Arriva Johann
Sebastian Punk, arriva con tutta la forza dirompente della sua musica.
Ovviamente per la prima volta su questi schermi, questo suo More Lovely and
More Temperate, è infatti un esordio, un primo disco molto discusso e atteso.
Ascoltandolo si può capire che non è per niente fuffa, e l’attesa è decisamente
ben ripagata (provate a sentire qualche pezzo qui). L’album è prodotto da SRI
(Società a Responsabilità Illimitata) Productions, un collettivo di musicanti
che amano scommettere sulla loro musica, trovandosi insieme su progetti validi. More Lovely and
More è la loro prima scommessa, ampiamente vinta,
secondo il sottoscritto.
Il disco colpisce al
primo ascolto, poi, come una droga, non se ne può fare a meno. Anche a distanza
di tempo, risuonano in testa alcune canzoni, o pezzi di esse, melodie,
chitarre... Ha ragione Beatrice Antolini, diva del nostro underground,
produttrice esecutiva dell’album: fantasia
nella melodia libera e senza schemi e l’estro e la personalità fuori dal tempo…
sì, da ascoltatore di gran parte dell’universo giovanile degli ultimi decenni,
posso dire di aver sentito poche volte un esordio così (mi vengono in mente
quello della Antolini, appunto, Samuel Katarro, chi altri?...). Insomma, gran
disco, credo proprio sia valsa la pena posticipare di un pelo la
blog-intervista. Pronti?
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