mercoledì 25 settembre 2013

Io con ControLaCrisi e tu? ...

Da un po' di tempo snobbo i deprimenti tg, non sono più abbonato a il manifesto, che per diversi anni mi aveva informato bene su come andava il mondo, assottigliandosi sempre di più, perdendo le sue firme storiche e il proprio orizzonte. Trovo molte notizie interessanti nei vostri blog e nella Rete in genere, sempre meno, purtroppo, sulla carta stampata (mi restano i libri). Tra le pubblicazioni web, mi piace molto ControLaCrisi, e per questo ho deciso di sottoscrivere. Bastano 10 euro per diventare lettori/sostenitori, ricevere alcune anticipazioni, la newsletter e molto altro. Vi invito a leggere questo sito d'informazione, e se vi è possibile diventare anche voi sottoscrittori di ControLaCrisi. C'è pure Andrea Rivera, garanzia di radicalismo genuino...
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giovedì 1 marzo 2012

L'Europa nel tunnel nero

L'Europa si è infilata in un tunnel nero, il più nero della sua Storia recente.  Difficile trovare le parole per descrivere questo stato di cose. Le ho trovate ancora una volta in un articolo di un intellettuale mite, lucido, a volte lontano dal mio pensiero, ma questa volta no, perfettamente in linea: Marco Revelli, su il manifesto di martedì. Anche questo dimostra quanto sia importante la vita de il manifesto. Se chiuderà anche lui, la dittatura del pensiero unico avrà definitivamente vinto. Pensateci!

Come se niente fosse
Marco Revelli (il manifesto 28.02.2012)
La verità su quanto sta accadendo in Val di Susa, e sul suo significato generale, sta tutta in una quarantina di ore. Nel breve spazio che va dal sabato pomeriggio al lunedì mattina. Sabato, una valle intera - un popolo - molte decine di migliaia di persone, anziani, giovani, donne, bambini, contadini, operai, piccoli imprenditori, commercianti, "popolazione", riempiono le strade, i campi circostanti, le rotatorie e i borghi, per dire no al Tav. Pacificamente, con volti sorridenti e idee chiare in testa. Lunedì mattina - come se niente fosse - una colonna di uomini armati marcia, secondo programma, sull'area-simbolo di Clarea, sui terreni di proprietà comune risparmiati dal primo blitz del 27 giugno 2011 e diventati il simbolo della resistenza, per occuparli. Indifferenti a tutto, muovono per spianare la Baita che ha ospitato in questi mesi l'anima della valle, come se con le ruspe potessero cancellare le ragioni di tutti. In mezzo, un uomo che cade da un traliccio, folgorato, e solo per miracolo non perde la vita.
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mercoledì 22 febbraio 2012

Roma sta nel Mucchio

Una serata a sostegno del Mucchio per festeggiare il ritorno in edicola a marzo. Sul palco Giorgio Canali, The Niro, Roberto Angelini, Pino Marino, Ardecore, Mosquitos, Bal Musette Motel, 2Hurt, Il Muro del Canto. Dj set Roberto Corsi (Goodfellas). Saranno presenti tutti i giornalisti del Mucchio di Roma e dintorni. L'appuntamento è per domani, giovedì 23 febbraio Locanda Atlantide Via dei Lucani 22 ore 21. Il mondo della musica si mobilita per salvare il Mucchio Selvaggio, dopo Torino, ora Roma, e in seguito Bologna, Catania, Firenze e altre città ... staranno nel Mucchio.
E per chi non conosce il Mucchio, vi invito a scaricare questo articolo presente nel numero gennaio/febbraio, che la redazione diffonde gratis. A 32 anni dall'assasinio di Valerio Verbano, clicca qui 
Anche per questo Il Mucchio Selvaggio deve vivere ...

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sabato 28 gennaio 2012

Rinnovato l'abbonamento anche per pezzi così

Proprio perchè c'è crisi, e i soldi in tasca sono sempre meno, ho rinnovato anche quest'anno il mio abbonamento a il manifesto (e fatto per la prima volta quello a Il Mucchio Selvaggio web). Viviamo in una crisi democratica impressionante, e quello che più impressiona è che sembra tutto normale. Viene in mente la banalità del male, forse oggi la potremmo chiamare la normalità del male. Leggete l'articolo qua sotto, difficilmente lo troverete in altri quotidiani italiani. Scritto con forza, da un intellettuale italiano fine e pacato, ho rinnovato l'abbonamento anche per questo ...

