Tristissimi giardini e altre cose su Trevisan
Ho scoperto uno scrittore lucido e intelligente, ironico, decisamente senza peli sulla lingua. I tristissimi giardini del titolo sono quelli delle villette del suo paese, tutti uguali, con il prato all'inglese, qualche ulivo secolare trapiantato. Trevisan va contro i luoghi comuni, anche sulla malattia, la medicina che ci ha allungato la vita, però a caro prezzo. Anziani con acciacchi più o meno gravi, che tirano avanti ingrassando cliniche private. Ma bisogna leggerlo, parlarne si rischia di banalizzarlo. Buffo il suo incontro con Meneghello, conosciuto in occasione della lettura di Libera nos a Malo. Avevano chiamato Trevisan a leggerne alcuni capitoli, e dopo erano andati a cena, dove parlarono di moto, una loro grande passione comune, escludendo gli altri commensali che non se ne intendevano (per fortuna, dice Trevisan, si sarebbe annoiato a morte a parlare di libri). Insomma, una bella testa questo Trevisan, mi piace. Leggerò presto altri suoi libri. Voi lo conoscete?
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