venerdì 1 dicembre 2023

da Smemo: Un ricordo di John Belushi

 

Nel novembre/dicembre del 2004 pubblicai sul sito di Smemoranda questo pezzo dedicato a John Belushi. Era per una minirubrica dove parlavo di cinema/tv/libri dedicati a fenomeni culturali a parte, o almeno, che allora mi sembravano così. Si chiamava L'ALTRA AMERICA. Scrissi di Hunter S. Thompson e della serie tv The L Word, del libro di Art Spiegelman L'ombra delle torri e di altro ancora. Copio e incollo qui il pezzo dedicato al grande Belushi, attore che ho sempre adorato.

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sabato 23 novembre 2019

Intervista impossibile?

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Insisto nel consigliarvi questo libro, Vita eccessiva di John Belushi - Quando il gioco si fa duro, uscito per BeccoGiallo di recente, scritto da Francesco Barilli e disegnato da Lele Corvi. Ho intervistato i due autori riguardo questa sorta di intervista impossibile a fumetti al mito John Belushi. Qui, sul sito di MeLoLeggo la potete leggere integralmente.

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domenica 27 ottobre 2019

La vita di Belushi a fumetti


Grande libro per gli appassionati di cinema e in particolare di cult-movie: Vita eccessiva di John Belushi, quando il gioco si fa duro. Una sorta di intervista impossibile fatta dai due fumettisti Francesco Barilli (testo) e Lele Corvi (disegni), con un Belushi divertente e scaltro, rotondo fumetto, a ricordare gli eccessi della sua vita. Ho intervistato i due autori del libro, (l’intervita sarà presto online) e la mia ultima domanda è stata: Il vostro film preferito di John Belushi?per la loro risposta vi rimando all’intervista. Per me è Animal House, anche se vicinissimo di un pelo metto The Blues Brothers e incollato Chiamami aquila (li rivedo spesso, perché ho una confezione co i 3 dvd, anche Elle ora li conosce). 
... e il vostro film preferito con Belushi?

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giovedì 17 novembre 2016

Prima di soffrire di vertigini

Prima di soffrire di vertigini non sapevo
di soffrirne, direi che è stato un vero
e proprio fulmine a ciel sereno.
Camminavo in alta montagna con fratello
maggiore e amici suoi, due donne e due
uomini, io ero un ragazzo.
Camminavo in alta montagna, tra alberi
verdi, cime sempre più alte, la valle giù,
in parte a dove mettevo i piedi.
Camminavo inconsapevole di soffrire di
vertigini, e mi godevo tutta la natura
attorno, gli uomini piccoli, laggiù.
La strada era stretta, sempre più stretta,
in certi passaggi ci stava giusto un solo
piede, sotto c'erano crepacci.
Si saliva sempre di più, la nostra meta
era un rifugio a 2200 metri, le piante
man mano che salivamo, sparivano.
Sparivano anche le persone giù in
fondo a valle, un paesaggio bello
da vedere, sì, mozzafiato.
Una del gruppo, sorridendo, ferma
su di un sasso, dice: che bello qui,
però, se uno soffre di vertigini ...
Ecco, in quel momento io ho capito
di soffrire di vertigini, e non c'è verso
di scordarlo. Mannaggia a lei ...

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giovedì 19 maggio 2016

25 indiscrete domande cinematografiche


Dal blog dell'amico Lucien, ho trovato questo divertente gioco sul cinema, mia grande passione, un meme, ideato da Sofàsophia. Queste le mie risposte (se volete, provatelo anche voi ...).
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martedì 21 aprile 2015

Due parole con i Walden Waltz


Walden Waltz tra poco in palude per presentare il loro esordio Eleven Sons, uscito solo da qualche giorno per Santeria/Audioglobe, uscito precisamente venerdì 17 aprile, sfidando eroicamente la sfiga. Del resto, la band di Arezzo è capace di affrontare forze del destino avverse, con ironia e forza morale, come quando si trovavano in un tour negli States e furono costretti a fermarsi per la rottura del furgoncino. Vinsero un concorso indetto dalla piattaforma web SonicBids, e volarono da costa a costa per fare un’altra serie di concerti ed esibizioni in radio. Durante questi concert, trovarono stimoli nuovi e incontrarono personaggi cult.
Tornati in Italia, dopo aver maturato una serie di esperienze importanti e la vittoria del LA Music Award: Most Outstanding Debut Release, per il singolo Looking Down registrato con il produttore Ron Nevison (The Who, Rolling Stones, Led Zeppelin), si sono chiusi in studio per registrare Eleven Sons. Undici tracce molto intense, sintesi perfetta tra urbano e selvaggio, serietà e ironia, una società che crea illusioni a getto continuo e allo stesso tempo sa come sapientemente distruggerti. È un album divertente e impegnato, con molti suoni folk-acido e un bel gruppo di amici, alcuni dei quali già passati in palude. Se fosse un film sarebbe Chiamami aquila, ma è un disco, un gran disco. Parliamone. Pronti?

