martedì 16 maggio 2023

In palude con gli Elle

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE avant folk post rock 

DOVE ASCOLTARLO tutte le piattaforme digitali, tipo qui 

LABEL Urtovox Records 

PARTICOLARITA’ concept album

FB INSTAGRAM

CITTA’ Roma 

DATA DI USCITA 24 marzo 2023

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mercoledì 15 marzo 2023

In palude con Pipapop vol. 5


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE

Vario. Pipapop corn vol.5 è una compilation di contaminazioni artistiche. Un susseguirsi di band e artisti che gravitano attorno alla scena indipendente dell’indie e post rock, psychedelic rock, folk acustico, elettronica e minimalismo sperimentale.

DOVE ASCOLTARLO

Il primo mese lo teniamo solo sulla nostra pagina Bandcamp in free download e streaming,

poi lo carichiamo in tutti i digital stores. Le copie fisiche sono in Cd che vendiamo ai concerti o a eventi vari.

LABEL

Pipapop Records

PARTICOLARITA’

L’unica condizione per entrare nella compilation è che il brano deve essere un inedito e questo concede una certa libertà agli artisti non condizionando le loro proposte musicali e svincolandoli così da un disco a tema o da un concept prestabilito. Gli artisti si sentono più liberi di sperimentare cose che magari in un contesto più rigido non farebbero; Pipapop Corn vuole essere una vetrina festosa e creativa, uno spazio di pura espressione artistica e musicale.

                                                       SITO INSTAGRAM  FB   

                                                                     CITTA’

Venezia/Parigi/Assisi

DATA DI USCITA

Pipapop Corn esce ogni anno allo scoccare della mezzanotte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, in un tempo sospeso tra la fine di un anno e l’inizio dell’altro. È una sorta di atemporalità una specie di non-tempo.

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martedì 7 febbraio 2023

In palude con Il Silenzio delle Vergini

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE: Post rock, elettropop, new wave.

DOVE ASCOLTARLO dal vivo, partendo da qui

LABEL I Dischi del Minollo e (R)esisto Distribuzione

PARTICOLARITA’ suoni molto ricercati

INSTAGRAM FB  

CITTA’ Bergamo

DATA DI USCITA 13/01/2023

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martedì 24 gennaio 2023

In palude con Phomea

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE cantautorato post-rock

DOVE ASCOLTARLO in riva al fiume, fuori da un jazz club, iniziando da qui

LABEL Beautiful Losers / Beng! Dischi / Beta Produzioni

PARTICOLARITA’  pezzi che nascono cantautorali per poi essere contaminati da elettronica, suoni distorti e paesaggi creati da intelligenze artificiali

SITO INSTAGRAM FB

CITTA’ Pistoia

DATA DI USCITA 11/11/2022

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domenica 22 marzo 2020

In palude con Il Silenzio Delle Vergini


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE post rock strumentale
DOVE ASCOLTARLO spotify, store digitali, youtube
LABEL (R)esisto distribuzione, I dischi del Minollo
PARTICOLARITA’ segni particolari, il silenzio delle vergini😉SITO
CITTA’ Bergamo e Brescia
DATA DI USCITA 6 marzo 2020
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mercoledì 11 dicembre 2019

In palude con En Declin


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE Alternative Post-Rock

DOVE ASCOLTARLO bandcamp, spotify, youtube

LABEL My Kingdom Music

PARTICOLARITA’ profondo, imprudente

FB

CITTA’ Roma

DATA DI USCITA 13 settembre 2019 
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venerdì 15 giugno 2018

In palude con gli Aikira

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Post-Rock, Post-Metal
DOVE ASCOLTARLO Sulla nostra pagina Bandcamp, oppure sulle varie piattaforme digitali, Spotify, Soundcloud, ecc.
CITTA’ Tortoreto, Nereto, Ascoli Piceno, Teramo
DATA DI USCITA 15 Febbraio 2018
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lunedì 12 marzo 2018

In palude con i John Malkovitch!


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Post-rock/metal
DOVE ASCOLTARLO In solitudine, di notte, preferibilmente all'aria aperta o guardando la copertina. Provate partendo da qui
LABEL Edison Box, I Dischi del Minollo,  Dingleberry Records e Mehr Licht Records (ora collettivo Augen, Licht)
PARTICOLARITA’ Musica strumentale
CITTA’ Todi (Pg)
DATA DI USCITA 12/01/2018

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mercoledì 3 gennaio 2018

In palude con Malmö


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Post-rock
DOVE ASCOLTARLO Spotify, Bandcamp,
LABEL Manita Dischi
PARTICOLARITA’ Post Rock in italiano
CITTA’ Vari paesi della provincia di Caserta
DATA DI USCITA 13 Ottobre 2017
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martedì 8 novembre 2016

