Andatelo a vedere anche se non vi piace la F1 (io la detesto,
comincio a sbadigliare al solo pensiero, mi scuso con i tifosi di
questo sport). Rush è un film appassionante,
senza un minuto di cedimento, mai noioso: in pratica il contrario
dell'automobilismo (e mi scuso ancora con gli appassionati). Forse perché erano ancora anni eroici quelli raccontati dalla pellicola, i
colorati anni Settanta (grazie Ron Howard, quelli sì erano giorni
felici, di vere passioni e lotte, altro che grigi, come vogliono certi luoghi comuni). Il regista americano riprende la
rivalità tra Niki Lauda (il tedesco Daniel Brühl, lo ricordate in
Good Bye, Lenin!?) e James Hunt (l'australiano Chris Hemsworth), nata
ancora, quando,
giovanissimi, correvano in Formula 3, ribellandosi ai rispettivi
ricchi genitori, che per loro si aspettavano una vita diversa, più
borghese (e qui c'è un elemento tipico di rottura, comune a molte storie a cavallo tra i '60 e i '70).
Forse questo, è proprio l'unico tratto comune tra i due, tra
l'austriaco Lauda e l'inglese Hunt: freddo ed intelligente il primo,
emotivo e cazzaro il secondo, capace di imporsi una vita da atleta
uno, incapace l'altro, timoroso di lasciarsi andare Lauda, gaudente
totale Hunt, tra alcool, fumo, sesso (morirà d'infarto a 45 anni,
forse sarebbe morto lo stesso, ma ...), sempre accorto il primo, sempre
spavaldo il secondo. E sarà la spavalderia a far vincere ad Hunt il
suo unico mondiale (Lauda ne vinse 3), bruciando (letteralmente),
l'avversario.
OCCHIO, SPOILER
(Rivelo alcune parti della trama fondamentali,
potrei rovinarvi la visione).
Siamo nel '76, Lauda con la Ferrari, è ampiamente in testa al
mondiale. Il 1 di agosto si corre il Gran Premio in Germania, sul
pericoloso percorso di Nürburgring.
Piove, il percorso è ancora più pericoloso. Niki non vorrebbe
correre, convoca una riunione con gli altri piloti per spiegare le
sue ragioni. Hunt dice che è pretattica, un sistema per vincere
facilmente il mondiale (con una gara in meno, ci sarebbero meno
possibilità di prenderlo in classifica). Hunt riesce a portare
quasi tutti i piloti sulle sue posizioni, la corsa ha
inizio. Lauda subisce un brutto incidente, la sua auto prende fuoco, lui rimane intrappolato bruciandosi gran parte del corpo e
inalando i venefici gas. Si salva per un pelo, ma rimane sfigurato
per sempre.
In ospedale vede poi Hunt vincere diverse gare,
avvicinandosi pericolosamente a lui. Per questo, soli 41 giorni
dopo, Lauda ritorna a correre, al Gran Premio d'Italia, nonostante le
precarie condizioni. Scelta che si rivela alla fine giusta: anche se con
difficoltà, arriva quarto, e mantiene il primato. Riesce a mantenerlo
fino a GP del Giappone, dove i due nemici/amici (l'incidente gli ha
riavvicinati), sembrano due samurai. Non vi dico come va a finire ...
Mi sono soffermato sulla trama perché Rush è questo: immagini di vita e morte che scorrono davanti. Alla fine quello che
resta di più è Lauda (io, manco sapevo di Hunt, forse perché corse solo
un breve periodo negli anni '70, ritirandosi nel 1979), ma questa
rivalità sembra genuina, per niente montata dai media. Tra i due, c'è lo
spazio anche per il pilota svizzero Clay Regazzoni (portò Lauda alla
Ferrari), interpretato da Pierfrancesco Favino.
Sembrano dei pazzi
samurai questi piloti, a bordo di macchine volanti... in particolare Lauda e Hunt, che rivelano in questo una altro tratto comune.
Rush è per me uno di migliori film di Ron
Howard. Un vero e proprio cult - movie inaspettato (ed era invece orribile il trailer che girava all'inizio, in estate, mentre l'ultimo è più apprezzabile e fa intuire la bellezza della pellicola). Da vedere!
Etichette: Automobilismo, Chris Hemsworth, Cinema, Clay Regazzoni, Cult-movie, Daniel Brühl, Ferrari, Film, Germania, Giappone, Gran Premio, James Hunt, Niki Lauda, Nürburgring, Pierfrancesco Favino, Ron Howard, Rush, Sport
17 Commenti:
Visto, due settimane fa, uscita dal cinema soddisfatta, hai detto tutto te...
erano anni eroici, per me vince Lauda che ha il coraggio di fare dietro-front per poi riprovarci quando è più sicuro, perde l'altro che si fa accecare dall'adrenalina..ma a mente fredda è solo un uomo come tanti...
