L'arbitro di Paolo Zucca
Cult-movie dell'anno. Girato in bianco e nero in gran parte in
Sardegna, dove si svolge un surreale campionato di calcio di terza
categoria in campetti sterrati, sarebbe piaciuto un sacco ad Osvaldo
Soriano. C'è una squadra scarsa composta da poveri peones,
l'Atletico Parabile, umiliata spesso e volentieri dalla vicina
Montecrastu, guidata da un arrogante proprietario terriero. Ma le
cose cambiano, quando dall'Argentina arriva il Matzutzi, fuoriclasse
da molti gol a partita, capace, da solo, di cambiare volto al
campionato, fino alla fine ... Parallelamente assistiamo alle
imprese dell'arbitro internazionale Cruciani, con il sogno di
arbitrare una finale di coppa europea: sempre sotto stress, tra
allenamenti massacranti, attacchi e parole da parte dei tifosi,
corruzione, soldi, dirigenti internazionali trafficoni e falsi. Ma
Cruciani ha una fede incrollabile, e cerca di non cedere alle
tentazioni (di culto quando ignudo si auto-fustiga nella doccia di
qualche mega-hotel europeo), ma alla fine ... Alla fine le vicende
dei primi si intrecciano con quelle del
secondo, e sarà festa. Gran film, con facce incredibili, storie
impossibili, ma vere. Benito Urgu nel ruolo della sua vita, così, come del resto, Stefano Accorsi (è lui l'arbitro del titolo), Geppi Cucciari, e
tutti gli attori sardi presenti. Menzione speciale per Marco
Messeri, da sempre vero e proprio gigante nei piccoli ruoli.
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