In palude con I Cani dei Portici

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO 
GENERE dogcore/postdog
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL 
Dischi Bervisti - Toten Schwan Records - Santa Valvola Records - Vollmer Industries - Oh Dear Records - È Un Brutto Posto Dove Vivere - Effetti Collaterali - Longrail Records - L'Odio Dischi - Koe Records low profile distro 
PARTICOLARITA’
randagismo di decibel e rumori 
                                     CITTA’ Bologna                                            
DATA DI USCITA: 2 maggio 2016

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giovedì 14 luglio 2016

In palude con Novanta


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: shoegaze, post rock, elettronica
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto): QUI
LABEL: Seashell Records
PARTICOLARITA’: album digitale ed edizione limitata in cassetta
CITTA’: Milano
DATA DI USCITA: 17 giugno 2016

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lunedì 4 agosto 2014

Due parole con i Codeina

Tornano in palude i Codeina, tornano con un disco dal titolo strano, particolare, che sembra quasi l'anagramma della parola Alligatore, Allghoi Khorhoi. Che vorrà dire? Sarà una delle domande di questa nuova blog-intervista. Il loro rock dalle spinte noise, richiama molte domande, e l'album, uscito da qualche settimana mi fa muovere la coda ad un buon ritmo. Dodici pezzi ipnotici, dodici canzoni cantate in italiano, dodici pugni nello stomaco e/o riflessioni sulla nostra povera patria. A tratti un sussurro (ma si capisce bene), a tratti delle grida, in mezzo ad una sezione ritmica pestante e chitarre dannatamente rock, questo in soldoni il nuovo disco dei Codeina.
Allghoi Khorhoi è il secondo disco della band lombarda, dopo il promettente esordio di quattro anni fa Quore. Hidalgo Picaresco. Prodotto in totale autarchia dai Codeina, registrato e mixato presso il Trai Studio (Inzago, MI) da Fabio Intraina e masterizzato presso New Mastering Studio di Milano da Maurizio Giannotti, ha una copertina di forte impatto, perfetta per rappresentare la musica in esso contenuta: un mostro tentacolare (o forse un alligatore dopo cura dimagrante?), su sfondo rosso. Oltre alla versione su web, ascoltabile liberamente sul loro soundcloud qui, e al cd, esiste una golosissima versione su pennina usb a forma di vermiciattolo (sarà l'Allghoi Khorhoi?) acquistabile qui. Intanto sentiamo che cosa hanno da dirci. Pronti?

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lunedì 3 febbraio 2014

Due parole con i Misère de la Philosophie



Misère de la Philosophie  tra poco graditi ospiti in palude. È per loro la prima volta, sono all’esordio con Ka-Meh, migliore posto per parlarne non potevano trovare. Un post-rock cantato in italiano, psichedelico e beat (quanto basta per non infastidire), con delle liriche ispirate a Marx, Bertold Brecht e Walter Benjamin. Del resto il nome, ispirato dal barbone come me di Treviri (Miseria della filosofia è uno dei suoi testi più tosti e radicali), non lascia dubbi, e pure il logo industrialista, se è per questo. Ma voglio che gli ascoltate a palla, in streaming gratuito qui, prima di emettere giudizi affrettati. A me sono piaciuti al primo colpo, senza sapere di che parlavano (sorbendoli senza aver letto nulla di loro).
Ka-Meh, uscito da qualche giorno per Garage Records, è un album tiratissimo, con dieci pezzi dove senti le chitarre (tre) costruire muri di suono, una bella voce da classico cantautore rock, l’organetto, un ritmo incalzante. I testi, molto belli, si possono leggere nel libretto interno, essenziale e rigoroso (sarebbe piaciuto a Brecht), perché ci si perde nel bel connubio con la musica coinvolgente. Sì, un disco che prende bene (questa sera sarà dura ascoltare/intervistare/prendere appunti), quello dei livornesi di Piombino Misère de la Philosophie. L’ho già fatto partire un paio di volte. Parliamone. Pronti?
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venerdì 1 marzo 2013

