martedì 28 luglio 2020

Il buio e il miele in spiaggia

Il buio e il miele di Giovanni Arpino è il romanzo dal quale è poi stato tratto Profumo di donna, prima film con un grande Gassman diretto da Dino Risi (vedi mia rece qui), poi remake con Al Pacino diretto da Martin Brest (l'ho prenotato in biblioteca, spero di vederlo presto, dopo le opinioni disparate su questo film da parte degli amici blogger). 
Il libro l'ho letto in spiaggia, durante la vacanza al mare, e mi è sembrata una lettura adatta al luogo. La cosa che balza subito agli occhi è che sembra scritto appositamente per Vittorio Gassman, e sembra anche un bel soggetto per raccontare l'Italia di allora (fine '60, primi '70). Come nel film, nel romanzo si assiste a questo viaggio in Italia, in treno, tra Torino e Napoli, con soste a Genova e Roma. A fare questo viaggio sono un ex militare ferito durante delle esercitazioni (è rimasto cieco e con una protesi alla mano) e un giovane militare di leva che l'accompagna. Il militare cieco è duro, anzi, cattivo con il mondo attorno. Cinico e puttaniere, vuole sempre avere l'ultima parola su tutto. Gran bevitore, costringerà il giovane a molte figuracce. Sembra quasi il passaggio da un'Italia all'altra, ma non ci sono scontri, non c'è il Sessantotto sullo sfondo. La parte più fiacca, come nel film del resto, e l'approdo a Napoli, con l'innamorata giovanissima e il piano di un doppio suicidio con l'altro milite rimasto ferito come lui. Ho spoilerato un po', scusatemi, ma la vicenda è nota. 
Mi è sembrato un romanzo classico, con il tipico personaggio novecentesco in crisi. Libro fortunato, con molte edizioni anche grazie ai due passaggi cinematografici, l'edizione nostra è quella Baldini e Castoldi del 1993 con in copertina Al Pacino e un utile segnalibro allegato.

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mercoledì 15 luglio 2020

Profumo di donna, il film di Risi

L'abbiamo voluto vedere una di queste sere d'estate, perché Elle aveva trovato in una casetta dei libri Il buio e il miele, romanzo di Giovanni Arpino dal quale Dino Risi ha  tratto la pellicola. Più cinematografico il titolo Profumo di donna, dovuto alla trovata filmica del fatto che il protagonista, cieco, sente e riconosce le donne dal loro profumo, cosa mancante nel libro.
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venerdì 12 ottobre 2018

In palude con i Tritonica


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO 
GENERE Alternative-Rock, Experimental, Progressive Rock, desert rock, post-hardcore, post-metal, post-rock, Stoner rock, Sludge-Metal, Grunge ...
DOVE ASCOLTARLO sulle nostre piattaforme Bandcamp, Soundcloud, Spotify, iTunes e tutte le piattaforme digitali per la musica online 
LABEL Recorded, mixed and mastered at Noiselab Studio in Giulianova (TE) by Sergio Pomante. 
PARTICOLARITA’ Story line: Rino Pelle; Artworks: Valeria Venerucci. 
FB
CITTA’ Roma
DATA DI USCITA 09.10 2018
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giovedì 6 luglio 2017

Ora si può dire: ciao Paolo!

Paolo Villaggio, il grande Paolo Villaggio,
che andava a tutti i funerali di star
amiche sue, è morto.
Lo vedevo nei tg, tutto contrito, serio,
perfetto nel rendere l'estremo saluto
con le parole giuste.
Me lo ricordo al funerale di Faber,
grande amico suo, o di Gassman,
o di Ugo Tognazzi.
Mi ricordo anche le molte volte che
ne hanno annunciato la sua,
di morte.
Per questo, anche se avevo già il
post pronto, con questa foto,
ho aspettato un po'.
Ora, passati alcuni giorni, siamo certi,
quel fine umorista, dei vizi e delle
banalità italiche, è morto.
E allora lo posso dire: ciao Paolo!
Uacciu uari uari … uacciu uari uari ...

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giovedì 7 aprile 2016

L'armata Brancaleone ... cinquant'anni dopo

Come oggi, cinquant'anni fa usciva in Italia L'armata Brancaleone, memorabile film di Mario Monicelli, presentato a Cannes nel maggio dello stesso 1966. Solo a sentir nominare il titolo mi viene da ridere, e ripenso a quel simpatico tormentone: branca, branca, branca, leon, leon, leon! A quelle facce, a partire da quella del protagonista, Vittorio Gassman, Brancaleone da Norcia, condottiero di un manipolo di straccioni nell'Italia delle crociate, non molto diversa da quella degli anni '60, e manco da quella di oggi: pregiudizi, furbizie, deboli strategie. C'era anche un giovane Gian Maria Volonté in quel film, reduce da successi nel western-spaghetti, e Carlo Pisacane, mitico vecchietto da commedia all'italiana (e non solo) dove non era quasi mai protagonista, ma ti restava dentro, Catherine Spaak, giovanissima e molto carina. Un autentico film culto, con un Monicelli in uno stato di grazia, con una sceneggiatura geniale, scritta assieme ad Age e Scarpelli. Il titolo del film divenne un modo di dire riguardo gruppi confusi e poco organizzati ... sono un'armata brancaleone, si dice da allora. Io me lo vedo in tv ogni volta che lo trasmettono. Non resisto. E voi? Forse qualcuno è riuscito a vederlo al cinema, proprio quel 7 aprile del 1966, o dopo ... fortunato.

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