Intervista a Samuel Katarro

Un album composto undici lamenti spiattellati con una maturità incredibile, giochi di voce e di chitarra che presuppongono un allenamento intenso, testi in inglese intrisi di disperazione (ma anche speranza) grotteschi e fantasiosi. È solo al primo disco (produce l’indi Angle Records), non oso immaginare i seguenti. Ma non voglio caricarlo di stupide responsabilità e paragoni esagerati. A parlare è la sua musica. A parlare è il suo Beach Party. A parlare sarà lui, tra qualche istante… ci sei Samuel?
Etichette: Albert Hofmann, Angle, Beach Party, Blog, Blues, Intervista, Pistoia, Psichedelia, Samuel Katarro, Storia, Toscana