Due parole con i Penelope sulla Luna



Penelope sulla Luna in palude, un’immagine molto poetica, come poetica è il disegno della copertina del cd che vedete qui sopra, tipico della band ferrarese. Una cover suggestiva e in movimento, alla maniera delle otto tracce di Superhumans, dato alle stampe da qualche mese per I Dischi del Minollo, label innovativa già passata su questi schermi con altri gruppi. Superhumans è un disco spesso protagonista sul mio lettore, per la forza delle immagini in grado di produrre con la sola musica. Sì, rock acido quasi sempre senza parole, ma non ne sente certo il bisogno. A volte dolce, a volte più duro, ma sempre onirico, grazie anche ad un uso intelligente dell’elettronica.
Nati solo nel 2005, i Penelope sulla Luna sono cresciuti passo dopo passo, partendo dall’acclamato My Little Empire del 2008, originale e colorato esordio poco italiano, al successivo ep Enjoy the Little Things, registrato in presa diretta nel 2011, ad anticipare questo nuovo Superhumans, celebrazione intensa dell’eroe di tutti i giorni. Un disco in crescendo, bello da ascoltare anche per i momenti cinema (sembra di essere in un film, e allo stesso tempo si sentono accenni alle pellicole cult del passato). Intensa anche l’attività concertistica gruppo, che si sente per la forza incisiva dei suoni, per questo credo non avranno certo difficoltà nella blog-intervista live in partenza. Pronti?
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martedì 26 febbraio 2013

Due parole con Angus Mc Og



Per la prima volta in palude Angus Mc Og un nome che decisamente suona poco italiano. Ascoltando le sue canzoni, questa sensazione si fa più forte, ma leggendo le note sul libretto, misterioso quanto la copertina, si scopre, dai dati anagrafici, che non  così: Antonio Tavoni (voce, chitarra acustica ed elettrica, organo), Lucio Pedrazzi (batteria, percussioni, cori), Daniele Rossi (banjo, violoncello, chitarra, piano, organo), Enrico Pasini (tromba e flicorno), Davide Cristiani (piano). Capirete che ci troviamo di fronte ad un gradevolissimo folk-rock, ottimo per queste giornate incerte di neve e gelo.
Dieci pezzi di musica celestiale, con una voce che non scordi questo Arnaut, cd fatto in gioiosa e ingegnosa autoproduzione, titolo ispirato ad Arnaut Daniel, trovatore francese cantato nelle pagine di Dante e, più vicino nel tempo, T.S. Eliot. Titoli inequivocabili come Siddharta, Beyond Ancona Harbour, Jonah, The Fire Sermon, che ci aprono davanti un mondo. Come musica, molti citano i Wilco, altri Okkervil River, altri ancora Tim Buckley, Eddie Vedder solista …a me ricordano solo gli Angus Mc Og, musicanti con esperienze internazionali a partire dall’Australia (dove alcuni componenti del gruppo hanno suonato). Potevano saltare un passaggio in palude? No! … pronti? 
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lunedì 7 gennaio 2013

Due parole con i Ka mate Ka ora



Tornano in palude i Ka mate Ka ora, tornano con un album uscito da circa un mese, che ha riscaldato la palude nell’ultimo periodo. Violence, il suo forte titolo, il primo disco dei Ka mate Ka ora dato alle stampe con la loro label, la White Birch Records, già presente su questi schermi con alcune delle prime riuscitissime uscite (Walking the Cow e Werner). Pure Violence è un disco riuscito, ben calibrato, corale, con dei pezzi che restano. Canzoni che crescono una dopo l’altra, fino al vertice di The funeral march of the whales, ecologia per il corpo e la mente.
Un album curato nei minimi dettagli Violence, anche sul lato squisitamente estetico, come ormai d’abitudine di questa giovane etichetta indipendente. Cartonato con copertina in tema, realizzata dalla brava Cuore di Cane (qui il suo bel blog, con alcuni suoi disegni). I colori prevalenti sulla copertina, come nel foglietto interno con i testi e un altro disegno tosto, sono il grigio, il nero e il viola, come la malinconia dei dieci pezzi di Violence. Ascoltarlo in questi giorni, con la palude immersa nella nebbia, è il massimo. Per questo abbiamo aspettato un po’ per parlane. Il momento giusto è ora e qui. Pronti?  

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martedì 27 dicembre 2011

Due parole con The White Mega Giant


Se non avete avuto un white christmas, questa sera potrete avere The White Mega Giant, anzi, ci saranno loro, ospiti nella palude in queste giornate di festa. TWMG sono un trio di Padova con un bell’esordio fresco, di post-rock dal sapore internazionale, registrato la scorsa estate dopo essere stati protagonisti all’Italia Love Festival di Lecce come giovani rappresentanti del Veneto. S’intitola Antimacchina, ed è un concentrato acido di emozioni in musica, senza parole. Scommessa coraggiosa, vinta in partenza.
Cinque pezzi, per quasi 45 minuti di suoni, che guardano all’esperienze più avanzate del nord-Europa, Antimacchina esce con la label indipendente Shyrec, e come la copertina è fatto di momenti di buio vicini ad altri di luce. Pezzi dilatati come l’emblematica Mururoa (Preludio All’antimacchina), che può essere un riferimento agli esperimenti nucleari francesi sull’atollo corallino, oppure un chiaro omaggio allo studio dove l’hanno registrato, il Mururoa Studio appunto (o entrambi), pezzi onirici come Katrina (ancora riferimenti ecologici?), o esplosivi come la title-track finale di dodici minuti e rotti. Parleremo di questo e molto altro nell’intervista che va ad incominciare. Pronti?

