Queste sono le mie gambe (belle?), e un aeroplanino lanciato nel
cielo venerdì 25 aprile. Sì, come annunciato nel post precedente,
sarebbe stata una Festa della Liberazione pacifista la mia. Devo
dire di aver deciso all'ultimo momento se andare o no, richiamato
dal movimento pacifista, del quale faccio sempre parte. Sono andato
da solo, senza bandiere o gruppi, con la mia vecchia macchina verso
Verona, contro-corrente rispetto alle auto che dalla città
andavano verso il mio lago per la gita fuori-porta. Ma in città,
fuori dall'Arena, c'erano migliaia di persone.
Dalle Donne in Nero, che da anni (mi
pare dalla 1^ guerra del golfo, se non sbaglio), dichiarano il loro
NO fermo e irrevocabile (senza se, senza ma...), contro la guerra (vedi la foto qui sopra)...
... ai colorati (arcobaleno) trampolieri che ci sono sempre alle varie
manifestazioni, e poi le tante sigle pacifiste e/o di battaglia da sud
a nord.
Questa sopra (ripresa storta), è la bandiera del NO MOUS,
ma c'erano anche i NO TAV, trenta Reti laiche e cattoliche,
nazionali e internazionali, oltre cinquanta Organismi ed Enti che si
occupano di solidarietà, volontariato, pace, ecologia ed economia di
giustizia, dieci Fondazioni culturali, quaranta riviste cartacee e
on line, otto Centri studi per la pace e il disarmo, centinaia di
gruppi locali (copio e incollo dal programma).
E dentro, sul palco i leader di un arcipelago eco-pacifista molto
bello e colorato. Da un Padre Alex Zanotelli in gran forma, con
occhiali da rockstar e le sue solite battaglie contro la guerra, la
povertà, che nel breve intervento infiamma la platea ("...no ai
cappellani militari", mi è rimasto impresso... ma chiapperi,
esistono ancora i cappellani militari?, mi chiedo).
E poi Don Lugi Ciotti, con la sua oratoria forte e concitata, dice le cose
convinto, vedi che le sente (di lui mi è rimasto impressa la difesa
della Costituzione)
Non solo cattolici, ma anche laici si diceva.
Vedi Gad Lerner, mentre interviste Landini della Fiom, e un altro
sindacalista del Fim (mi scuso, ma non ricordo il nome), su cosa
succederà a livello industriale se non si costruiscono gli F35. Già,
perché la giornata era improntata, come si capisce dall'aeroplanino
sulle mie gambe, a dire un no forte e deciso al programma di
acquisto di altri F35 e alle politiche di armamento. Se non ora
quando?
Altra protagonista della giornata Lidia Menapace, femminista storica,
esponente della migliore sinistra italica. Qui sul palco con un
deportato (era il 25 aprile, non si è voluto dimenticarlo). Richiamo
alle giovani generazioni ai valori della Resistenza, senza quella
retorica pesante di tante celebrazioni di politicanti incravattati.
Per niente incravattato è il sindaco di Messina Renato Accorinti,
che non conoscevo. Un personaggio coraggioso, semplice e diretto. Ha
raccontato la sua incredibile vittoria alle elezioni comunali della
sua città di un anno fa, mostrando alla fine la sua famosa bandiera della Pace. Di
sindaci così, ne vorrei un sacco alle prossime elezioni.
Gino Strada, collegato dal Sudan, rilancia il messaggio di fuoriuscita dalla guerra. Il suo intervento è tra i più applauditi, ovviamente anche da me, con la spilletta di Emergency accanto a quella dell'alligatore sullo zainetto.
In platea scoprono anche Luigi Bettazzi, vescovo da sempre contro le guerre. Sale sul palco,
anche lui acclamatissimo, e, nonostante i suoi novanta e passa anni,
ricorda, con una verve impossibile, come la guerra possa essere superata ("...una volta si facevano
guerra i granducati italiani, poi con l'unità d'Italia, basta, rimasero
le nazioni, tipo Francia contro Germania, cosa ora impensabile con
la Ue, e allora, perché non pensare ad un domani senza guerre?").
Riflessioni, come le altre, molto importanti, che ne accendono altre.
Tra un intervento e l'altro, c'è stato spazio alla musica. Musica per
contribuire alla giornata in modo partecipe, non semplice
intrattenimento. Cito, dal programma, gli ospiti, scelti veramente bene da
quelli del Club Tenco di Enrico de Angelis: Simone Cristicchi, Grazia
De Marchi, Vittorio De Scalzi, Farabrutto,
Eugenio Finardi, Deborah Kooperman, Alessio Lega, Alberto Patrucco,
Pippo Pollina, David Riondino e con la partecipazione delle Bocche di
rosa. Mi è piaciuto più di tutti Alessio Lega (vedi foto sopra) per le sue dichiarazioni
politiche scherzando sul suo cognome, per le sue canzoni, e perché è
salito sul palco con due amici passati in palude, Francesca Baccolini al
contrabbasso, e Rocco Marchi alle tastiere (sono gli Hobocombo).
Nel finale, molto suggestivo, il coro di voci femminili della scena
veronese, denominate Bocche di rosa, che hanno rifatto, con coro a
cappella, alcuni pezzi di De André (da qui, ovviamente, il loro nome).
Tra di loro, anche Veronica Marchi, già ospite su questi schermi.
