giovedì 30 giugno 2011

Intervista ai Saint In A Row


Se la ridono di gusto i Saint In A Row, e con loro il cane. Non sembrano essere in fila, ma rilassati in attesa di buone vibrazioni, quelle della loro musica. I Saint In A Row non sono una semplice band, ma un progetto, il side-project di Pierluigi Ballarin, membro e fondatore dei R’s, già graditi ospiti nella palude (allora si chiamavano The Record’s). Si è ritrovato nell’ormai mitico TUP Studio, dove lavora e produce musicalmente il meglio della scena bresciana, alcuni amici di tale scena: Fabio Dondelli (Annie Hall), Michele Marelli (Ovlov), Stefano Moretti (Pink Holy Days) e Giovanni Ferrario (). È uscito un disco da favola.
Prodotto dalla Foolica Records di Mantova, è un cd senza tempo, con otto pezzi facili da gustarsi in una notte d’estate con il cielo stellato sopra la testa (e la legge morale …), da collezionisti maniacali (versione vinile 180gr special edition, con cd allegato), artwork raffinato a cura di Giovanni Ferrario. Insomma, una cosa fatta per durare, per il piacere di farlo, e, magari senza volerlo, un prodotto in grado di fare il punto su ciò che si muove in quel di Brescia. I protagonisti sono tra i più rappresentativi, c’è il loro zampino in altri progetti, e il luogo del delitto è sempre quello. Ma comincio a sbrodolare troppo. Meglio ascoltare i Saint In A Row. Siete pronti? In fila? …

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mercoledì 29 giugno 2011

Bandiere sovrapponibili

Ho provato a sovrapporre la bandiera dei No Tav a quella dell’Acqua Bene Comune, e ho notato che si sovrappongono perfettamente, sono fatte della stessa pasta … e allora posso sbandierare ancora e invito a farlo tutti, in piena solidarietà con la popolazione a difesa di un territorio, come abbiamo fatto con l’acqua.

E SE NON SIETE CONVINTI LEGGETE QUI

ALLA MADDALENA LA SOCIETÀ DEI BENI COMUNI

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lunedì 27 giugno 2011

Intervista ai Milk White

Milk White questa sera nella palude dell’Alligatore. Latte bianco per tutti, belli o brutti. Milk White da Roma, un giovane gruppo in evoluzione: due ragazze e due ragazzi (almeno questa era la formazione nel loro recente passato), la band è nata solo nel 2009 ma di cose ne ha fatte. Il classico sbattimento vero, con passione, dei gruppi giovani. Concorsi, rassegne, singoli, video, concerti piccoli, concerti accanto ai grandi, in Italia e fuori, e la capacità di esprimersi sempre naturalmente nel più diretto garage-rock.

Finalmente, nell’anno di grazia 2011, è uscito il loro primo cd ufficiale, Cigarette Crimes, dato alle stampe con la label indipendente CoseComuni e la produzione artistica dei Velvet. Un rock-pop-post-punk-garage molto poco comune in Italia. I Milk White sembrano un gruppo internazionale, forse perchè si sono pensati sempre così e i loro riferimenti, tra alto e basso, sono tali. Dai Velvet Underground (c’è pure un pezzo dedicato a Edith Minturn Sedgwick, modella e attrice del giro di Andy Warhol), a Patti Smith, dai Sonic Youth ai Boss Hog … questo ed altro si sente ascoltandoli. Ma più di tutti si sentono loro, i Milk White, questa sera nella palude … pronte?

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sabato 25 giugno 2011

Finalmente caldo, urge Frigidaire …

Finalmente è uscito il caldo, cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua, citando Celentano, che canta quella canzone scritta da Paolo Conte. Io sono ora in bici per un centinaio di km, ma se voi soffrite il caldo, vi consiglio di acquistare in edicola il nuovo Frigidaire e sedervi sotto ad un bel baobab a leggervelo. Ovviamente perché ci sono delle mie rece. Questa volta Boris Savoldelli ed Enrico Brizzi e Yuguerra. Ma non solo …