Una questione di democrazia
Marco Revelli (il manifesto 28.01.2012)

Ancora la Val di Susa. Ancora la resistenza contro il Tav. Il blitz - così lo chiamano giornali e tv - di giovedì all'alba è caduto in un paese segnato dalla crisi e attraversato da ventate di rivolta a cui non si era più abituati, dai "forconi" siciliani agli autisti dei tir. E già prende corpo l'idea di una manovra repressiva ad ampio raggio, che affianchi all'autoesclusione della democrazia parlamentare la chiusura degli spazi di mobilitazione dal basso nel quadro di una modernissima forma di dispotismo della ragione economica e dell'emergenza finanziaria.
In effetti, ci si sarebbe aspettati che in un momento in cui si raschia il fondo del barile per far cassa, e si spremono persino i pensionati per ridurre il debito pubblico, si dedicasse non dico un encomio solenne al valor civile, ma quantomeno un minimo di ascolto a chi da anni si batte per evitare che una ventina di miliardi di euro vengano gettati in un buco inutile e dannoso. E che il peso di quell'opera folle fosse sollevato dalle spalle degli italiani. Invece i 26 arresti, le perquisizioni a tappeto, gli ordini di custodia cautelare. Perché tanto accanimento? E perché ora, a sette mesi dai fatti contestati?
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domenica 22 gennaio 2012

Rinnovo l'abbonamento con pezzi come questo

Perché pisciano nel vaso  
Tommaso Di Francesco (il manifesto 14.01.2012)
Per il filmato dei quattro marine che in Afghanistan orinano sui corpi ancora insanguinati di talebani uccisi, la condanna è stata unanime. Il capo del Pentagono Panetta ha definito «deplorevole» il gesto e per il segretario di stato Hillary Clinton è «una vergogna» e «i responsabili ne risponderanno». Pare di ascoltare le parole del colonnello Kurtz in Apocalipse Now, il film d'ispirazione conradiana del regista Coppola, che all'ufficiale inviato da Saigon per ucciderlo racconta: «Hanno addestrato i nostri bombardieri a gettare tonnellate di napalm sui civili ma se i nostri ragazzi scrivono "cazzo" sulle bombe allora s'indignano».

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domenica 15 gennaio 2012

Io sto nel Mucchio

Nella mia educazione rock devo molto a questa rivista. La leggevo da ragazzino, a partire da quel numero con John Lennon in copertina. L'ho letto per più di dieci anni, poi, come molte cose l'ho abbandonato, sfogliando ogni tanto quello di mio fratellino maggiore, abbonato da secoli. Ora ho saputo che anche Il Mucchio Selvaggio è in crisi, a causa dei tagli all'editoria attuati dal Governo Monti. Servono 2000 abbonamenti entro gennaio, ed io ci sto facendo un pensierino. Fateci un pensierino anche voi e se potete aiutatelo in vari modi, è una questione di rock e democrazia: link, avatar, abbonamenti, mail, piccione viaggiatore ...
Cliccate sopra l'immagine sotto per scopririre come farlo.


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mercoledì 27 aprile 2011

Buon compleanno manifesto

Domani il manifesto festeggia i suoi primi quarant’anni e sarà in edicola al prezzo speciale di 50 centesimi. Un festa da ricordare, una festa che non avrei immaginato così triste; la scomparsa di Vittorio Arrigoni, uno dei suoi collaboratori più sinceri e veri, me la rende molto amara. Credo però sia giusto festeggiare anche per lui, come me quasi coetaneo de il manifesto, e forse per questo spesso in sintonia.

Costituitosi quotidiano il 28 aprile del 1971, dopo l’esperienza come rivista del 1969, nato dalla costola più a sinistra del PCI con lo scopo di costruire un comunismo diverso da quello grigio dell’est in polemica con l’invasione sovietica di Praga. Contaminato nel corso degli anni dalla cultura femminista, ambientalista (forte il loro impegno contro il nucleare), per i diritti degli oppressi dalla Palestina al Chiapas, per un cinema militante ma mai noioso (grandi Robertino e Mariuccia), il quotidiano comunista è rimasto sempre dalla parte del torto, come da loro felice definizione.

