martedì 8 novembre 2016

In palude con I Cani dei Portici

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO 
GENERE dogcore/postdog
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL 
Dischi Bervisti - Toten Schwan Records - Santa Valvola Records - Vollmer Industries - Oh Dear Records - È Un Brutto Posto Dove Vivere - Effetti Collaterali - Longrail Records - L'Odio Dischi - Koe Records low profile distro 
PARTICOLARITA’
randagismo di decibel e rumori 
                                     CITTA’ Bologna                                            
DATA DI USCITA: 2 maggio 2016

L’INTERVISTA
Come è nato Due?
Demetrio: Due è nato da un periodo molto particolare all'interno dell'ex formazione del gruppo, dato dall'abbandono del bassista, il nostro caro amico Fabio. Il passaggio da cane a tre teste a cane bicefalo è stato all'inizio accusato, ovviamente, sviluppandosi in giorni complicati. Allora abbiamo deciso di riscrivere in duo tutti i pezzi che avevamo già finito per questo disco, e così abbiamo sviluppato gli altri. Per come sono andate le cose, siamo felici e ormai reputiamo il 2 il nostro numero.
Perché questo titolo?
D: Due come secondo disco, Due come noi due canidi, Demetrio e Claudio, a sottolineare il passaggio di cui parlavamo nella domanda precedente. Alla fine il disco è anche uscito il 2 di maggio, quindi pare che anche il calendario abbia contribuito all'allineamento.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
D: Wof, non saprei dirtelo con precisione: a parte le conseguenze forzate del passaggio da trio a duo, tutto è avvenuto come al solito: scriviamo in totale naturalezza, influenzandoci a vicenda e rielaborando allo sfinimento quello che componiamo. Ma nella fase più prettamente creativa siamo assolutamente istintivi. Come due cani.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
D: Ricordo benissimo l'atmosfera di quei giorni: chiusi in una saletta molto piccola che avevamo preso per un mese per concludere alcune parti di un brano (Buio), durante la classica estate rovente bolognese. Claudio lavorava fino alle 8 di sera e io stavo organizzando un viaggio che mi avrebbe portato per tre mesi in Giappone. Come risultato, il disco è stato registrato per la maggior parte di notte, a suonare ogni sera fino alle 3-4. Meraviglioso.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
D: Forse lo è, come dici tu senza volerlo. O forse volendolo, ma senza sistematizzazione. Comunque credo si tratti di un concept album sui periodi bui, sulla rabbia, sull'incanalare le proprie emozioni e le proprie energie nella creazione di qualcosa che sia positivo. “Questo disco nasce dalla pazienza verso le asprezze de vivere” è una delle poche cose che ci siam sentiti di scrivere nell'interno CD, ed è una frase che sento ancora sincera come lo era allora. Un concept emotivo, volendo.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album?… che vi piace di più fare live?
D: Il pezzo che personalmente preferisco è Jonio, la ghost track acustica suonata dal solo Claudio.
Il cd è uscito con un sacco di realtà musicali … come mai tutte queste collaborazioni. Chi ricordate maggiormente con piacere?
D: È stato un piacere far uscire il nostro secondo disco in mezzo a tutti questi cinofili. La cosa bella della musica è sempre la sua capacità di aggregazione, ed è fantastico che con tutte le persone dietro le label sia nata o stia nascendo, dove già non c'era, un rapporto di amicizia. D'altronde il cane è il miglior amico dell'uomo.
Copertina con un mare direi in tempesta. Come è nata e chi è l’autore? Prima o dopo il disco? … durante?
D: È stato un caso curioso. La foto è opera del nostro amico crotonese Francesco Gentile, fenomenale cacciatore di immagini. Mentre cercavamo una copertina per il disco, che nella nostra testa si stava indirizzando ad essere completamente nera con piccoli caratteri in bianco, ci è apparsa questa sua foto: l'abbiamo subito sentita nostra, perfetta per l'atmosfera dell'album.
Come presentate l’album? …
D: Forse il nostro secondo cucciolo ha il muso più scuro del primo (Cave Canem), appare più emotivo e mostra fauci più profonde. Noi speriamo che azzanni le orecchie e il cuore di chi lo ascolta.
Altro da dichiarare?
Cave canem.

Etichette: , , , , , , , , , , , ,

6 Commenti:

Alle 8 novembre 2016 alle ore 22:31 , Blogger Alligatore ha detto...

Un disco che spacca, spacca nelle sue cinque composizioni hard-noise-rock ...

 
Alle 8 novembre 2016 alle ore 22:32 , Blogger Alligatore ha detto...

Dal breve intro, al finale denso e autenticamente dilatato, de La gente deve Capire, I Cani dei Portici creano un bel clima teso.

 
Alle 8 novembre 2016 alle ore 22:34 , Blogger Alligatore ha detto...

A La gente deve capire va la mia preferenza, vista la varietà di momenti: dall'inziale minaccioso,elettrico, limaccioso al finale acustico di grande intensità.

 
Alle 8 novembre 2016 alle ore 22:39 , Blogger Alligatore ha detto...

Interessanti anche Vamos, marcetta noise-rock pericolosa/pericolante e Buios pezzo durante il quale la mia coda non riesce proprio a stare ferma.

 
Alle 8 novembre 2016 alle ore 22:40 , Blogger Alligatore ha detto...

A tratti mi ricordano i Thin White Rope, gruppo che ascoltavo un sacco da ragazzetto. Chissà se è stato anche nei loro ascolti ...

 
Alle 8 novembre 2016 alle ore 22:40 , Blogger Alligatore ha detto...

E voi? ...

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page