venerdì 20 settembre 2013

Due parole con gli Antiplastic



Antiplastic in palude, come si vede dalle mani impastrocciate con il fango, quelle della molto rappresentativa copertina. Una copertina, quella di Not for Sale, disco in uscita imminente (sarà fuori lunedì 23), con un messaggio forte e chiaro: non rubateci la terra, vi stiamo guardando, non staremo fermi ancora per molto mentre lo fate. Del resto, gli Antiplastic sono una band impegnata, come l’etichetta che produce il cd, fatta nascere da loro stessi: la Elastica records, label ecosostenibile, “la prima label dubstep 100% made in Italy”. Un progetto unico per l’Italia, capace di rompere i confini; ascoltando Not for Sale ci si rende conto di quanto mancasse.
Dietro l’etichetta, c’è Tuzzy, creatore del suono della band, dubstep raffinato, contaminato dalla batteria di Donald Renda (ritmo, anzi cuore della band), il basso esplicitamente dub di Fede K9, e i testi/la testa, la voce (che voce), di Rayna, brasiliana d’Italia, dalle liriche dirette e taglienti, dure quanto serve, piacevoli sempre. Un gruppo super, più unico che raro per il nostro paese. Non a caso Tuzzy ha da sempre collaborato con progetti di gusto internazionale/internazionalista da Zion Train ai Casino Royale, Mikey Dread, Asian Dub Fondation e tanti altri. Ora è Antiplastic, e sarà un'altra pedina dalla nostra parte. Credo faremo delle grandi mosse. Pronti?  
PER CONOSCERLI MEGLIO

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