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mercoledì 28 maggio 2014

Elogio di Mia Wasikowska

Bella non è bella, almeno non è il mio tipo, di sicuro è un tipo, e con soli tre film ha conquistato gli occhi dei cinefili più attenti, compresi i miei. L'attrice australiana di chiare origini est-europee (ha preso il cognome dalla madre, fotografa polacca) ha recitato in più di un film, nonostante sia abbastanza giovane (è del 1989), ma a me sono bastati tre per notare la sua bravura: Stoker, di Park Chan-wook, dello scorso anno, e due film usciti in Italia quest'anno, quali Tracks - Attraverso il deserto (Australia 2013) di John Curran, e il recente sorprendente Maps to the Stars, del sempre più gigantesco David Cronenberg.
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domenica 17 marzo 2013

Promised Land, un film da vedere


È un gioiellino di film, capace di raccontare l’oggi come pochi altri narrando semplicemente i nudi fatti. Mi ha sorpreso molto di non vederlo incensato come si dovrebbe in giro per la blogosfera, e ho trovato le dichiarazioni di Matt Damon a Berlino 2013, dove è stato presentato con successo, immodeste (tra l’altro è un progetto suo, scritto da lui assieme all’attore John Krasinski, anche lui presente nel film, doveva essere l’esordio nella regia del bravo ragazzo americano, ma per troppi impegni ha ceduto il posto all’amico regista). Così è diventato un film di Van Sant, tra i suoi migliori accanto ai “minori”, da me amatissimi Da Morire, Elephant, Paranoid Park
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domenica 28 dicembre 2008

Tre DVD per digerire il panettone e un'idea per il veglione

Antivatican Coalition Against The Hippies Resistance di Autori Vari
Una cara amica mi ha fatto avere questo incredibile dvd, iperfemminista e coloratissimo. Le avevo detto che da bambino passavo le feste natalizie guardando cartoni animati in tv (da Asterix a Lucky Luke, non disdegnando, la notte, il grande Bruno Bozzetto) e lei mi ha allungato questo per le mie vacanze da trentenne. Be’, lo devo ammettere, miglior dritta non mi poteva dare. C’è dentro la magia del cartoon di natale (forse gli autori sono stati piccoli quando lo sono stato io) più uno spirito anticlericale benefico (in questi giorni, poi …). Dodici episodi dove capisci quanto la religione (non solo quella cattolica) abbia inciso nei corpi (delle donne, in particolare) iniettando paure e sciocchi pregiudizi (rimasti, magari sottotraccia, anche nel moderno occidente). Alcuni titoli dei corti, giusto per farsi un idea: Panta Gignetai Tanatos, La crocifissione di Barbie, L’ultima Sicilia, Idiolatrie, Los Pecadores (con i peccati capitali sotto forma di cartoon a divorarsi tra di loro come in un moderno Bozzetto) …
IL LORO SITO PER APPROFONDIRE core-design.it/antivatican/

Maradona di Emir Kusturica
Il più grande cineasta vivente ritrae il più grande calciatore di tutti i tempi. E sono scintille. Un film strano, girato in amicizia, con le rispettive famiglie vicine, ma senza nascondere nulla. E poi con una leggerezza e un’armonia che sembra un filmino girato in un paio di giorni (invece, tra una cosa e l’altra, ci hanno messo due anni). Maradona come un personaggio di un film di Sergio Leone, o Sam Peckinpah, dice a ragione l’autore di Underground, che poi snocciola i ruoli che avrebbe potuto interpretare nei suoi film, dal primo all’ultimo. Però il personaggio cinematografico più maradoniano è forse il di De Niro di Toro scatenato, come confessa lo stesso Maradona, (“lui usava i pugni, io i piedi”, ma per il resto sono molte le analogie). Di culto i palleggi tra Dieguito e Kustu (promessa del calcio e rockettaro impenitente). Di culto la ripetizione del famoso gol con la mano (de dios) contro l’Inghilterra, con il calciatore trasformato in un pupazzetto contro altri pupazzetti: Margaret Thatcher, la regina d’Inghilterra e suo figlio Carlo, Bush jr, Reagan… al ritmo dissacrante dei Sex Pistols. Tutto il resto è rock’n’roll e impegno politico con i leader della sinistra sudamericana.
L‘INTERESSANTE CINECLUB DELLA BIM http://www.bimcineclub.com/

Chiamami aquila di Michael Apted
Scritto da Lawrence Kasdan, diretto da Michael Apted, prodotto da Steven Spieleberg è un concentrato potente di ecologia per la mente e per il corpo. Lontano dagli eccessi punk di Animal House e da quelli cool che segnarono un’epoca di The Blues Brothers, John Belushi, qui al suo penultimo film, appare più attore e meno maschera, ma la pellicola è lo stesso memorabile. Anzi, per me è un film imperdibile al pari degli altri due (non a caso nel mio cofanetto sono insieme). Una commedia classica con elementi di cinema demenziale, un film moderno perché fatto da chi conosce e ama il cinema del passato. Belushi è Ernie Souchak, reporter bravo a scavare nelle pieghe della corruzione del municipio di Chicago (per questo i politici locali lo fanno picchiare a sangue). Il capo del giornale dove lavora, per salvarlo, lo manda ad intervistare un’ornitologa sulle Montagne Rocciose. Dopo un’iniziale diffidenza, scoppia una passione incontenibile e la loro vita è sconvolta…Incantevoli le Montagne Rocciose con la neve, le inquadrature del volo delle aquile, la natura incontaminata contrapposte al grigio della città, corrotta e inquinata. Da rivalutare e rivedere ogni natale (ma anche a pasqua o a capodanno …). Vista la storia e le nostre Alpi, potrebbero farne un remake italico…
UN MOMENTO CULT DEL FILM
Brunooooooooo!!
PER CHI VUOLE RICORDARSI UN BELUSHI SCATENATO …
John Belushi - With a Little Help from my Frien...

E per chi l''ultimo dell'anno vuole uscire, segnalo questa divertente festa inventata dall'amico musicante Guido Foddis
CAPODANNO 2009 ACASA GUCCINI
E LUI STAVOLTA LO SA!nel forum di FODDIS le info per partecipare

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