mercoledì 11 dicembre 2019

In palude con En Declin


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE Alternative Post-Rock

DOVE ASCOLTARLO bandcamp, spotify, youtube

LABEL My Kingdom Music

PARTICOLARITA’ profondo, imprudente

FB

CITTA’ Roma

DATA DI USCITA 13 settembre 2019 

L’INTERVISTA
Come è nato A Possible Human Drift Scenario?

Beh, dopo aver deciso di lavorare su un nuovo album il passo successivo è stato quello di decidere di voler fare qualcosa di diverso. Sapevamo che la musica stava sterzando in una nuova direzione e anche noi crescendo ascoltavamo di continuo nuove cose e volevamo a tutti i costi dare una nuova forma alle nostre idee musicali. Infatti, non a caso, ci siamo appassionati all’elettronica e alle grandi produzioni americane (APC, TOOL, PUSCIFER e MASSIVE ATTACK) e da lì piano piano siamo riusciti a codificare un linguaggio musicale tutto nostro, scelta difficile per certi versi ma inevitabile per altri; è stato come ricominciare tutto da capo e di questo, col senno di poi, ne siamo orgogliosi. Quindi, per rispondere alla domanda, ci sentiamo di affermare più di ogni altra cosa che il disco sia nato dalla nostra caparbietà nel portare avanti un progetto musicale in cui abbiamo sempre creduto.

Perché questo titolo? Cosa significa?

Vedi sub. 5.

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Il fattore generante è stato, senza ombra di dubbio, la scelta di continuare a suonare in tre reinventando la band con un nuovo sound ma, nello stesso tempo, custodendo gelosamente quell’anima umbratile mista a contaminazioni progressive che ci contraddistingue da sempre. Alla realizzazione finale del disco ci siamo arrivati dopo un estenuante confronto di idee e tante prove.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Nessun episodio in particolare; sono tutte le fasi di elaborazione del disco che nell’insieme rappresentano un grande episodio che, puntualmente, ci ricorda sempre quanto sia importante la condivisione. In altri termini per noi il fatto stesso di vederci in sala prove con l’obiettivo di generare un intero album, arginando per qualche ora tutte le problematiche che ci travolgono ogni giorno, è un momento da imprimere nella memoria.

Se A Possible Human Drift Scenario fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Il disco è un concept-album attraverso il quale si racconta lo scontro tra due realtà a noi molto vicine: l’una, rappresentata dalle deviazioni che possono scaturire da uno stato d’animo, vale a dire, da una serie di momenti della vita interiore pertinenti al mondo degli affetti e delle emozioni che spingono l’uomo -senza via d’uscita- verso un cambiamento radicale, cui si può arrivare per via della depressione, della speranza, dell’amore, della disperazione e della viltà; l’altra, rappresentata da tutte quelle deviazioni che possono scaturire dalla conduzione di una vita preconcetta e ideologicamente errata, che spinge l’uomo medio a non accettare il cambiamento, quindi a non condividere e di conseguenza a non riconoscere diritti che, invece, dovrebbero essere di tutti.

Ebbene, lo scontro tra queste due realtà genera una situazione di stallo che conduce inevitabilmente l’uomo alla deriva.

Pertanto è solo superando questo confine ideologico che l’umanità potrà giungere a una Terra fondata sul pieno riconoscimento dei diritti individuali, dunque, alla piena integrazione fra i popoli. All’opposto, l’unica soluzione sarebbe l’errare dell’uomo in eterno.

Questo è il significato celato in A Possible Scenario Of A Human Drift.

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?

The Average Man e Das Eismeer sono i pezzi che ci divertono di più dal vivo. Per il resto non abbiamo preferenze, proprio perché siamo fieri dell’intero lavoro fatto nell’album che, ovviamente, va ascoltato nella sua interezza per essere apprezzato.

Come e con chi avete lavorato meglio a livello produttivo? Chi indispensabile?

