giovedì 8 novembre 2018

Herself nell'Orto

Dalla Palude all'Orto. Durante un'intervista in diretta in palude Elle e io ci siamo incontrati, per questo nel nostro blog abbiamo deciso di fare, ogni tanto, un'intervista in diretta. Magari con musicanti che ci sono già stati. Questa sera è la volta di Herself, già intervista su questi schermi due volte: nel 2008 per presentare Homework poi nel 2012 con un disco senza titolo. Oggi, a quasi 10 anni dal nostro primo incontro, è nell'Orto di Elle e Alli, dove ci siamo tutti a partire da ora ... se volete venite, leggete, ascoltate, partecipate. Si parlerà di Rigel Playground, nuovo disco uscito il 19 ottobre. Venite qui

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lunedì 3 giugno 2013

Due parole con Novanta

Questa sera ho il piacere di ospitare in palude Manfredi Lamartina e il suo progetto musicale Novanta. Potrei dire per la prima volta, ma non sarebbe completamente giusto. Manfredi lo conosco da molti anni, a cominciare da giovane musicante con i mai dimenticati Moque, poi anche come blogger (già, è uno di noi), con il suo blog impegnato Rock, politica e pessimismo (ci siamo sco/incontrati per molti anni, lui è passato di qui un sacco di volte quando il suo blog era attivo). Insomma, siamo dei vecchi amici di Musica e Rete, ma proprio per questo sarò cattivissimo, farò le pulci alla sua recente uscita discografica, Crescendo, autoprodotta in quasi totale autarchia.
Crescendo è un disco di nove pezzi strumentali, a parte un paio, che vedono la presenza di suoi amici quali Herself (Gioele Valenti, spesso su questi schermi, chissà che non passi per un saluto), e Nazarin (Salvo Ladduca, anche cantane dei Marlowe, magari arriva pure lui). Nove pezzi per niente facili, capaci di farsi prendere con calma e determinazione. Ecco, calma e determinazione, sono le caratteristiche principali di Novanta (esplicito riferimento a quel decennio, con tante novità, cose buone e cose cattive), progetto che procede per spinte morali. Manfredi è un palermitano che vive a Milano (mi pare abbia vissuto pure a Roma), ed ha una sensibilità particolare per unire al rock l'impegno civile vero. Prova ulteriore è lo struggente pezzo messo in chiusura, Pierpaolo Faggiano, dedicato ad un giornalista sucida, vittima del precariato dei nostri giorni. Insomma, un disco utile, oltre che bello. Parliamone. Pronti?  

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lunedì 30 aprile 2012

Due parole con Herself

Ancora una volta su questi schermi Herself, one man band dentro la quale canta e suona Gioele Valenti, in collegamento questa sera da Palermo tramite un ponte di emozioni costruite dalle sue canzoni. È questo il mio ponte del 1 maggio, e sono felice sia così. In primis, perché questo magico dischetto senza titolo con una copertina così curiosa, mi sta facendo ottima compagnia: folk-rock intimista, che segna la timida primavera 2012, almeno qui in palude. Poi, perché Herself è uscito con DeAmbula records, giovane label abruzzese sempre attenta alle cose belle e mi sembra perfetto questo loro incontro.
Herself, con la sua voce sottile, la voglia di fare tutto (o quasi) da solo in casa, le sue esperienze su molti palchi importanti, è arrivato al quarto disco ufficiale. Un concept, dice la nota stampa, “sul cambiamento e i processi alchemici sottesi” (approfondiremo), artigianalmente costruito con il fattivo contributo di nomi cult dell’underground italico e non: Amaury Cambuzat (Ulan Bator), che oltre ad aver suonato in alcuni brani, ha curato il mastering del disco, e Marco Campitelli (The Marigold), intervenuto su un paio di pezzi, oltre all’amico Aldo Ammirata, basso, cello e samples per tutto cd …che è già partito. Pronti?

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lunedì 8 dicembre 2008

Intervista a Herself


Questa sera è veramente una serata della madonna. Questa sera cercheremo di capire dove vuole andare la nostra musica più amata parlandone con Gioele Valenti alias Herself, musicante pop-folk-rock-noise siciliano. Come vedete dalla foto, Gioele è uno che non sta mai fermo (è pure scrittore). La sua dolce musica, rilassata/rilassante voce e chitarra stile Nick Drake (per capirci in fretta), ha degli scatti elettronici di folle ritmo ammazzacoda da impazzire. Lo so bene io, che ho da poco concluso l’ennesimo ascolto del suo nuovo cd, uscito da poco per la Jestrai. S’intitola Homework e la graziosa copertina dai colori autunnali, con casetta nella valle silenziosa, vi conquisterà al pari delle nove perle presenti nell’album. Nove perle dove il nostro suona un po’ di tutto, snaturando verso il noise il folk di partenza (anche viceversa). Ma mi accorgo che sto cominciando a parlare in critichese, o per meglio dire, comincio a sbrodolare di brutto. E allora spero sia arrivato Gioele. Gioele, qui l’Alligatore, dal continente. Ci sei, giù nella calda isola?
QUESTO IL SUO SITO herself.altervista.org

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