Dieci anni senza Vik
Vik era Vik, scrissi anni fa per ricordarlo con dei versacci, ma forse ora per un giovane d'oggi che passasse di qui non basta. Vik, al secolo Vittorio Arrigoni è stato un pacifista, un uomo che credeva fino in fondo in quello che faceva, tanto da rischiare la vita.
L'ha persa nell'amata Palestina, dove era stato testimone vero e quasi unico di Piombo Fuso, offensiva israeliana sulla striscia di Gaza con più di mille morti nel giro di un mese (tra dicembre 2008 e gennaio 2009), in barba al diritto internazionale e al rispetto della vita. Pochi erano sul campo a raccontarlo, lui era sulle autoambulanze e vedeva in prima persona cosa stava succedendo. Aveva un blog Guerrilla Radio, dove scriveva questo, ma molti suoi pezzi passarono su il manifesto e poi in un libro che consiglio Gaza - Restiamo umani. Lui terminava i suoi pezzi con questa frase Restiamo umani, divenuta celebre.
L'assassinio avvenne in circostanze misteriose, mai chiarite 10 anni fa (probabilmente tra il 14 e 15 aprile 2011). Ci fu un rapimento lampo e la sua esecuzione poche ore dopo, in sostanza. Mi ricordo che ero in un bar in città, e alla tv davano la notizia del suo ritrovamento. La cameriera che mi aveva servito il caffè disse che era morto, povero ragazzo. Mi venne la pelle d'oca, mi sentii impotente. Come fosse morto un mio parente, un caro amico.
Etichette: Blog, Cultura, Gaza Freedom March, Guerrilla Radio, Il manifesto, Latuff, Libri, Pace, pacifismo, Palestina, Restiamo umani, Ricordi, Vittorio Arrigoni