Antiplastic
in palude, come si vede dalle mani impastrocciate con il fango, quelle della
molto rappresentativa copertina. Una copertina, quella di Not for Sale, disco
in uscita imminente (sarà fuori lunedì 23), con un messaggio forte e chiaro:
non rubateci la terra, vi stiamo guardando, non staremo fermi ancora per molto
mentre lo fate. Del resto, gli Antiplastic sono una band impegnata, come
l’etichetta che produce il cd, fatta nascere da loro stessi: la Elastica records, label
ecosostenibile, “la prima label dubstep 100% made in Italy”. Un progetto unico
per l’Italia, capace di rompere i confini; ascoltando Not for Sale ci si rende
conto di quanto mancasse.
Dietro
l’etichetta, c’è Tuzzy, creatore del suono della band, dubstep raffinato,
contaminato dalla batteria di Donald Renda (ritmo, anzi cuore della band), il
basso esplicitamente dub di Fede K9, e i testi/la testa, la voce (che voce), di
Rayna, brasiliana d’Italia, dalle liriche dirette e taglienti, dure quanto
serve, piacevoli sempre. Un gruppo super, più unico che raro per il nostro
paese. Non a caso Tuzzy ha da sempre collaborato con progetti di gusto
internazionale/internazionalista da Zion Train ai Casino Royale, Mikey Dread,
Asian Dub Fondation e tanti altri. Ora è Antiplastic, e sarà un'altra pedina
dalla nostra parte. Credo faremo delle grandi mosse. Pronti?
PER CONOSCERLI MEGLIO
Etichette: Alternative, Antiplastic, Asian Dub Fondation, Brazil, Casino Royale, Dubstep, Due parole, Elastica records, Elettronica, Intervista, Mikey Dread, Not for Sale, Rock, Tuzzy, Zion Train