
Come oggi, vent'anni fa veniva presentato alla Mostra del cinema di Venezia Harry a pezzi,
uno dei miei film preferiti di Woody Allen (ho consumato la
videocassetta a furia di vederlo). Costruito in maniera non lineare,
racconta il blocco dello scrittore, Harry Block, interpretato dallo
stesso Allen. Ovviamente è solo un pretesto per mettere in scena ancora
una volta le ossessioni del geniale comico, le sue paure, le sue
insicurezze, gli hobby, le antipatie e simpatie. Trovate geniali e
battute memorabili, spesso citate, si affollano in ogni episodio (ma non
è un film a episodi), come il memorabile cast che vede riuniti attori
come Elisabeth Shue e Billy Crystal, un Robin Williams fuori fuoco
(letteralmente), Demi Moore, Mariel Hemingway, Stanley Tucci, Judy
Davis, Eric Bogosian ... il titolo italiano, pur non essendo
letteralmente impeccabile, rende bene l'idea, cioè quella di un uomo a
pezzi: sia perché si trova in crisi, sia perché la sua vita è
ricostruita, tra fantasia e realtà, personaggi veri e personaggi
inventati (che poi si raccolgono vicino al loro autore) proprio a pezzi.
Divertente, geniale, liberatorio, una pellicola per mettere d'accordo
chi preferisce l'Allen più comico e quello più d'autore ... per me, quello comico è d'autore.
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