Per questo io sono abbonato da circa 10 anni e lettore da 20, per questo dico buon compleanno manifesto …

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domenica 28 marzo 2010

Ancora una volta con sentimento

L’ho fatto anche oggi, anche se all’inizio ero riluttante. È sempre la stessa cosa, ormai da vent’anni (sì, la mia prima volta vent’anni fa, ero pieno di sogni, aspettative, mi aspettavo fosse una cosa magica e, lo dico non per vantarmi, non sbagliai il colpo); da vent’anni per me gira così, con il solito rituale stanco: un eccitamento iniziale, un allenamento su fotografie con alcuni nomi e qualche dato per paura di sbagliare davanti a lei, quella vera, dei ruoli prestabiliti, la chiesa che fa lezioni di morale dicendosi equidistante e disinteressata alla materia, insomma è quasi come il sesso, a parte che lo spoglio avviene alla fine. Non c’è più l’entusiasmo delle prime volte, lo ammetto, ma continuo a farlo con sentimento. Non a caso dalle mie parti va forte il Partito dell’Amore, in salsa verde, e non mi pareva giusto farlo vincere senza almeno un voto contro, cioè il mio. Votare bene fa bene al voto. Vignetta tratta dal penultimo FRIGIDAIRE, in edicola ieri con http://www.liberazione.it/. Ci sarà un ultimo numero in edicola sabato 24 aprile con il quotidiano comunista e poi dal giugno diventerà un mensile autonomo di almeno 16 pagine formato tabloid a colori per 3 euro.
L'abbonamento costa 30 euro, spese di spedizione incluse, e vale un anno. Le spedizioni raggiungeranno tutto il territorio nazionale e su richiesta, con un piccolo supplemento di spesa, anche i paesi esteri.
Come omaggio speciale a tutti coloro che si abboneranno entro il 31 maggio, un disegno di Vincenzo Sparagna con dedica... poi non dite che non ve l'avevo detto!
PER INFO DETTAGLIATE Leggi tutto

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lunedì 26 gennaio 2009

Abbonato a il manifesto, affezionato a Radio Base Popolare

Anche quest’anno, a gennaio, è scaduto il mio abbonamento a il manifesto, anche quest’anno sono andato in posta e ho rinnovato. Quest’anno avevo un motivo in più per abbonarmi: la crisi che attanaglia il manifesto e la stampa indipendente in genere. La crisi economica è crisi democratica, sarebbe un errore dimenticarlo. Per questo l’ho fatto, anche se le notizie ormai le trovo in rete, e, preso da mille cose, mi ritrovo spesso a leggere cinque/sei/sette manifesti tutti in un colpo. Questo contraddice quello che diceva uno dei fondatori del quotidiano comunista, Luigi Pintor: un giornale il giorno dopo è buono solo per incartare il pesce. Perde d’attualità.
E invece no, il manifesto lo puoi leggere anche una settimana dopo e non è invecchiato, ma tiene bene l’usura del tempo a differenza di altri quotidiani fotocopia. Questa è la sua forza, questo lo può salvare, ai tempi di Internet, dalla scomparsa. Buoni, in questo senso, anche gli sforzi, per rinnovare il sito web nel senso della contaminazione con la Rete. Ottimo, mettere come editoriali i pezzi del blogger pacifista Vittorio Arrigoni, direttamente da Gaza (http://guerrillaradio.iobloggo.com/), senza filtri.
Rimanendomi in tasca altri 10 euro, ho deciso di darli a Radio Base Popolare di Mestre, una radio del circuito di Popolare Network dove si ascolta musica vera e notizie non preconfezionate. Forse proprio per questo, anche loro sono in crisi.

Radio Base l’ascolto soprattutto il sabato pomeriggio, quando l’amica Press Sheep intervista in diretta giovani scrittori per la sua rubrica L’OVILE LETTERARIO (dalle ore 16,00), all’interno della trasmissione musicale FRANKY’S MOTEL di Stefano Vettoretti (molto bella, con vera musica giovane, inizia alle 14,30). Se siete lontani da Venezia, ascoltatela in streaming, come faccio io, cliccando qui
http://www.radiobase.net/index.php?id=14,6,0,0,1,0
Entrate pure nell’affollata e per niente cretina chat, per vivere ancora più intensamente la trasmissione. Io ci vado spesso. Diventerà un vizio creativo e proverete del vero affetto per la radio.
http://www.radiobase.net/

