Joker di Todd Phillips (USA 2019)
Non è un film sui supereroi, con effetti
speciali e spacconate varie. È un film tetro e realista, ambientato negli anni
’80, mai così grigi e depressi. Siamo a Gotham City (la città di Batman) e Joker
è un sottoproletario con molte patologie, che si guadagna da vivere facendo il
clown. Abita con la vecchia madre malata in un appartamento dei sobborghi,
sogna di fare il comico televisivo, e intanto prepara un suo numero di cabaret.
Ma la vita è dura se non sei ricco, ti tagliano i servizi sociali e le
medicine, spazzatura agli angoli di strada, padroni che ti licenziano da un
giorno all’altro. Non resta altra via che il disordine. Grande interpretazione
di Joaquin Phoenix, tra i migliori attori della sua generazione, ottimo De Niro
nella parte del comico televisivo famoso, come Jerry Lewis nel capolavoro meno
celebrato di Martin Scorsese Re per una
notte (Phillips lo omaggia e l’ha citato come fonte d’ispirazione per
questa pellicola, come anche Taxi Driver
e Toro scatenato), bella la
fotografia, superba la colonna sonora. White
Room dei Cream con la rivolta nelle strade, è il momento più emozionate di Joker,
apice di un capolavoro assoluto, giustamente premiato a Venezia 2019 con il
Leone d’oro come miglior film.
Martin Eden di Pietro Marcello (Italia/Francia
2019)
Tratto dall’omonimo libro del 1909 di Jack
London, ma genialmente trasportato in Italia anni dopo, è una delle sorprese
italiche della nuova stagione cinematografica. Martin Eden è un sottoproletario
che non ha potuto studiare, ma grazie all’amore per una ragazza incontrata per
caso dopo aver salvato il fratello di lei da un pestaggio, decide di cambiare
vita. Attraverso la lettura e lo studio si emancipa, partecipa alle lotte sociali
in una Napoli anarchica, sogna di diventare scrittore e con l’aiuto di un
vecchio libertario scopre gli inganni della borghesia. Grande interpretazione
di Luca Marinelli, tra i migliori attori della sua generazione (meritata Coppa
Volpi come migliore attore a Venezia 2019), Carlo Cecchi nelle vesti
dell’anziano anarchico, faro di Eden/Marinelli (il giovane attore ha dichiarato
di avere imparato molto da lui sul set, e alla fine quanto gli somiglia!),
ottimo il montaggio, con il film mischiato a scene di repertorio (c’è pure
Malatesta in un comizio del 1 maggio 1920). Tra realismo e surrealismo, Martin Eden ci consegna un nuovo
cineasta forte e originale. Speriamo faccia tanti altri film, e non venga
bloccato da censure di mercato.
La vita invisibile di Eurìdice Gusmão di Karim Aïnouz (Brasile
2019)
Sorpresa brasiliana dell’anno, direttamente
da Cannes 2019, dove ha meritatamente vinto Un Certain Regard. Anche questo
tratto da un romanzo (The Invisible life of Eurídice Gusmão di Martha Batalha, in Italia presso
Feltrinelli), è la storia surreale e sensuale di due sorelle divise dal
destino, anzi dal maschilismo del padre. Le vediamo insieme all’inizio del film
Euridìce e Guida Gusmão, le vediamo scherzare e confidarsi cose,
aiutarsi a sfuggire a una noiosa cena con una persona importante, poi Guida se
ne esce nella notte con un bel marinaio greco, e sarà l’ultima volta che le due
sorelle si vedranno. Incredibile! Un bambino in pancia, ricordo del marinaio
dopo avere girato un po’ il mondo, quindi ripudiata dalla famiglia e costretta
a vivere nei bassifondi della città Guida; moglie borghese con aspirazioni di
pianista, soffocate dal marito, Euridìce, nella stessa città, quartieri medio-alti. Ma non sanno di
vivere entrambe a Rio de Janeiro, e nonostante lettere (nascoste) e ricerche di
un detective … mi fermo per non spoilerare troppo. Denso e ricco di sfumature,
con il maschilismo imperante a soffocare aspirazioni femminili in una società
in piena crescita, è un melodramma perfetto. Natura colorata e maestosa, scene
di sesso tra il goffo e il torbido, poco romanticismo e una storia
appassionante ben scritta. Quanto fumano però …
Etichette: Brasile, Cinema, Cult-movie, Festival di Cannes, Film, Joker, Karim Aïnouz, La vita invisibile di Eurìdice Gusmão, Martin Eden, Martin Scorsese, Mostra del cinema di Venezia, Pietro Marcello, Todd Phillips
18 Commenti:
Concordo per Joker ovviamente, il momento White Room è stato veramente il massimo!
Ho visto Martin Eden e non mi è piaciuto affatto, bravo marinelli , ma per ilresto mi sembra un'operazione virtuosistica ,cerebrale , oleografica e pure noiosa.
Voglio vedere gli altri due, spero di trovrmi d'accordo con te almeno su uno!!!
