autentici, con la mano a colpire la faccia. Dico questo perché ho sentito in
Schiaffi qualcosa che ti tocca nel corpo e non ti lascia indifferente, lancia
dei segnali corporei a partire dalla mente.
Schiaffi, uscito per le edizioni ABuzzSupreme,
che seguo con piacere estremo da anni, è
nato durante i molti live che Francesca Messina/Femina Ridens, ha fatto in giro
per l’Italia e anche fuori (tra le varie cose, ha partecipato a Resistenze in
quel di Berlino, insieme a Wu Ming e Luciana Castellina). È nato vivo dunque,
con accanto, ancora una volta, Massimiliano Lo Sardo, con il quale c’è una
sintonia non solo artistica. Otto pezzi per niente facili, autentici, di
cantautorato femminile da un’altra Era (gli anni ’70? … il futuro?). Titoli
come L’educazione sentimentale, La banalità, Masturbati (pezzo preso in
prestito da Andrea Tich), Rivendica l’erogeno. Ecco, questo disco rivendica
l’erogeno, direi pasolinianamente. Parliamone. Pronti?
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