http://www.frigolandia.eu/

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giovedì 23 giugno 2011

Intervista a Tiziano Mazzoni


Tiziano Mazzoni, un cantautore nella palude. Non ne nascono molti di cantautori così oggi, di quelli capaci di costruire un mondo con le parole, mentre te lo stanno raccontando. Tiziano da Pistoia è così. Ha iniziato con il blues, partecipando attivamente a PistoiaBlues, poi si è avvicinato alla musica d’autore italiana: Bubola, Ciampi, De André, De Gregori. Prima ha cercato di interpretarli, poi ha collaborato con alcuni di loro.
È partito con il progetto Shiloq (dal siriano scirocco), rileggendo pezzi di Fabrizio De Andrè con accanto due nomi storici come Ellade Bandini e Giorgio Cordini, ha tradotto classici del folk e del rock statunitense da Woody Guthrie a Bob Dylan e nel 2007 ha pubblicato il suo primo disco, Zaccaria per terra. Dal 2009 ha cominciato a girare i palchi d’Italia con Luigi Grechi, e quest’anno ha sfornato il suo nuovo cd, prodotto dalla Eccher, la label di Massimo Bubola: Goccia a Goccia, pieno zeppo di musicanti della scena cantautorale italica (andatevi a leggerli nei suoi spazi web, sono troppi). Poteva mancare il passaggio nella palude? Sarebbe stato un delitto. E allora, se ci sei Tiziano, batti un colpo …
VAI AL SUO MYSPACE http://www.myspace.com/tizianomazzoni

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mercoledì 22 giugno 2011

Gridiamolo forte: acqua pubblica

Notizie positive, notizie negative riguardo la questione acqua. A Napoli, la nuova giunta, in linea con il responso referendario, ripubblicizza l'acqua, mentre a Roma, il governo istituisce l'Agenzia per l'acqua, che dovrebbe regolare il mercato idrico, cosa inutile, perchè tutti noi abbiamo detto che non deve esistere un mercato dell'acqua. Gridiamolo forte ...
QUI LE NOTIZIE IN DETTAGLIO

POSITIVO CLICCA QUI SOTTO
L'acqua di Napoli, il modello è Parigi

NEGATIVO CLICCA QUI SOTTO
Rispunta l'Agenzia per l'acqua «Non rispettato il referendum»

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martedì 21 giugno 2011

Intervista a The Doormen

Rock genuino questa sera nella palude con The Doormen, band ravennate giovane dentro e fuori. Dai testi, alle parole, dai titoli dal modo di proporsi senti il vero rock, e fa piacere. Niente elettronica, ma analogico come dio comanda, si capisce guardandoli che sono forti, che sono veri. Perfetto esempio di band romagnola, da romanzo di Morozzi, The Doormen hanno da poco fatto con le loro mani un cd, il primo omonimo disco. Coprodotto e mixato da Paolo Mauri (Afterhours, Le luci della centrale elettrica), registrato allo Studio 73 di Ravenna da Riccardi Pasini, è un dischetto nero come la pece, che ultimamente gira spesso nel mio lettore cd.

Cantato in inglese, questo esordio compatto parla dei piccoli drammi interni, scazzi quotidiani, paranoie, quasi come il primo rock’n’roll, senza dimenticare qualche stoccata di sano impegno, come il rock venuto dopo. Storie di giovani che vogliono solo apparire, tra facebook e le feste giuste, storie sentimentali totalizzanti, la timidezza, la rabbia giovane inespressa accanto a qualcosa di più “politico”, cioè Italy, il primo brano dell’album con un ritornello emblematico nella sua semplicità loureediana: is out of control. Siamo fuori controllo? Ne parleremo con The Doormen, nell’intervista che va ad incominciare. Pronti?

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http://www.myspace.com/thedoormenmusicitaly


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sabato 18 giugno 2011

Caduto, ma vi dico che non voglio morire …

Un piccolo incidente con la bici ogni tanto ci vuole, giusto per imparare a non distrarsi. E allora, sono sbandato e rotolato giù per un burrone per un paio di metri. La bici è volata da una parte e io dall’altra. Sembrava tutto scritto mentre succedeva. Non mi sono fatto niente, solo qualche graffio sulle gambe dovuto ai pungitopo dove sono atterrato, che hanno attutito fortunatamente il colpo. Delle signore tedesche mi hanno aiutato a rialzarmi (erano spaventate più loro di me). Una assomigliava alla Merkel, ma mi è sembrata più premurosa e preoccupata del primo ministro tedesco nei confronti dei greci.

Starò qualche giorno fermo e invece di andare in bici, domani mi deciderò a leggere il libro a fumetti in cima alla pila sul comodino. Titolo emblematico: Alligatore dimmi che non vuoi morire, della Coconino press/Fandango.