Tutti coloro che partecipano al processo di formazione di un disco sono a loro modo indispensabili. Più in generale, crediamo che le collaborazioni siano fondamentali per la crescita di qualsiasi musicista, ecco perché una band come la nostra che ha il desiderio di voler migliorare è sempre disponibile a farne. Riteniamo sia fondamentale l’aiuto di chi, fresco e privo di pregiudizi, si presti ad ultimare un lavoro già studiato nei minimi dettagli ma che inevitabilmente necessita di un intervento spassionato per giungere a compimento. In realtà ogni volta che realizziamo un disco, scegliamo volontariamente la collaborazione di altri musicisti/produttori, come abbiamo fatto in precedenza con Giuseppe Orlando (NOVEMBRE, THE FORESHADOWING etc.) e con Marco Soellner (KLIMT1918) che cantò in una canzone di TRAMA, ISQUOSADMOVE, nostro primo lavoro. Per quanto riguarda invece quest’ultimo lavoro, abbiamo avuto l'opportunità di collaborare con Claudio Spagnuoli dei DIVENERE che, come musicista/produttore, è riuscito a mettere insieme le nostre idee, prestando altresì la sua voce nella parte finale della canzone Mr. Lamb.

Copertina in bianco e nero, copertina di forte impatto, filmica, da Fuori Orario di Ghezzi, direi. Come è stata pensata e realizzata  e da chi?

Tutte le suggestioni che suscita la copertina, a cui si fa riferimento nella domanda, derivano esclusivamente dai contenuti del nostro concept-album. Il resto poi l’ha fatto Silvia Muraca, è lei che, con la sua fantasia e professionalità, ci ha aiutato a chiudere il cerchio.

Come presentate dal vivo il disco?

Siamo dei perfezionisti e siamo ossessionati dal suono e da tutto ciò che può arrivare direttamente a coloro che decidono di dedicare tempo alla nostra musica, sicché, il nostro live deve necessariamente suonare come da disco, Quanto affermato non crediamo lasci spazio ad altre interpretazioni è l’unica regola che ci imponiamo di rispettare dal vivo.

Altro da dichiarare?

Sì, vorremmo invitarvi tutti a seguirci e a supportarci su tutte le piattaforme social: Facebook, Instagram, YouTube, I fan sono la cassa di risonanza di una band, rappresentano l'unica possibilità, per una band di nicchia come la nostra, di raggiungere traguardi incredibili e saremmo davvero onorati di ripagarli in futuro con produzioni musicali sempre più qualitative.

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9 Commenti:

Alle 11 dicembre 2019 alle ore 22:57 , Blogger Alligatore ha detto...

Gran piacere ospitare in palude En Declin, band romana di gusto prog-rock, che torna al disco dopo 10 anni di assenza.

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:01 , Blogger Alligatore ha detto...

10 anni come i 10 pezzi che compongono A Possible Human Drift Scenario, nuovo disco del terzetto (sì, oggi sono in 3).

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:03 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma basta dare i numeri, parliamo delle canzoni dell'album ...

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:06 , Blogger Alligatore ha detto...

Il disco va ascoltato tutto, come sempre, ma essendo un concept-album, come spiegano nell'intervista, ancora di più.

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Nonostante questo, si possono individuare dei pezzi preferiti ... per esempio Caronte, saltellante ed elettrico con le tastiere in evidenza, o Undressed, movimentato nei suoni e nelle parole, quanto intimo, personale ...

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:16 , Blogger Alligatore ha detto...

Loro indicano Mr Lamb e Das Eismer, e non è difficile capire il perché: simpatico e dai ritmi intensi, quasi sakamoto-song il primo, dalle ritmiche originali e una progressione alternative-rock, il secondo.

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:19 , Blogger Alligatore ha detto...

Bel pezzo speziato con la chitarra in evidenza è anche Social Legal Limbo, che sarebbe piaciuto al David Lynch prima maniera (ma anche a Wim Wenders, perché no?).

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:22 , Blogger Alligatore ha detto...

Finale che piacerà ai fan del pop anni '80, con l'originalissima interpretazione di Antother Day In Paradise di Phil Collins.

 
Alle 11 dicembre 2019 alle ore 23:24 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma il disco, come dicevo prima, va ascoltato tutto ... ascoltatemi, ascoltatelo!

 

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