lunedì 4 dicembre 2017

Tappi al posto delle palline

Ho fatto l'albero, anzi ho addobbato l'albero
come sognavo da anni di fare,
con dei tappi.
Sì, tutti i tappi di sugero di tutte le bottiglie da
me stappate e bevute nel corso degli ultimi
due o tre anni.
Elle e io non buttiamo via nulla, teniamo da
conto un sacco di oggetti, come questi
tappi di bottiglia.
Sono belli i tappi di sughero, ben si sposano
con il verde del piccolo finto alberello e con
il rosso del filo usato.
L'alberello è arrivato venerdì con un corriere,
era tutto legato, io ho scartato il pacco, Elle
ha aperto i rami.
Poi mi sono messo all'opera, attaccando con
del filo rosso i tappi sui rami, come avevo
visto anni fa in un bar di città.
Un lavoraccio, i tappi erano una settantina, di
bottiglie diverse, io con le cose manuali sono
una schiappa, ma non con questa.
Con calma e determinazione ho tagliato il filo
della giusta misura, l'ho legato attorno ai tappi
e poi li ho fissati sui rametti.
Ho fatto tutto da solo, Elle scriveva al pc e mi
ha lasciato fare, è venuta a vedere alla fine,
aggiungendo delle semplici lucine.
Ora il buon ricordo di quelle bottiglie brilla sull'albete:
dal Bardolino al Cannonau, dal Falerno al Teroldego,
il Cabernet, il Valpolicella ...

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domenica 18 settembre 2016

No Cannonau, no Vermentino


No Cannonau, no Vermentino, almeno non solo loro,
questo ho imparato dalla vacanza in Sardegna,
me lo hanno detto in molti, anzi, tutti!

Tutti, dico tutti: dal cantiniere a quello dell’enoteca
sotto il nostro B&B (sì, B&B con sotto l’enoteca, vi
pensate che felicità? Grazie Elle per averlo scelto).

Tutti quanti a dirmi che non c’è solo il Cannonau e il
Verementino, vini buoni, conosciuti dai turisti, come
le spiagge (ma non ci sono solo loro).   

Ci sono un sacco di altri vini, oltre il rosso Cannonau
e il bianco Vermentino, “prova ad assaggiarli, turista
ignaro, turista massificato”, mi hanno detto.

Visto che sono aperto al nuovo, mi piacciono le sfide,
ho provato a berne alcuni, nell’enoteca sotto al B&B
(grazie Elle!), al bar, al ristorante, in spiaggia.

Non solo Cannonau, non solo Vermentino, vero, ora
lo posso testimoniare: c’e anche il Bovale, rosso da
riscoprire, rustico come il suo nome.

C’è anche il Monica, dal colore rosso rubino intenso,
avvolgente come il corpo di donna dal quale ha
preso il nome (è un Cannonau femmineo).

C’è anche Is Solinas, vino rosso perfetto per me, che
berrei il rosso anche con il pesce; questo, dai riflessi
violacei, si abbina anche con piatti di mare.

Potrei andare avanti con altri nomi di vini, ma non vi voglio
annoiare, non sono l’ufficio stampa di cantine sarde, però
da questa vacanza l’ho capito: non solo Cannonau …

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venerdì 9 settembre 2016

Carasau, Cannonau ...

... ciau

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martedì 9 febbraio 2016

Di dottori, diete e altre assurdità

Non tocco il vino da due mesi, me l'ha ordinato il dottore.
I dottori, gran cazzoni, appena hai qualcosa: via il vino.
Avevo le analisi del sangue sballate, quelle del fegato.
Valori doppi del normale, ma che vuol dire?
Lui: via il vino. No, via il lavoro, per esempio.
Be', sono calato 5 kg, ho anche mangiato meno.
Gliel'ho detto, tutto soddisfatto, pensando bastasse così.
Lui (gran testa...): bene. Bene, mi fa, ne devi perdere altri 15.

