venerdì 11 ottobre 2013

Due parole con i Redroomdreamers

Ritornano in palude i Redroomdreamers, ritornano a distanza di circa tre anni (era il 22 ottobre 2010 quando presentarono qui l’esordio Roosters on the rubbish), ritornano  con il loro secondo album in imminente uscita: Honduras. Honduras? Chissà perché un titolo così?... cosa avrà affascinato di quel paese centroamericano il gruppo partenopeo? Non c’è manco una canzone con quel titolo. Sarà una delle domande della blog-intervista, statene certi (… perché questo titolo?). Di evidente, in questo disco, c’è la mano sicura nella scrittura dei pezzi, l’esecuzione ordinata, la consapevolezza nei propri mezzi. Cose importanti per un uomo, fondamentali per una band.
Registrato, mixato e masterizzato al mitico Alpha Dept di Bologna con Giacomo Fiorenza, Honduras se fosse un vino sarebbe un rosso da riflessione, da pasteggiare con calma. Si insinua nella mente inesorabile, pezzo dopo pezzo con il giusto ritmo. Le nove canzoni sono autentico indie-rock italico, a volte calmo quasi pop, a volte quasi hard con staffilate che non ti aspetti. Un disco caldo e freddo allo stesso tempo. Perfetto per l’autunno, stagione proprio così: a volte sembra di vedere cadere le foglie a rallentatore ascoltando Honduras. A produrre l’etichetta fondata dagli stessi Redroomdreamers, la Happy/Mopy. Parliamone. Pronti?  
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lunedì 4 giugno 2012

Due parole con Die Stille


Questa sera per la prima volta in palude i Die Stille, ma non preoccupatevi non ho cambiato genere, niente musica classica o agresti sinfonie tedesche, qui si continua a parlare del suono delle città, anche se sotto forme diverse. I Die Stille sono un power trio dolce e a tratti pop (Diego, Eugenio ed Emanuela), con un disco di post-rock delizioso come la copertina lascia intuire, dato alle stampe da poco per Happy/Mopy, label capace di presentare sempre dischi diversi, ma sempre interessanti. E questo Black Holes from Dummies interessante lo è parecchio.
Undici pezzi ironici e scanzonati, ma a tratti duri e malinconici, tra dediche a Giovanni Allevi e odi a Briteny Spears (già, pure quelle …) dal nonsense ai passi della bibbia (il passo e breve, direbbe qualche amico), con un gusto per il pop di marca british e momenti di autentico alternative-rock. Proveniente da varie esperienze musicali dell’underground partenopeo Diego (c’è un fermento in questa città, mai così tante band napoletane in palude), di Napoli ma ora a Roma per studiare musica la batterista Emanuela, come Eugenio, nato con lo studio del violino ha poi virato verso la chitarra elettrica ed è finito in palude con i suoi tre amici. Pronti?     
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venerdì 16 dicembre 2011

Due parole con My Foolish Heart


Questa sera spalanco la palude ai My Foolish Heart, gruppo piemontese per la prima volta sul blog. Originari della città di Torino, ora si sono spostati nella campagna di Asti, dove hanno terminato questo loro splendido esordio, Ocean Ocean. Disco dato alle stampe per la label napoletana Happy/Mopy, Ocean Ocean diverte e incanta per la varietà di suoni, strumenti e musiche che richiama alla mente: rock, folk, pop, psichedelia, prog, tropicalismo, jazz. Insomma, molta carne al fuoco ben cotta e non stufa. Ne vorresti ancora.
Caterina Sandri, che usa la voce come fosse uno strumento musicale e Stefano Ordazzo, che suona di tutto e di più, sanno giocare con la musica su vari livelli, creando dei bei momenti di riflessione e distensione. Nati nel 2007 prendendo il nome da un apprezzato standard jazz degli anni ’40, dopo alcuni ep autoprodotti, concerti, innesti di altri musicisti, hanno trovato la loro forma stabile, e deciso di fermarsi un attimo con i live per dedicarsi alla loro vera e propria opera prima. Il titolo Ocean Ocean rende bene l’idea di cosa sia. Sentiamo cosa hanno da dirmi in più. Pronti?
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martedì 7 giugno 2011

Intervista agli Stella Diana

In questi giorni di piogge e temporali, per vedere una stella nel cielo dovete venire nella palude dell’Alligatore, dove è attesa la Stella Diana, anzi gli Stella Diana, gruppo che si muove tra Napoli e Milano, città in questo periodo molto vive e al centro dell’attenzione… ma torniamo alla musica: un pop-rock energico ed energetico quello degli Stella Diana, che lascia sempre una luce viva quando l’ascolti. Chitarre che luccicano e una ritmica insistente, incessante, mai monotona, il loro segreto.

In giro da più di una decina di anni, dopo l’esordio ufficiale di quattro anni fa (Supporto colore, con Sheahorse Recording), sono ritornati da qualche settimana con Gemini, nuovo disco targato Happy/Mopy, indie-label napoletana che ha esordito lo scorso anno con i Redroomdreamers, già graditi ospiti nella palude. A differenza di questi ultimi, gli Stella Diana cantano in italiano, ma hanno un sapore internazionale. Diverse le esperienze all’estero o con musicisti stranieri, forte la voglia di seguire strade poco battute. Per questo sono finiti diritti nella palude. Eccoli, ho visto una luce …sì, io ho visto la luce!

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venerdì 22 ottobre 2010

Intervista ai Redroomdreamers

Come Bisio nel recente film Benvenuti al sud, mi chiedo che ora sia a Napoli. Vedo il trio ospite sul blog questa sera che se la ride (forse hanno visto il film pure loro) e sembra sia ancora giorno. C’è sempre il sole a Napoli, è risaputo. Soprattutto con musicanti come questi Redroomdreamers, nome dalle suggestioni cinematografiche alte, dalla leggerezza del rock’n’roll delle origini nelle vene, dal coraggio dell’indie-rock nella testa. Una leggerezza forte. Ascoltarli mi rilassa come un fumetto dopo la lettura del quale sento di non aver perso tempo, sento di aver acceso i neuroni.
Attivi già dagli anni Novanta come Growing Ocean, Dario Bosco, chitarra e voce, Alessio Sica, batteria, con l’amico prematuramente scomparso Inigo Grasso, basso (a lui hanno dedicato un’intensa canzone, Friend -A song for Inigo), si sono riuniti nel 2008 trovando sulla loro strada il polistrumentista Simone De Simone, poi di recente Michele De Finis, altra chitarra e un nuovo nome: Redroomdreamers. Ora anche un cd d’esordio, Roosters on the rubbish, prima uscita della neonata label Happy/Mopy. È fuori da poco più di una settimana, ma sta facendo rumore. E allora facciamo rumore anche sul mio blog con i Redroomdreamers. Che ora è a Napoli?
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