giovedì 25 dicembre 2014

La Tregua di Natale ... sempre!

Questa mattina, andando al lavoro, ho ascoltato alla radio il ricordo della cosiddetta Tregua di Natale. Ne avevo già sentito parlare, letto, visto immagini e film, sentito canzoni (mi pare anche un bel fumetto, non ricordo dove e di chi). Forse anche voi: proprio 100 anni fa, la notte tra il 24 e 25 dicembre 1914, i soldati tedeschi e quelli inglesi (in minor numero francesi), in guerra da mesi, cessarono il fuoco, cominciando a fraternizzare.
Canti, candele sugli abeti, scambi di alcolici, cibo e sigarette. Si narra anche di fantastiche partite a calcio tra tedeschi e inglesi, o di altra nazionalità, contro gli ordini degli alti comandi schiumanti rabbia. Una tregua libera, venuta dalla testa di uomini semplici, non dai politici o dai vertici militari, che avevano respinto l'appello di Benedetto XV, pontefice di allora, e quello delle suffragette britanniche. Nei giorni seguenti, si cercò di nascondere il fatto, ma a partire dai giornali Usa (non ancora entrati in guerra), e grazie al lettere, foto e disegni mandati a casa, si diffuse la notizia nel mondo, e quel 25 dicembre 1914 diventò leggenda: la Tregua di Natale.
Un gesto semplice, il gesto giusto da compiere. Peccato durò lo spazio di qualche giorno (solo in alcune zone si arrivò fino al Capodanno), e nei seguenti anni della terribile I^ guerra mondiale, non successe più nulla di simile, se non sporadiche e subito bloccate azioni di pace. Al sistema, la puoi fare una volta, ma se riprende il comando, sei fritto.
Rompere le righe dal basso, agire con la propria testa, giocare, bere,  fumare, cantare, mangiare insieme ... è stato forse, uno dei pochi momenti della Storia dove si è dato il giusto valore al Natale. Da non credente, pacifista integrale, mi auguro e vi auguro un 25 dicembre così, ma anche il 26, 27, 28 ...
Sempre, sempre, rompiamo le righe!

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