AGGIORNAMENTO

Approfittando della giornata con qualche sprazzo di sole (e poi nuvole minacciose, sole, nuvole …), ho fatto una ventina di km. Meglio ripartire subito dopo una caduta. Ho però avuto il tempo di leggere il libro, Alligatore, dimmi che non vuoi morire. È veramente un grande fumetto, una storia inedita dell’investigatore privato inventato da Carlotto, messa a disposizione di Igort. C’è una cantante, sosia di Patty Pravo, c’è Cagliari e c’è Parigi, città ben conosciute sia dallo scrittore, sia dal disegnatore (l’idea di fare il libro insieme è nata durante una loro cena proprio nella capitale francese), c’è un ricco albergatore amante della cantante. Ricatti, omicidi, piccole miserie personali (in questo c’è una somiglianza con il miglior Simenon, anche se l’Alligatore non è certo un poliziotto, ma l’investigatore privato più libero al mondo). C’è finalmente una faccia per l’Alligatore, e, devo dire, se non avessi la barba, potrebbe assomigliarmi un po’ …ecco, in un vecchio mio post cercavamo un attore per interpretare questa parte ("Carlotto riporta l’Alligatore in vita"). Mi candido io, se mai faranno un film tratto dai romanzi di Massimo Carlotto con l’Alligatore.

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giovedì 16 giugno 2011

Intervista a The ex KGB

Alla fine anche loro nella palude, gli Ex KGB in una missione supersegreta. Non volevano parlare e mostrare loro fotografie, ma io gli ho convinti grazie ad amicizie nella ex nomenklatura sovietica. Scherzi a parte, questi tre veneti sono una delle novità più sorprendenti dell’anno. Un terzetto di pura energia e dissacrazione, impegno (anche diretto, vedi Greenpeace …ne parleremo), da vedere dal vivo assolutamente. Insomma, un power-trio con i controfiocchi, per dirla alla critico rock-shock.

Anche il recente disco, uscito per Prosdocimi records, è una festa. S’intitola I Putin, e sembra ventilare lontane origini venete per il padre padrone della Russia, famoso per certi lettoni (leggi, letti grandi) e per le maniere forti. Un rock pompante e devastante, sudato e sudante, come vedete dalla dinamica foto. Post-punk, rock’n’roll con le molle, alternative senza alternative, il classico disco da ascoltare a volume alto (tanto i vicini non protesteranno, al limite ve lo ruberanno). Un vero oggetto di culto, a partire dall’immagine della copertina: una scacchiera bianca e nera con alcuni volti misteriosi. Chi? Sarà una delle domande dell’intervista che va ad incominciare… pronti?

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martedì 14 giugno 2011

Intervista ai La Metralli

Tre ragazze e un ragazzo questa sera immersi nella palude. Sono La Metralli, concentrato di emozioni folk sperimentale e musica pop(olare) autentica. Delle voci e dei suoni che conquistano ad ogni ascolto. “Le loro suggestioni sono dei Balcani e del Mediterraneo … Colore rosso rubino, odore speziato di incenso e liquirizia, il loro sapore: pieno, sapido, armonico”. Così li descrive Mara Redegheri (una che se ne intende), così li sento pure io.

Da un po’ di tempo m’incanto ad ascoltare Del mondo che vi lascio, un disco uscito per Amigdala, pieno dei colori del mondo. Difficile parlarne, quanto facile sorbirlo, con naturalezza e felicità nell’animo. Mi vengono solo parole alte quando sento la voce di Meike, o i suoni del kazoo (sì, non lo usa solo Paolo Conte), gli intrecci di chitarre elettriche o acustiche di Meike, Matteo e Marcella, il contrabbasso di Serena …

È jazz? … musica popolare?... world music? È musica vera, direbbe Celentano, scritta e pensata con la testa fatta con il cuore …ma ora mi rendo conto di sbrodolare troppo io. Sbrodoliamo insieme La Metralli. Pronti?

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lunedì 13 giugno 2011

L'Italia ritrova il quorum


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domenica 12 giugno 2011

Ho sognato 4 sberle così ...