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mercoledì 2 luglio 2014

Cosa bevo volentieri

Ho visto che gira in Rete questo divertente giochino sul cosa si preferisce bere, e allora, visto che è teoricamente estate, si suda, si perdono liquidi e bisogna reintegrarli, faccio la mia classifica di cosa preferisco bere...
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sabato 13 aprile 2013

Marco Parente ... live d'amore

Conosco Marco Parente da quando mi sono trasformato in alligatore, circa dieci anni fa (tra poco festeggio il decennale, state pronti), ma non sono mai riuscito ad intervistarlo. Dicono abbia poca dimestichezza con il pc, e io intervisto solo tramite pc, quindi ... solo alcune recensioni ai suoi cd e/o ai suoi innumerevoli progetti. 
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sabato 17 novembre 2012

Vino, firme, banchetti e travolgenti passioni

Se non fossi ormai un irrimediabile alcolista che fa le ore piccole (ieri notte ad assaggiare del buon vino friulano in un'enoteca della zona), questa mattina sarei andato a firmare e convincere a firmare per i Referendum Lavoro (vengo sabato prossimo), per tentare di ritornare a quel minimo di civiltà che c'era prima del Governo Monti, disgraziatamente insediatosi un anno fa. Pochi ne parlano, le televisioni del regime zitte, perchè rappresentano la vera alternativa allo sfascio attuale. E allora ne parlo io, invitandovi a leggere, interessarvi, diffondere il messaggio nei vostri blog e firmare ...
LEGGETE QUI

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venerdì 24 ottobre 2008

Woody Allen non girerà più film in Italia

Ne sono sicuro, Allen non girerà mai più film in Italia. Me ne sono convinto dopo la visione di Vicky Cristina Barcelona, allen-movie senza Allen (anche se in realtà c’è).
Come ho scritto ad una mia amica, se il film fosse stato girato da qualche altro regista, lo stroncherei, ma in questo caso lo esalto. Sì, perché solo Woody può tirare alle estreme conseguenze gli stereotipi del suo cinema senza bruciarsi, senza sembrare ridicolo. Vicky Cristina Barcelona è la quintessenza del suo cinema, ve lo dice un alleniano puro come il sottoscritto. Ci sono i suoi tic, le sue manie, le sue passioni, l’intellettualismo, l’illusione di un Europa superiore agli States, le buone letture, i musei e tutto l’allen-pensiero. Non c’è lui in primo piano, anche se la bella Rebecca Hall lo rappresenta alla grande (e noi per questo l’amiamo più della Cruz, più di Scarlett Johansson).
Rebecca Hall (Hall, come Annie Hall, titolo originale di Io e Annie, cult-movie di Allen tra i più amati, Hall come il vero cognome di Diane Keaton, musa di Allen tra le più amate da lui, e da noi alleniani). E poi è splendidamente pallida, nevrotica, ha problemi nei rapporti col sesso, tradisce ma si torce e contorce, ha sensi di colpa. E poi si veste con quel simil-eskimo verde tipico di Woody (d’autunno lo indosso pure io, sono un alleniano puro). Le mancano i capelli rossi, le lentiggini, gli occhiali e qualche particolare anatomico di non poco conto, ma alla fine lei è lui.

Si è molto discusso sulle scene di sesso. Io mi chiedo, quali? Non andate a vederlo, se era per questo. Invece, cosa che può destare scandalo nell’attuale Italietta dei mille divieti, è quel continuo bere alcolici (manco avesse scritto il film il grande Bukowski). È magnifico. In ogni occasione ci sono calici di vino (rosso in particolare) nelle mani di tutti. O birra, cognac, qualsiasi cosa buona da bere con qualche sacrosanto grado alcolico (quindi non Coca Cola).

Nell’attuale Italia dei divieti, sarebbe inconcepibile. Con il criminale terrore della prova del palloncino instillato nelle nostre stanche menti, chi si abbandona più alle libagioni di un tempo? Che triste paese siamo diventati. Woody, non a caso, nel suo girovagare per l’Europa ci ha scansati. A parte qualche anno fa Venezia, per l’impeccabile Tutti dicono I Love You, non si è più visto (sono più di dieci anni).
Forse, a pensarci bene, potrebbe tornare a Venezia: lì, la prova del palloncino fa poca paura (non ti fermano, per il momento, a piedi, tra le calli e manco in gondola, che io sappia).

