mercoledì 30 luglio 2008

Fermo in bici

Vi sono mancato? In questi giorni ci sono e non ci sono. Giri in bici, su stradine di campagna, al lago o in montagna, su strade trafficate o ciclabili perfette, come quella che scorre lungo la Valle dell’Adige, da Verona a Bolzano, ritratta nelle foto sotto. Già che ero vicino, un salto anche a Rovereto, a Manifesta7, e al primo bicigrill della storia d’Italia, a Nomi.
Un migliaio di chilometri in un paio di settimane, ma io non sono dopato. Almeno non nel senso che credete voi. E poi non devo vincere il Tour e manco le Olimpiadi ...





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martedì 22 luglio 2008

22-07-2008 REM in Arena. Io c’ero, purtroppo …


Una serata da dimenticare per Michael Stipe e compagnia cantante in Arena, a Verona, quella di ieri sera. Decisamente pessima per l’acustica, il coinvolgimento del pubblico, la forza e il sentimento.
Si presentano sul palco con mezz’oretta di ritardo accademico, dopo l’apertura più che buona di The Editors, giovani inglesi da tenere d’occhio e il dandy postmoderno di Athens invita quasi subito il pubblico (che non aspettava altro) ad alzarsi in piedi. Davanti a me un muro. Non vedo un cazzo. Mi alzo pure io per un paio d’interpretazioni dal loro freddo ultimo cd, ma poi mi siedo solo per ascoltare. L’acustica è pessima, da teatrino di provincia (meglio che i signori che dirigono la baracca cerchino di sistemarla, credo non dovrebbero mancare i soldi, visti i prezzi praticati). Vedo dei giovani sculettanti e sento della pessima musica. Se andavo al night mi divertivo di più spendendo di meno…
Sono noto per tenermi tutto dentro, avere molta pazienza ed essere uno pacifico, ma quando sbotto, sbotto di brutto; decido così di far abbassare il ragazzino di fronte a me dopo un po’, toccandolo sulla schiena con un dito e dicendoli chiaro e tondo che “non vedo un cazzo, siediti, per favor”. Balbetta che tre quarti dell’Arena è in piedi (grazie Stipe), ma si siede, vista e considerata la mia bruttissima faccia, quella di un amico accanto e il clima da “non è un paese per vecchi” che si respira in Italia (ripeto, sono pacifico, non farei del male ad una mosca, ma un po’ di rispetto per chi ti siede dietro ci vuole, anche ad uno sbragato concerto rock). Lo spettacolo continua fiacco, col ragazzino che ogni tanto si volta, timoroso di qualche gesto inconsulto dalle sue spalle (ma chi, io?). Poi i REM tirano fuori una sfilza di classici, e tra questi molti dal grandissimo Automatic For The People (l’ho consumato quel vinile a forza di ascoltarlo, non ci credete?), ma la musica cambia di poco. Anzi, sia alza di poco e il pubblico con lei (e pure il ragazzino, invitato dalla sua ragazzina, prende forza e ricomincia a sculettare). Perfetto. Mi alzo pure io, dopo aver constatato che quelli dietro a me sono in piedi, e mi godo la fine del concerto. Stipe gigioneggia, si avvicina al pubblico, ammicca da bravo attore, butta fuori dei discreti numeri uno. Scende pure tra il pubblico, che lo tocca tutto contento. Mike Mills gironzola con consueta simpatia, ma non emoziona più di tanto. Il migliore è l’inossidabile Peter Buck, fermo, impassibile, lui e la sua chitarra una cosa sola.
I REM chiudono con Man On The Moon, apprezzabile come sempre. Intanto in lontananza si vedono dei lampi, la luna si è abilmente nascosta dietro le nubi e Michael ricorda il suo meritorio sostegno ad Amnesty.
Questa volta mi avete deluso REM, ma rimango ancora dalla vostra parte. Spero sia stata solo una nota stonata, ho contato fino a mille prima di buttare giù il pezzo …