PESCATO DAL SITO

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venerdì 10 giugno 2011

Intervista ai Vandemars

Esauriti quasi tutti i gruppi dell’underground terrestre, ho deciso di andare ad ascoltare quelli di altri pianeti. Ecco perché questa sera sul blog dell’Alligatore ci saranno i Vandemars, letteralmente L’Avanguardia di Marte. Sono scesi tra noi decidendo di stabilirsi sul versante senese del Monte Amiata, da dove si collegheranno con le loro antenne. Come i gruppi del nostro pianeta, sono composti da voce, chitarre, basso e batteria, ma in certi momenti senti la loro provenienza aliena. Girano, per loro stessa ammissione, in un cerchio vorticoso, dove confluiscono magma e acqua, l’aria con la roccia.

Ho ascoltato molto in questi giorni il loro recente cd autoprodotto, Blaze, ricco di momenti suggestivi sopra ad un alternative-rock con una bella voce di donna. Intrecci di chitarre infiammanti, il basso a dare ordine e la batteria il giusto ritmo, come da noi, lo zampino del mitico Paolo Benvegnù (ho sempre pensato venisse da Marte), che assieme a Stefano Bechini l’ha prodotto artisticamente. Difficili da definire: pop?... rock? … progressive?… noise? … ci daranno loro, la giusta definizione. Intanto una cosa l’ho imparata: c’è vita su Marte. Pronti Vandemars?

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giovedì 9 giugno 2011

4 SI "per quelli che passeranno"

Dicono che il tempo cambi le cose,
ma in realtà le puoi cambiare solamente tu.
(Andy Warhol)

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martedì 7 giugno 2011

Intervista agli Stella Diana

In questi giorni di piogge e temporali, per vedere una stella nel cielo dovete venire nella palude dell’Alligatore, dove è attesa la Stella Diana, anzi gli Stella Diana, gruppo che si muove tra Napoli e Milano, città in questo periodo molto vive e al centro dell’attenzione… ma torniamo alla musica: un pop-rock energico ed energetico quello degli Stella Diana, che lascia sempre una luce viva quando l’ascolti. Chitarre che luccicano e una ritmica insistente, incessante, mai monotona, il loro segreto.

In giro da più di una decina di anni, dopo l’esordio ufficiale di quattro anni fa (Supporto colore, con Sheahorse Recording), sono ritornati da qualche settimana con Gemini, nuovo disco targato Happy/Mopy, indie-label napoletana che ha esordito lo scorso anno con i Redroomdreamers, già graditi ospiti nella palude. A differenza di questi ultimi, gli Stella Diana cantano in italiano, ma hanno un sapore internazionale. Diverse le esperienze all’estero o con musicisti stranieri, forte la voglia di seguire strade poco battute. Per questo sono finiti diritti nella palude. Eccoli, ho visto una luce …sì, io ho visto la luce!

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sabato 4 giugno 2011

Rompere le palle ancora e di più …

Su il manifesto di oggi ho letto un sondaggio sulle intenzioni alla partecipazione ai REFERENDUM dell’ormai prossimo 12 e 13 giugno: tra il 44% e il 48%. Siamo ancora sotto la soglia minima, questo vuol dire che dobbiamo rompere le palle ancora e di più. Possiamo contarcela tra di noi, ma non basta. Dobbiamo uscire dai nostri blog e conquistare alla causa referendaria altri blogger indecisi, dobbiamo uscire in strada e fare quella propaganda negata dalle televisioni, salvo rare eccezioni. Il manifesto mette a disposizione questa bella vignetta di Vauro, da stampare su magliette, adesivi, volantini e dove volete voi.

LA TROVATE CLICCANDO QUA

referendum

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giovedì 2 giugno 2011

Emoticons from Italian Cinema


Scusate se sono latitante in questi giorni, ma dopo la vittoria a Napoli, Milano e in quasi tutta Italia mi sento così, come Vanessa Redgrave in Blow Up. L'immagine è tratta dal progetto Emoticons from Italian Cinema, ideato da Matteo Erenbourg con l'artista Claudio Beorchia e diversi altri, che sarà presentato oggi, giovedì 2 giugno alle 19,00, presso il BYOB Internet Pavillion della 54° Biennale di Venezia, sull'Isola di San Servolo.

Sono pezzetti di cinema italiano sezionati e utilizzabili al posto delle emoticons nelle chat, nelle mail, nel vostro blog o dove volete voi. Hanno scelto grandi del nostro cinema. Il risultato, da dove pescare queste nuove emoticons, al loro sito

http://www.emoticonsfromitaliancinema.com/

Buona visione ... e cerchiamone alcune per i prossimi REFERENDUM

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