@fperale
Sì, quella è una scena da antologia.
@Redcats
Ovviamente non concordo con il tuo parere su Martin Eden, che al contrario ho trovato ben fatto, fantasioso, con uno stile personale e per niente noiosa. Guarda anche gli altri due, e vediamo che ne pensi.
E nulla, io non riesco a considerare Joker un capolavoro. Anche perché lo sono già le sue fonti di ispirazione, riproposte in maniera interessante ma blanda.
mi ispirano tutti e tre, il problema è trovare il tempo :-)
Hai sciolto i miei dubbi sui primi due; andrò a vederli.
@Babol
Non mi sembra così blanda la riproposizione delle tematiche, anzi. Ho letto bene la tua rece e le tue considerazioni e l'analisi ben approfondita, ma non concordo in toto, e, come detto da te, condivido in pieno il parere di Kris Kelvin, in particolare quando scrive "...a Gotham di Joker è così (mal)ridotta a causa dei tagli al welfare che sbattono la gente malata in mezzo alla strada e fanno crescere l'odio sociale, esattamente quello che sta accadendo oggi in mezzo mondo (Italia compresa)." Ecco, nei film di Scorsese eravamo all'inizio di questo, mentre oggi, dopo quarant'anni la misura è colma, e non è semplicemente una cosa di populisti, e/o grillini che dir si voglia, è una cosa di sinistra. Detto questo, credo che Joker sia un film ben fatto sia dal punto di vista ideologico (senza essere solo quello) e plastico (senza essere il solito film di supereroi amati dalla generazione nerd ... e qui si potrebbe aprire un'altra discussione, ma non mi interessa farla). Comunque, che si discuta di un film e anche di più (andandoli a rivedere), credo vada bene.
@Ernest
Anche noi abbiamo sempre il tempo contato, e vorremmo trovarlo per molte cose ... per un film al cinema a settimana lo troviamo sempre (a volte anche due), quindi è una questione di priorità.
@Berica
Bene, mi interessa molto il tuo parere su questi due ... sul terzo, probabilmente lo hai già visto o lo vedrai di sicuro, immagino.
Tre film che ho intenzione di guardare.
Sereno giorno.
Grazie Cavaliere ... e fai bene.
Buona notte.
Ho sentito (ed ho letto) parlare molto bene di Martin Eden. Per il resto vediamo come sarà perché in questo periodo sono un po'ppreso da varie cose
Salutone
Be' accadebis, il mio consiglio spassionato è di vederli tutti e tre, ma posso capire, nella vita ci sono delle priorità, e non per tutti (come noi) sono il cinema. Martin Eden vero, è un gran film, sul livello del capolavoro internazionale Joker (a Venezia, quest'anno, cinema di alto livello), mentre La vita invisibile di Eurìdice Gusmão è stata una gran bella sorpresa dal Brasile, passata per Cannes.
Joker è fatto molto bene ma mi ha lasciato seriamente depresso per due giorni. Sarà che sono troppo sensibile... Martin Eden stupendo (Marinelli è un portento). Ma l'ho trovato un po' vago quando il protagonista prendeva posizioni politiche. Mi pare di aver capito che Eden fosse un anarchico individualista ma non ne sono sicuro. L'ultimo film che descrivi invece non l'ho visto. Rimedierò.
Film bellissimi e tu come sempre li spieghi e li fai conoscere in maniera... ecco non mi viene il termine, ma è un termine positivo. Marinelli e Phoenix sono davvero due grandi attori, se poi è bravo anche il regista. Anche il film sulle Gusmão è davvero bello, complimenti alle due attrici!
Ciao Alli! ;)***
@Clarke
Joker è un capolavoro, ma posso capire che nelle persone sensibili generi questi sentimenti ... io, per fortuna, riesco a capire sempre che quello che vedo è un film, quindi non piango, rido di rado sguaiatamente, e non mi deprimo, ma credo possa capitare. Sì, alla fine è un libertario (anzi lo è da sempre), ma non direi individualista. Il terzo film, La vita invisibile di Eurìdice Gusmão ti piacerà un sacco.
@Elle
Grazie, grazie, mi sono esercitato fin da piccolo per sintetizzare messaggi o storie 😁
Comunque sì, grandi attori e anche grandi attrici.
Ciao Elle ;)***
Non ho capito, o forse mi confondo io: Martin Eden non era un marinaio, nel romanzo di London?
Silvia, no, non ti confondi, anche nel film, all'inizio, è un marinaio. Lavora sulle navi, e uscendo, una mattina, dal porto, trova il fratello della co-protagonista che le sta prendendo, e lui lo difende.
e finisce che si butta in mare?
il film non l'ho visto, ma il libro mi aveva talmente preso che l'avevo mangiato in un sol boccone
No, non finisce che si butta in mare ... però non svelo altro, credo che anche il film meriti di essere mangiato in un sol boccone (io però non ho ancora letto il romanzo).
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