sabato 14 settembre 2013

Perché a nessuno piace il mio caffè? … parliamone


In questa breve estate poco calda, mi sono imbattuto in alcune buone letture decisamente calde. Una di queste è il romanzo di Paolo Ganz, Perché a nessuno piace il mio caffé? storia con un’idea di base folgorante, uno svolgimento dove l’autore segue con umanità e assoluta dedizione le molte sfumature dei protagonisti dell’intreccio, un “poliziesco” che vediamo trasformarsi in un romanzo di formazione con un finale aperto.
L’idea base folgorante è quella del lavoro svolto dal protagonista, Denis Bortolato, ex galeotto veneziano, uomo di mezza età che vive con la madre: aggiusta cellulari, e spesso si perde a curiosare nelle foto dei suoi clienti trovate nelle memorie dei telefonini. Un brutto giorno si imbatte nel filmato di una violenza ad un ragazzino. I malviventi si accorgono del fatto e lo pestano a sangue. È l’inizio della sua odissea, tra Venezia e la Croazia, amori di una vita e amori folgoranti (sono molte le donne importanti in questo libro), storie di guerre dimenticate ma ancora brucianti, amici veri, un commissario da libro giallo, le foibe messe nel giusto contesto storico, una Venezia protagonista perché per nulla da cartolina.
Venezia, tanto amata dall’autore di Perché a nessuno piace il mio caffé?, il veneziano di Cannaregio Paolo Ganz, musicista, critico musicale (suo l’importante e primo Metodo per Armonica Blues Bèrben, 1987), autore, a partire dal 2006, di un pugno di romanzi dove la musica è spesso presente. È presente anche in questo nuovo romanzo, uscito da qualche mese per La Toletta edizioni. Un altro libro importante dell’estate 2013. Per questo ho chiesto a Paolo Ganz di parlare del romanzo e di quello che ruota attorno alla sua scrittura. Ne è uscita una chiacchierata interessante, per chi ama scrivere e per chi ama leggere. 
State a sentire …
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