lunedì 28 ottobre 2013

Due parole con i Tempelhof

Tempelhof in palude, questa sera per la prima volta. No, non è il vecchio aeroporto di Berlino teletrasportato qui, ma un duo mantovano di raffinata musica elettronica. Dopo l’ep You K del 2012, e City Airoport della passata estate, entrambi targati Hell Yeah Recordings, Luciano Ermondi e Paolo Mazzacani, hanno continuato il rapporto con questa buona label, uscendo ora con il lungo Frozen Dancer. Più di cinque anni di impegno ed esplorazioni confluiti in un disco radicale e magnetico, dove si incontrano con forza, oltre all’elettronica, elementi di kraut quanto di dub, melodie ed algide atmosferiche nordiche. Per ascoltarlo liberamente cliccate qui.
Nati nel 2007 in seguito ad un viaggio a Berlino, i Tempelhof hanno sviluppato collaborazioni a 360°, a partire da quella con il videomaker Sorry Boy (sonorizzazioni live di filmati dei primi del novecento, tra documentarismo ed effetti speciali dei primordi), apparizioni a festival dentro e fuori l’Italia, remix per il meglio dell’elettronica (Ajello, Crimea X, Margot e tanti altri), fino all’esordio nel 2009 con l’indipendente inglese Distraction Records con We Were Not There For The Beginning, We Won’t Be There For The End. Titolo infinito come la loro musica. Insomma, non si sono fatti mancare nulla. Mancava solo il passaggio in palude … Pronti?  
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