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venerdì 18 luglio 2008

Femme Fatale – Nico a 20 anni dalla morte


Venti anni fa, in quel di Ibiza, moriva Nico, artista totale, icona pop grandissima, intellettuale fine, protagonista principale della Controcultura con la C maiuscola.
Basterebbe la sua fondamentale voce, quasi uno strumento musicale a sé stante, in quel potente, magnifico, maledettamente rock primo disco dei Velvet Underground (& Nico), con la banana di Andy Warhol in copertina (apribile), per renderla immortale. Oppure qualche anno prima, la sua fantastica presenza in alcune sequenze de La Dolce Vita accanto a Marcello…
Ditemi quanti possono vantare la partecipazione a due capolavori del Novecento così imprescindibili? Due pilastri della cultura (rock?), senza dei quali molte altre opere nei rispettivi campi ci cadrebbero in testa. Eppure Nico ha fatto molto altro. Dischi malinconici e apparentemente cupi come la sua voce tedesca, partecipazioni a film cult altrettanto importanti come Chelsea Girl (e, detto tra parentesi, l’omonimo disco del 1967, sorta di colonna sonora sbilenca, ricca di pathos e buone/cattive vibrazioni).
Ha saputo incontrare e incrociare artisti diversi e lontani, uniti solo dalla grandezza e dalla fortuna di averla avuta vicina, momenti politicoculturali di spessore, la Storia: Bob Dylan e Jim Morrison, Philippe Garrel e Iggy Pop, l’inno tedesco dedicato a Baader e la messa nera punk nella cattedrale di Reims, la carovana dell’Exploding Plastic Inevitable di Andy Warhol (ancora lui), Coco Chanel e Brian Jones, Jimmy Page e Jackson Browne, Lou Reed, John Cale …
Una banale caduta con l’amata bici, il 18 luglio del 1988, ha interrotto la sua cavalcata partita cinquant’anni prima. Sarebbe stato criminale da parte mia non ricordarla, in quanto tenutario di un blog di Cultura Rock a 360°. Anzi, Kultur

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giovedì 17 luglio 2008

Voci per la libertà entra nel vivo


È iniziata mercoledì e proseguirà fino a domenica Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, la manifestazione musicale dedicata ai diritti umani, senza retorica e falsità. Per farvi un’idea, oggi, giovedì 17 luglio 2008, saliranno sul palco Giorgio Canali & Rossofuoco, gruppo lontano chilometri dalla retorica e dalla falsità. Il loro ultimo cd, uscito lo scorso anno, Tutti contro tutti, gronda indignazione e rabbia a partire dalla provocatoria copertina. Un’ottima scelta, per niente scontata per niente banale, quella di ospitarli a Villadose, sede storica della manifestazione di Amnesty International dedicata alla musica e ai diritti umani. Il festival andrà poi avanti, tra gli altri, con Paolo Benvegnù il 18, i Subsonica (domenica 20 luglio, premiati con Premio Amnesty Italia 2008) e il concorso per i giovani musicanti Una Canzone per Amnesty.
Molto interessante la giornata di domenica, con Savino Zaba, conduttore di "Music@" (Raiuno) e "Ottovolante" (Radio2), che leggerà estratti dal libro Poesie da Guantánamo (EGA Editore), e Patrizia Vita, dell’Ufficio comunicazione di Amnesty International Italia, che riporterà alcune testimonianze di donne violentate tra le mura domestiche.
Un festival con i controfiocchi. Decisamente!

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martedì 15 luglio 2008

Neuodisney Band a Decanter


Forse in spiaggia non si presenteranno proprio così, anche se non sarebbe impossibile. Non a caso si chiamano Neurodisney Band, sono amici miei e saranno ospiti live della trasmissione di Radio Rai Due Decanter, mercoledì 16 luglio dalle 22.00 in poi.
Se siete in vacanza sulla spiaggia di Cesenatico non perdete l’occasione di andarli a sentire. Eseguiranno Ca’ Balera, ironico elogio al binomio cibo/amore e Mozzarella, canzone che narra le disavventure di un formaggio troppo buono per morire così fresco (e non è una bufala). Due pezzi decisamente in linea con la trasmissione radio dedicata al vino e alla buona tavola.
Per altre informazioni:
www.myspace.com/neurodisneyband