http://vickycristina-movie.com/

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martedì 16 settembre 2008

A fine estate un bel Pranzo di Ferragosto


Non lo facevo da parecchi mesi. Da fine maggio, per l’esattezza. Dico andare al cinema. Ho rotto l’astinenza da sala cinematografica con due film (uno dietro l’altro) incredibili per il cinema di casa nostra. Due film presentati a Venezia 2008. Questo Pranzo di Ferragosto e un altro, del quale parlerò in un successivo post, forse.
Pranzo di Ferragosto è una pellicola forte nei contenuti, quanto leggera nell’esecuzione. Cioè perfetta dal punto di vista cinematografico. Un’opera prima di un regista quasi sessantenne, che racconta di un Ferragosto passato con tre vecchiette e l’anziana madre, ospitate in casa in cambio dell’annullamento di alcuni debiti condominiali.
Economia del dono, un’Italia povera e invecchiata, i problemi della terza età, le difficoltà di arrivare a fine mese, la disoccupazione, l’adolescenza eterna … potrei continuare all’infinito a snocciolare le problematiche che il film di Gianni Di Gregorio butta sul tappeto, ma servirebbe solo a darne un’impressione cupa. In realtà il film è una commedia divertente, leggera come i calici di vino bianco bevuti in gran quantità dal protagonista. Sembra un film sociale britannico, con la lievità di certe pellicole francesi (penso anche a Truffaut, o a certi Rohmer) ambientato in Trastevere. E poi si ride da matti.
Girato con attori non protagonisti, ha dalla sua un montaggio perfetto, delle musiche centrate (a tratti sembra di sentire il Paolo Conte più spensierato), una sceneggiatura ben oliata (anche se Di Greorio dice di essersi affidato molto all’improvvisazione), la felice produzione di Matteo Garrone con il quale il regista del Pranzo ha scritto diversi film, dei pezzi da antologia e soprattutto delle attrici perfette…
http://www.pranzodiferragosto.it/

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venerdì 29 agosto 2008

Tinto Brass nudo in anteprima mondiale a Venezia


Non dimenticherò mai una cena di alcuni anni fa a casa di un rigoroso intellettuale marxista amico mio. A quella cena c’era pure un rigoroso cinefilo, uno di quelli che non si perde un festival di Cannes (Venezia la snobba, a dirla tutta), conosce, ha visto e ama un sacco di film. Insomma, è il classico cinefilo militante. Alla domanda del rigoroso intellettuale marxista “chi è per te il più grande cineasta italiano?”, il rigoroso cinefilo rispose (tra l’incredulità generale) “Tinto Brass.”
Ad alcuni si fermò la digestione. Altri cambiarono discorso. Io cercai di approfondire, conoscendo poco il regista veneziano.
Nel corso degli ultimi anni ho avuto modo di vedere alcuni film del primo Brass, anarchici e spiazzanti, e ho capito le ragioni del cinefilo puro. Penso all’esordio Chi lavora è perduto (che titolo magnifico, che film moderno) oppure a La vacanza, apologo sul potere, manifesto dell’antipsicatria militante che a quei tempi rivoluzionava la società (era il 1971, non ero ancora nato), pellicola spiazzante recitata in dialetto veneto da Vanessa Redgrave e Franco Nero.
Proprio Nero, intervistato da Garofalo su Alias di sabato scorso, ha avuto parole di stima e affetto per Brass, unite ad un rimprovero: perché tutto ‘sto sesso esplicito nelle tue pellicole, Tinto?
Forse perché, caro Nero, i film antisistema, quelli che facevano Pasolini, Ferreri, Bunuel o il poco conosciuto Augusto Tretti, e il primo Brass, appunto, la macchina produttiva non li tollera (lo dice anche Nero nella stessa intervista, più avanti). E allora non ci resta che tenerci stretto questo Tinto, che sarà martedì 2 settembre a Venezia, non al festival ufficiale però, ma a quello del corto, quello giovane del Circuito Off, il Venice International Short Film Festival (dal 30/08 al 05/09, all’Isola di San Servolo). Presenterà il corto Kick The Cock, burleschi giochi maliziosi tra una soubrette e il suo burbero boss, dove, promettono gli organizzatori, Brass si metterà a nudo. Sarà vero? La stessa sera, prima di lui, Seconsexe, l’orgasmo al femminile visto da cinque registe. Un appuntamento da non perdere, come tutta la rassegna, che, non a caso, ha tra gli sponsor il mio amato vino Bardolino (lo dico perché mi piace, non prendo una euro, manco una bottiglia, maledetti!).
PER TUTTE LE INFO SUL FESTIVAL: http://www.circuitooff.com/
PER TUTTE LE INFO SU TINTO: http://www.tintobrass.to/home.htm