Noi italiani ne usciamo un po' maluccio, ma alla fine ce lo meritiamo.. Io ero piccina ma un po' quell'aria "settantina" l'ho respirata, non vado matta per quel periodo, mi è rimasto impresso un'arancione orribile e quelle Brabie con le braccia diritte, ma riconosco che si stava meglio... il mio babbo ha deciso che non vuole vedere il film, preferisce i suoi ricordi...
Ho intuito che non era un film sulla semplice Formula 1 perchè troneggiava sulla copertina di Rolling Stone. I film di Ron Howard di solito sono ben costruiti ed interpretati, incidenti giovanili a parte tipo Splash una sirena a Manhattan.
Abbiamo la stessa visione su questo sport, per cui ci penso :)
p.s. Brabie=Barbie, hem
;)-
..... non volevo vederlo per il tuo stesso motivo (mi annoia la f1), ma visto che ne parlate tutti bene.... mi "tocca" andarci, mi avete fatto venir voglia.
P.S.
E poi voglio vedere Thor che guida una macchina di f1 :p
Sembra bello, sì. Molto bello anche l'attore biondo. Forse non l'ho visto mai!?
Si la storia mi attira anche se non sono un patito di formula 1
Davvero, hai visto mai che un film sulla formula uno si riveli interessante?
c'è nel mio cinema ma non l'ho ancora visto. anche io sbadiglio al solo pensiero della formula 1
(e comunque il letta è rimasto sul trono...che buffonata...)
Ho sempre seguito la F1 e a causa della mia età posso ricordare con passione la storia narrata nel film. Sono sempre stato un "laudiano" però mi piace ricordare che james hunt non era una persona frivola, ma anzi, come narrano giornalisti che lo hanno conosciuto, era un grande lettore di libri e quando aveva un momento libero anche durante le prove lo potevi trovare a leggere (naturalmente se non aveva meglio da fare).
OK, mi hai incuriosito. Ero un po' perplesso nel vedere un ragazzone che ha interpretato Thor dentro ad una scatola di sardine. Comunque Ron Howard finora ne ha sbagliati pochi.
@Serena
Pure io ho vaghi ricordi dei settanta, essendo nato agli inizi del decennio, che era molto meno grigio di quello che i luoghi comuni dicono ... già, anche io preferisco Lauda.
@Lumi
Sì, se non ti piace la F1, come non piace a me, non ti preoccupare, non è un problema. Ron Howard è poi, come dici tu, una garanzia.
@Serena 2
Volevi dire Brabham, un'auto da corsa del periodo ;)
@Boh
Ah, ah, ah, era Thor? ... sì, sì, da vedere, non fosse altro per questo ;)
@Biblio
Il film è impeccabile, il biondo io non l'avevo mai visto prima, non so tu ;)
@Ernest
Sì, è proprio questo il punto, anche chi non ama la F1 può vedere questo film ... anzi, aiuta ;)
@Silvia
Magia di Ron Howard ...
@And
Vai a vederlo, ti piacerà ... niente a che fare gli anni di Lauda con quelli di Letta ;)
@Anonimo laudiano
Grazie per la tua testimonianza, io di James Hunt non mi ricordavo proprio (ero troppo piccolo quando smise di correre), mentre quasi tutti gli altri piloti citati nel film, bene o male, gli ho visti ancora correre negli anni '80, quando qualche corsa me la sono vista ... ovviamente Lauda in testa ;)
@Haldeyde
Non ho visto Thor, quindi non ho avuto grossi problemi a vederlo correre nella scatola di sardine ...e, come ho detto sopra, concordo su Ron Howard.
Non mi sembrava interessante. Vedrò se riesco ad andare a vederlo nei prossimi giorni.
Bacio e buon giovedì!
ne ho letto e m'intriga, Lauda lo sempre ricordato con quella forza d'animo e quel senso del limite malgrado il coraggio folle di uno sport che flirta con la morte. miao
curiosa io! dai che ci provo ad andare a vedere un film di macchine (io che ho dormito con Cars... ;) )
@Kyl
Fammi sapere.
Grazie.
@Felinità
Già, parole che condivido, ja miao;)
@Sole
Ha, ha, ah ... dormito con Cars. Qui, ti assicuro, non dormirai.
Ma la storia che racconta il film è vera? Dell'incidente, intendo.. Il nome di Lauda me lo ricordo, e anche Good bye, Lenin!. Però Alli, dai, dopo la campagna anti captcha mi scrivi una parola come spoiler, ma che vor di'? :) sì, l'hai scritto tra parentesi, lo so lo so.. Per tornare al film, certe storie mi hanno sempre affascinata, forse perché sono storie di altri tempi, mentre quando succedono ai giorni nostri sembrano addirittura squallide.. mistero..
Sì,sì Elle, è vera, sia dell'incidente sia di altre cose... e poi è vero, il tempo rende interessanti certe storie che al momento possono sembrare squallide.
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