Etichette: 25 aprile, Antifascismo, Arena di pace e disarmo, Arena di Verona, Foto mie, Hobocombo, Mauro Biani, Musica, Pace, pacifismo, politica, Resistenza, Rock, Veneto, Verona, Veronica Marchi
18 Commenti:
Più che un'arena sembra una cornucopia! Quante persone impegnate e attive. E mi sembra anche un folto pubblico, no? E che gambe ;)
Ah, ah, ah, mai viste gambe così?
Spero serva. Spero ascoltino. Spero aprano occhi, cuore e, soprattutto, il cervello.
Dalla foto si vede l'arena pienissima e colorata.Un successo! Certo, sarebbe una bella conquista lasciare agli americani i loro ordigni di guerra. Non è facile, però sono importantissime manifestazioni come questa hai fatto benissimo a partecipare e soprattutto a diffondere.
Ah, quanto tempo che non vado a una manifestazione! Questa dev'essere stata proprio fantastica!
Bella iniziativa, sempre d'accordo quando di mezzo ci sono i nostri soldi, le nostre energie, la nostra vita buttati via, sacrificati per i giochi di stolti burattinai...
E' una gran confusione...
Io sono sull'orlo di una crisi di nervi, spero di farcela a portare avanti questa campgana per le Europee.. ma la gente è talmente ottusa...anche per questo mi da coraggio questa partecipazione numerosa che si vede nelle foto e si legge nelle tue parole..
Tanta roba!
Landini (con cui condivido origini e compleanno) è sempre interessante da ascoltare, io ogni volta mi ritrovo ad essere d'accordo con lui.
Dopo centinaia di manifestazioni (compreso quella famosa sotto il diluvio giusto 20 anni fa a Milano)comincio a crederci di meno, ad essere sfiduciata, le nostre voci che si perdono come il rumore di una foglia che cade nel frastuono del traffico.
@Franco
... la speranza è l'ultima a morire. Ovviamente sperare non basta, bisogna fare e votare poi chi non ha mai tradito.
@Mr Hyde
Questo è il punto... far diventare "di moda" cose lasciate ai margini dai potenti, come è stata la battaglia per l'acqua. E poi, ovviamente, mai abbassare la guardia, perché una volta vinto, ci sarà il salto sul carro e cercheranno di mangiarsi tutto. La rivoluzione è permanente o non è...
@Silvia
A dire la verità, l'ultima non me la ricordo pure io, almeno così di massa e su temi così miei ...
@Serena
Brava, i temi sono intrecciati: soldi, pace, energie, vita... per quanto riguarda le elezioni, bisogna dare tutto fino alla fine, anche se non si vincerà, consapevoli che la lotta è culturale, alla lunga si vince sulla cultura o non si vince (e non basta un'elezione, che è meglio vincere, ma se si perde non finisce nulla...).
@Poison
Tantissima roba, vero, infatti ho faticato molto a sintetizzare, ho tagliato alcune cose, dando importanza a immagini/simboli, cose forti ... mi spiace aver saltato alcuni nomi, spero di avere altre occasioni. Landini è bravo, spero metta la sua forza al servizio della politica presto ...
@Vera
Verissimo, ma proprio per questo bisogna partecipare ... dopo le elezioni dei sindaci di Milano e Napoli, con i referendum acqua/nucleare, tante manifestazioni, poi zittite dalla "crisi" con l'arrivo, per intenderci, di Montis. Crisi prima negata, ora mediatizzata per bastonarci ancora di più (da chi la crisi l'ha provocata). E allora, usiamola anche noi la crisi... NO F35.
non c'è altra strada se non quella della pace...
E allora diamo una possibilità alla pace.
Spero, che comunque andrà il 25, questa Altra Europa, che per me vibra di creatività positiva, queste forze non vadano perdute, dobbiamo vincere noi verso noi stessi, il nostro disfattismo cronico, pensare a Gramsci sempre così ottimista e costruttivo nelle sue lettere dal carcere, pensare a Pertini che di certo sapeva usare un fucile eppure diceva che bisognava svuotare gli arsenali, mentre il pacifico Napolitano li vuole riempire a spese nostre;pensare a dante di Nanni, bellissimo eroe col pugno alzato prima di cadere... dalla nostra abbiamo esempi luminosi... hai ragione la cultura ha bisogno di diffondersi fuori e dentro i circoli (provengo da una riunione semidemoralizante ma fa lo stesso), diamo troppe cose per scontate, abbiamo quasi vergogna di dire chis isamo per troppo rispetto verso gli altri...e mi fermo qui, ti lascio il mio link su twitter, mi son trasferita in quel traballante nido, ma spero di tornare, grazie per la tua mail..
che poi non ti ho alsciato, son parecchio esaurita, te lo mando per posta ;)
Sì Serena, io sono sempre ottimista, anche in questo periodo nero, vedo la luce fuori dal tunnel ... non mi abbatto e mi stufo mai, e riesco a stare distaccato. Senza essere un mistico zen, mi sento così... ecco perché, oltre a twittare (io non lo faccio), ti invito a tenere aperto il tuo blog.
Deve essere stato proprio bello, ne ho letto molto su Repubblica. Anzi che Tosi ve l'ha fatto fare!
Direi che è stata una cosa bella, partecipata, che ci voleva, e bene che anche i media mainstream se ne siano accorti. Questo 25 aprile in Arena resterà nella Storia, Tosi non credo ...
Un degno 25 aprile! Bravo Alli e grazie per il reportage :)
Grazie, mi sono sentito richiamato ad una partecipazione attiva, con il meglio dell'Italia (e non solo).
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