Questa sera ho il piacere di ospitare
in palude Manfredi Lamartina e il suo progetto musicale Novanta.
Potrei dire per la prima volta, ma non sarebbe completamente
giusto. Manfredi lo conosco da molti anni, a cominciare da
giovane musicante con i mai dimenticati Moque, poi anche come
blogger (già, è uno di noi), con il suo blog impegnato Rock,
politica e pessimismo (ci siamo sco/incontrati per molti anni,
lui è passato di qui un sacco di volte quando il suo blog era
attivo). Insomma, siamo dei vecchi amici di Musica e Rete, ma
proprio per questo sarò cattivissimo, farò le pulci alla sua
recente uscita discografica, Crescendo, autoprodotta in quasi
totale autarchia.
Crescendo è un disco di nove pezzi
strumentali, a parte un paio, che vedono la presenza di suoi
amici quali Herself (Gioele Valenti, spesso su questi schermi,
chissà che non passi per un saluto), e Nazarin (Salvo Ladduca,
anche cantane dei Marlowe, magari arriva pure lui). Nove pezzi
per niente facili, capaci di farsi prendere con calma e
determinazione. Ecco, calma e determinazione, sono le
caratteristiche principali di Novanta (esplicito riferimento a
quel decennio, con tante novità, cose buone e cose cattive),
progetto che procede per spinte morali. Manfredi è un
palermitano che vive a Milano (mi pare abbia vissuto pure a
Roma), ed ha una sensibilità particolare per unire al rock
l'impegno civile vero. Prova ulteriore è lo struggente pezzo
messo in chiusura, Pierpaolo Faggiano, dedicato ad un
giornalista sucida, vittima del precariato dei nostri giorni.
Insomma, un disco utile, oltre che bello. Parliamone. Pronti?
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