Joker di Todd Phillips (USA 2019)
Non è un film sui supereroi, con effetti
speciali e spacconate varie. È un film tetro e realista, ambientato negli anni
’80, mai così grigi e depressi. Siamo a Gotham City (la città di Batman) e Joker
è un sottoproletario con molte patologie, che si guadagna da vivere facendo il
clown. Abita con la vecchia madre malata in un appartamento dei sobborghi,
sogna di fare il comico televisivo, e intanto prepara un suo numero di cabaret.
Ma la vita è dura se non sei ricco, ti tagliano i servizi sociali e le
medicine, spazzatura agli angoli di strada, padroni che ti licenziano da un
giorno all’altro. Non resta altra via che il disordine. Grande interpretazione
di Joaquin Phoenix, tra i migliori attori della sua generazione, ottimo De Niro
nella parte del comico televisivo famoso, come Jerry Lewis nel capolavoro meno
celebrato di Martin Scorsese Re per una
notte (Phillips lo omaggia e l’ha citato come fonte d’ispirazione per
questa pellicola, come anche Taxi Driver
e Toro scatenato), bella la
fotografia, superba la colonna sonora. White
Room dei Cream con la rivolta nelle strade, è il momento più emozionate di Joker,
apice di un capolavoro assoluto, giustamente premiato a Venezia 2019 con il
Leone d’oro come miglior film.
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