martedì 18 gennaio 2011

Intervista agli Ovlov

Paura dell’Alligatore? Perché mai? Non avete nulla da temere, apprezzo la buona musica e ho dimestichezza con i gruppi bresciani, vicini di casa della mia palude. Sì, perché gli Ovlov, sono l’ennesimo gruppo bresciano sul blog. E non solo, Brescia, in questi ultimi anni, è il centro nevralgico del nuovo rock italico (e non solo) con tutti quei gruppi, quelle realtà associative in campo musicale (e non solo), quei locali… Gli Ovlov rappresentano uno dei punti più alti. Il loro recente cd, Margareth, Frank And The Bear, uscito per Casa Molloy sul finire dello scorso anno, mi ha conquistato sia come etica che come estetica.

Nove pezzi di indie-rock diretti e piacevoli, classico voce, chitarra, basso e batteria, rispettivamente Luisa Pangrazio (Lù Pangra), Luigi Ancellotti e Michele Marelli. I primi due, insieme dal 2001 come Black Eyed Susan, hanno incontrato il terzo di recente, dando vita agli Ovlov e al primo loro album. Un cartonato bello da vedere, con un orso bianco in copertina e nel libretto interno: porta via i vestiti alla band lasciando i tre in mutande legati ad un albero, pensate. E allora perché temete l’Alligatore? Nella palude non c’è freddo come al polo. Calmatevi e incominciamo. Se volete ho la camomilla equa e solidale …

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