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giovedì 10 luglio 2008

Intervista alle Sarah Schuster

Cominciamo bene. Ridono ancora prima di iniziare l’intervista…
Effettivamente ragioni per ridere i (le?) Sarah Schuster ne hanno a pacchi, da vendere, per tutti! Suoneranno all’ITALIAWAVE LOVE FESTIVAL giovedì prossimo, per esempio, in quanto vincitori del contest regionale Q13 ITALIA WAVE VENETO BAND. Palco prestigioso quello di Livorno, palco di uno dei maggiori festival italici per quanto riguarda le giovani band. Inoltre, altra cosa da andar fieri e ridere di gusto, hanno tra le mani un ep autoprodotto molto interessante, direi fresco e frizzante (se mi passate l’espressione da enologo), tra le Sleater Kinney e i Pearl Jam, testimonianza preziosa di quanto di meglio sanno fare. (Thus Spoke) Sarah Schuster è il titolo, e se dovessi iniziare una recensione direi “peccato ci siano solo quattro pezzi…”
Altri canzoni sono in arrivo (anzi, sono già pronte), ma non voglio anticipare troppo. La band di Vicenza tra poco ci dirà tutto quello che avreste voluto sapere sui festival musicali estivi, le giovani band, le canzoni e …
Siete pronti(e)?
Vai al loro sito http://www.sarahschuster.it/bio.html
Vai al loro myspace http://www.myspace.com/sarahschuster1

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mercoledì 9 luglio 2008

ITALIA WAVE LOVE FESTIVAL 2008


Bella quella conchiglia musicale sul poster principale di ITALIAWAVE LOVE FESTIVAL 2008. Mi piace un sacco. Spero siano così interessanti pure i 140 concerti/spettacoli che vivacizzeranno Livorno, bella città già vivace di suo, dal 16 al 19 luglio. I nomi promettono bene, sia quelli grandi, sia quelli più piccoli.
Per cercare di entrare nello spirito della manifestazione, domani, giovedì 10 luglio, a partire dalle 21,30 in poi, incontrerò in diretta sul mio blog i (le?) Sarah Schuster, la band per ¾ femmina, vincitrice del del contest regionale Q13 ITALIA WAVE VENETO BAND, che salirà sullo PSYCHO STAGE GIOVEDI' 17 LUGLIO.
Per consultare il programma e per altre info http://www.italiawave.com/
Per saperne di più sui (sulle?) Sarah Schuster http://www.sarahschuster.it/bio.html

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domenica 6 luglio 2008

I Tetes de Bois al Tour de France


Il ciclismo ha sempre ispirato grandi artisti e grandi canzoni. Il ciclismo è lo sport più puro (sì, ormai è un balla anche questa, ma lasciatecelo credere) e il Tour de France è la gara più appassionante. Non c’è niente come la Grande Boucle per un vero tifoso di questo sport. Quest’anno c’è un motivo in più per parlarne: i Tetes dei Bois, nella persona di Andrea Satta, seguiranno tappa per tappa l’evolversi degli eventi e ne scriveranno su http://ilmanifesto.it/.
Accanto a Satta, un bel gruppo composto da giornalisti, fotografi, pittrici, registi, storici, analisti ambientali …
La prima puntata la trovate qui
http://ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Luglio-2008/art65.html.

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giovedì 3 luglio 2008

Intervista agli Emmablu


Visto la foto della band intervistata questa sera? Certo, direte, siamo in pieni anni Settanta: come modo di vestire, come modo di cantare, come modo di guardarti. Anni Settanta con in più l’esperienze di questi ultimi trenta e passa anni, le nuove tecnologie e la voglia di sperimentare di una giovane band. Questi sono gli Emmablu da Varese, e se l’immagine vi piace, dovreste sentire come suonano. Forti, fortissimi, oltre la barriera del suono.
Una decina di canzoni cantante in italiano con dei testi originali, con molto spesso al centro il lavoro (non in senso tradizionale), visto come una gabbia (e anche questo è molto anni Settanta). Non sono però una band politica, almeno non in senso diretto. Sono quel tipo di band che ti rode dentro, con profondità e senso pratico. Possono ricordare gli Afterhours o i Timoria degli esordi, o molto buon vecchio rock elettrico d’oltreoceano, ma sembrano disporre di una certa dose di autonomia per cancellare tanti modelli e ripartire da loro stessi.
Comincio a sbrodolare troppo? Meglio sentire loro. Siete pronti Emmablu?
Vai al loro nuovissimo blog http://emmablu.blogspot.com/
Vai alla loro label http://www.slangmusic.com/

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