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domenica 8 maggio 2011

Intervista ai Camera237

Camera237 (tutto attaccato, come preferiscono loro), ancora una volta sul blog dell’Alligatore. Sì, questi quattro ragazzi di Cosenza rientrano di diritto nel club dei coraggiosi inoltratisi nella palude due volte: nel febbraio 2009 e oggi. Usciranno vivi anche questa sera? Credo di sì, perché hanno fatto un nuovo cd veramente bello, e voglio lo portino in giro tanto (i loro live sono una cosa mitica e molto apprezzata, cercateli) L’album s’intitola Alone In An Empty Bed, ed è uscito, come il precedente, con l’indipendente casa mantovana dalla papera, la Foolica Records.

Alone In An Empty Bed, soli in un letto vuoto è un dischetto senza malinconie e rimpianti, ma con nove pezzi di post-rock come dio comanda. Figlio degli anni ’90 e della non rassegnazione, gira da un bel po’ sul mio lettore cd. Prodotto dai Camera237 con Bruno Germano, che l’ha pure registrato in quel di Bologna, masterizzato dal mitico Carl Staff in quel di Chicago, Usa, ha una delle copertine più strane dell’anno: un villaggio di casette rosse, draghi volanti, sirene, velieri, una donna all’interno sopra cuori rossi …il tratto ricorda quello di Marjane Satrapi (Persepolis), e una delle domande sarà: chi è l’autore della copertina? Ma nessuna altra anticipazione. Pronti Camera237?

VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/camera237

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martedì 18 maggio 2010

Intervista ai Clerville

Per molti Clerville è la città fantastica di Diabolk, ma da questa sera potrebbe diventare anche il nome del proprio gruppo preferito. Me lo auguro, perché la musica del terzetto di Catania merita di essere diffusa e ascoltata il più possibile. Post-rock? Alternative? Punk? Sono solo etichette, i Clerville fanno dei pezzi quasi esclusivamente strumentali da gioventù sonica. Molto intriganti, ti entrano dentro misteriosamente e non ti lasciano più. Manco l’esorcista, manco l’esorciccio …
Da un po’ di tempo ascolto il loro recente Killing Polar Bears, seconda loro uscita data alle stampe per l’indipendente Red Birds Rec/Seahorse Recordings e mi prende sempre di più. Giro per la cameretta muovendo ritmicamente la coda come quando la musica mi piace. Ogni volta che lo faccio partire ho la sensazione di tuffarmi nell’acqua. Musica liquida? Forse è la definizione più adatta a descriverla. Chitarre stordenti, elettronica al servizio dell’uomo, rock d’avanguardia, forse un omaggio indiretto al grande Sanguineti che oggi ci ha lasciati … ma sto cominciando a sbrodolare.
Meglio sentire se i Clerville sono pronti. Ci siete?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/clerville

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martedì 23 settembre 2008

Intervista agli Stone Martens


Alcuni di voi pensavano che dalla Val di Non venissero solo (solo?) le mele. In verità vengono anche buoni dischi, come l’esordio Samizdat degli Stone Martens, gruppo trentino tra poco in diretta online. Vedete quante cose si scoprono collegandosi ogni tanto con il blog dell’Alligatore? (Perdonate l’immodestia, ma oggi festeggio pure il post numero 100…)
Ritornando a bomba, vi confesso che Samizdat ha riempito le mie orecchie spesso e volentieri nell’ultimo periodo. Mi piace sentirlo anche come sottofondo quando leggo. Oltre ad un richiamo esplicito a certi Radiohead, senza per questo sembrarne una volgare copia (anzi, di volgare non hanno proprio nulla), gli Stone a tratti mi ricordano un gruppo come i Thin White Rope, band seminale anni ‘80/’90 tra le mie preferite. Troppo in là nel tempo e nello spazio?
Allora, per rimanere vicini, dico che la loro musica vi porta in paesaggi innevati e senza tempo, come quella dello splendido cartonato che racchiude il loro cd. Canzoni dai titoli inequivocabili come Acid Rain, Morpheus, Devotional dicono chiaramente da dove vengono e a chi possono piacere. A me divertono un sacco, tanto, tanto che ho voluto sentirli in diretta sul Blog.
Stone, ci siete?

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