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sabato 29 novembre 2008

Carta, abbonarsi ad un giornale morto ammazzato

L'ALTRO GIORNO HO RICEVUTO QUESTA E-MAIL
Caro Alligatore, sono Gianluca Carmosino, redattore di Carta, settimanale al quale sei stato in passato abbonato e che, come forse saprai, ha promosso una campagna dal titolo «Abbonatevi a un giornale morto ammazzato». Ti scrivo per spiegarti gli obiettivi della campagna, naturalmente nella speranza di invogliarti a ritentare l'esperienza, ma anche per raccogliere la tua opinione. In poche parole, il bilancio di una cooperativa povera ma indipendente come Carta soffre principalmente a causa del sistema della distribuzione in edicola che maltratta i piccoli giornali. Per questo, se noi avessimo, ad esempio, 3/4 mila abbonati, e non 2 mila, potremmo progressivamente ridurre la tiratura, quindi risparmiare sui costi di carta, stampa e distribuzione, e ad esempio andare in edicola solo nelle grandi città e in altre città solo su richiesta, magari cercando anche «punti vendita» alternativi, botteghe o associazioni. Proponiamo allora «abbonatevi a un giornale morto ammazzato» [dal governo che ha deciso di eliminare - anche se non da subito - i finanziamenti all'editoria cooperativa] ma diciamo anche «abbonatevi per due anni», cioè scommettete con noi che saremo in grado di spedirvi il settimanale anche l'anno prossimo e quello dopo. O ancora «abbonatevi in compagnia», ovvero regalate l'abbonamento a un amico. In questi due casi il prezzo dell'abbonamento sarà più basso, per incoraggiare a fare questo passo. In cambio, oltre a pagare la tariffa di posta prioritaria [per far arrivare puntuale il settimanale], offriamo agli abbonati alcuni servizi aggiuntivi, oltre al tradizionale omaggio [specialmente cose buone da mangiare], di cui trovi notizie sul sito http://www.carta.org/campagne/editoria/15235
Per qualsiasi informazione puoi comunicare anche con Andrea dell'Ufficio Abbonamenti[abbonamenti@carta.org, tel. 06 45495659].

Ti chiedo comunque di rispondere anche brevemente a questo messaggio, per capire meglio quali sono i motivi per i quali decidi di abbonarti oppure no. Nel suo piccolo, anche questo vuole essere un modo per migliorare il nostro lavoro. In ogni caso grazie davvero per l'attenzione.

Gianluca Carmosino, CARTA

Tutto sulla campagna

IO HO RISPOSTO CON QUESTE PAROLE

Ciao Gianluca. Devo dire che nell'ultimo periodo ho pensato molto ad abbonarmi a Carta, sia per la crisi economica che attraversate, sia perchè ho ben presente che una crisi economica è anche una crisi di democrazia e in questo periodo il rischio è alto, sia perchè Carta mi piace, come stile e contenuti. Non misono ancora abbonato e forse non lo farò per motivi di tempo e anche economici. Purtroppo, bisogna dirlo, la Rete mangia tempo e spazio alla stampa tradizionale e ho paura (tempo fa non ci credevo) che si stia avvicinando sempre di più la tanto paventata scomparsa della stampa su carta. Spero di sbagliarmi, spero sia possibile una pacifica convivenza tra i due, ma da quello che si vede sembra sempre più vicina.
Alligatore

SUA RISPOSTA

Caro Alligatore, prima di tutto grazie per la risposta. La relazione tra web e stampa è un tema importante: anche per questo dedichiamo tante attenzioni al sito http://www.carta.org/ [a differenze di qualsiasi altro giornale e settimanale di sinistra che va in edicola], ma è chiaro che anche il lavoro in rete ha bisogno di un sostegno economico.


Un saluto da collettivo di Carta
Gianluca Carmosino

IL DIBATTITO E' APERTO...

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giovedì 25 settembre 2008

Facciamolo uscire


Ogni giorno ha la sua pena. Il decreto legge sull’editoria portato avanti dal ministro Tremonti (che in passato, è dura crederci, scriveva ogni tanto su il manifesto), ha previsto dei pesanti tagli alla stampa cooperativa e politica. A farne le spese, tra gli altri, un quotidiano libero e indipendente, di sinistra, come il manifesto.
Per questo, il giornale “da 37 anni dalla parte del torto” ha lanciato la sua campagna di sopravivenza, con una copertina che spiega bene il tutto e fotografa in maniera implacabile la crisi che stiamo attraversando in Italia, tra privatizzazioni, svendite, tagli, divieti, censure. Una crisi economica, culturale, democratica. Per questo vi invito a leggere e, se potete, contribuire a Farlo uscire …
Per sapere tutto leggete qui il manifesto

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