Andatelo a vedere anche se non vi piace la F1 (io la detesto,
comincio a sbadigliare al solo pensiero, mi scuso con i tifosi di
questo sport). Rush è un film appassionante,
senza un minuto di cedimento, mai noioso: in pratica il contrario
dell'automobilismo (e mi scuso ancora con gli appassionati). Forse perché erano ancora anni eroici quelli raccontati dalla pellicola, i
colorati anni Settanta (grazie Ron Howard, quelli sì erano giorni
felici, di vere passioni e lotte, altro che grigi, come vogliono certi luoghi comuni). Il regista americano riprende la
rivalità tra Niki Lauda (il tedesco Daniel Brühl, lo ricordate in
Good Bye, Lenin!?) e James Hunt (l'australiano Chris Hemsworth), nata
ancora, quando,
giovanissimi, correvano in Formula 3, ribellandosi ai rispettivi
ricchi genitori, che per loro si aspettavano una vita diversa, più
borghese (e qui c'è un elemento tipico di rottura, comune a molte storie a cavallo tra i '60 e i '70).
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