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martedì 15 luglio 2008

Neuodisney Band a Decanter


Forse in spiaggia non si presenteranno proprio così, anche se non sarebbe impossibile. Non a caso si chiamano Neurodisney Band, sono amici miei e saranno ospiti live della trasmissione di Radio Rai Due Decanter, mercoledì 16 luglio dalle 22.00 in poi.
Se siete in vacanza sulla spiaggia di Cesenatico non perdete l’occasione di andarli a sentire. Eseguiranno Ca’ Balera, ironico elogio al binomio cibo/amore e Mozzarella, canzone che narra le disavventure di un formaggio troppo buono per morire così fresco (e non è una bufala). Due pezzi decisamente in linea con la trasmissione radio dedicata al vino e alla buona tavola.
Per altre informazioni:
www.myspace.com/neurodisneyband

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sabato 10 maggio 2008

Gli asini pedalano … e a volte volano

Oggi inizia il Giro d’Italia, corsa ciclistica a tappe sempre appassionante. La maggior attrattiva, oltre al fatto agonistico, sono gli splendidi scenari, che tra un marchio e l’altro, si godono. E poi i campioni del pedale, molto meno fighetti dei loro colleghi pedatori, spesso raccontati dai nostri musicanti; dalla Bartali di Conte alla Gianni Bugno 2000 degli amici Winter Beach Disco, a tante altre (si potrebbe fare una raccolta di due tre cd). Ora, un altro mio grande amico, ha scritto una canzone per un ciclista: si tratta del cantautore emiliano Guido Foddis, che ha dedicato la sua nuova Gli asini pedalano ad uno splendido ciclista, al quale auguro di vincere il giro. È Marzio Bruseghin (un nome da ciclista vero, così vero che sembra inventato): montanaro, allevatore di asini e produttore di prosecco (come non tifare per lui?).
Avrei da dire un sacco di cose su gli asini, animali fondamentali, umili e intelligenti, ma ho finito la retorica e vi lascio scaricare la canzone di Foddis (un gioiellino da cantautore classico) o guardare il mio video, con il sottoscritto in montagna in fuga con la bici da un toro. È una storia vera...
SCARICA LA NUOVA CANZONE
'GLI ASINI PEDALANO'
Vai al sito di Guido Foddis per capire tutta la storia http://www.guidofoddis.it/

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lunedì 31 dicembre 2007

IDEE PER IL VEGLIONE



- A letto con un libro


Ho sempre sognato dirlo, da quando lo disse con la consueta classe la sempre splendida Rita Levi Montalcini. Erano gli anni ’80, se non ricordo male, quelli della Milano da bere e dell’effimero, della ricchezza esibita e delle volgarità. Lei con una frase prese le distanze da tutto questo.


- Londra, Wembley Stadium

Ho sentito dire che vi suoneranno i Beatles, i Queen, Raul Casadei e la giovane formazione italica dei NeuroDisney Band (sarà la rivelazione del 2008). Un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire. Se è una bufala non importa, almeno avrete fatto un viaggetto a Londra …
http://www.neurodisneyband.it/index.htm



- A casa di Guccini (ma lui non lo sa …)
Altro appuntamento cult è Capodanno a casa di Guccini (ma lui ancora non lo sa …), che l’amico Guido Foddis ha organizzato tramite il Forum del suo sito. Grande Guido, una ne pensa, cento …
http://www.guidofoddis.it./


- A letto con una bottiglia di Bardolino

Cosa volete aspettarvi da uno che è nato lo stesso giorno di Jack Kerouac? La foto che vedete in alto è stata scattata nei pressi della cantina del mio fornitore ufficiale di Bardolino (Classico, Chiaretto, anche spumante Chiaretto, una favola…). Ovviamente non è pubblicità occulta, tengo il nome della Cantina per me …



Meno 10, meno 9, meno …Prosit!



BUONA FINE, BUON INIZIO, MA SOPRATTUTTO BUON SVOLGIMENTO




Consiglio per il 2008: diffidate degli astemi …

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