
Ho sempre amato la leggenda de
La tregua di natale, cioè
l'interruzione dei combattimenti della I guerra mondiale tra il 24 e il
25 dicembre del 1914, circa centodieci anni fa. Ne scrissi nel
centenario
qui, e ho ripensato in questi giorni di guerre senza tregua
di riparlarne. La tregua di natale, se non volete leggere tutto il mio
pezzo di allora, è semplicemente l’interruzione dei combattimenti e il
fraternizzare tra soldati tedeschi e inglesi in particolare, ma anche
francesi e belgi, nel primo anno di fronte nella zona delle Fiandre
occidentali. Fu decisa dai soldati semplici, non dagli alti graduati o
dai politici che non ascoltavano manco le richieste del pontefice. Si
scambiarono doni semplici, bottoni delle divise, dell'alcol, alberelli
improvvisati. Si narra anche di una mitica partita a calcio, di sicuro
approfittarono per seppellire i tanti morti di una delle più incredibile
carneficine della Storia.
Tutto ciò è ammantato nella leggenda, pare
che anche su altri fronti di quella guerra, tipo a est, siano successe cose così,
durate più giorni, ma non si hanno troppe notizie. Ovviamente la stampa,
sempre prona ai poteri forti, cercò di tenere nascosta la cosa,
trapelata però da lettere dei soldati, disegni poi comparsi su qualche
giornale (in particolare Usa, non ancora entrati in guerra). Di recente è
uscito anche un discreto film Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia (Francia, Germania, Gran Bretagna, Romania, Giappone 2005) di Christian Carion, che racconta quei fatti (l'immagine sopra è tratta da questo film).

Oggi con Gaza distrutta (vedia la foto sopra), i bombardamenti prima sul Libano e poi sulla
Siria smembrata, l'assurda guerra in Ucraina che continua, ci sarebbe
bisogno di una tregua. Il problema è che non ci sono uomini semplici a
combatterla, ma droni, armi potenti mille volte quelle della I guerra
mondiale, gente che schiaccia un bottone a distanza, e vengono giù
ospedali, case con dentro bambini, passanti, leader religiosi o
politici dei paesi poveri. Quindi è impensabile una tregua, quando l'orrore della guerra
ha assunto simili proporzioni tecnologiche. Anche se noi vediamo tutto
sui nostri telefonini, sappiamo le strategie dei potenti con le mani
sporche di sangue, conosciamo i nomi delle città rase al suolo, sentiamo
in diretta le grida della popolazione mentre brucia, non riusciamo a
fare nulla. Come quasi in ogni settore della vita, siamo bloccati,
testimoni impotenti di un genocidio senza fine. Questa la mia
riflessione amara per il natale 2024.
Non fatemi auguri, ma riflessioni
sull'orrore chiamato guerra.
Etichette: 1914, Gaza, Joyeux Noël, La tregua, Libano, Natale, No Guerra, Pace, pacifismo, Prima guerra mondiale, Siria, Storia, Tregua di Natale
8 Commenti:
Quello che è successo a Gaza è terrificante. Purtroppo ho il forte sospetto che ci aspetta un futuro sempre più bellico.
Su questa terra vi sono attualmente circa 25 "guerre" ma si da valore a due per quello che vediamo e sentiamo.
Sempre parlando di orrore.
A vedere le spese sembrerebbe di sì... ma io spero sempre in una mobilitazione che sommerga chi deve essere sommerso, di merda.
Che ci siano tante guerre su questo mondo è risaputo, che si dia valore solo a due, direi che è vero, ma ovviamente legato al contesto dove viviamo, cioè messo tutto su quello che importa all'occidente. Detto questo in palestina non c'è una semplice guerra, ma un genocidio, cioè il palese tentativo di cancellare un popolo. Questo non è più sopportabile.
Finalmente un blogger che non "festeggia" il natale con il solito banale post di auguri ma va ben oltre. Che capisce che non si può parlare di auguri quando poco lontano da noi avviene un genocidio. Una parola che molti dei nostri politici continuano a negare sopratutto una che ha vissuto l'olocausto sulla sua pelle. Altri addirittura ignorano l'argomento,per loro esiste solo l'Ucraina, sanzioni alla Russia, vendita di armi.
Grazie per questo post. Grazie davvero 💚👋
Be' grazie a te, ovviamente concordo con quanto scritto e aggiungerei un sacco di altre cose, ma che lo dico a fare? Sappiamo, sappiamo, e con calma diremo...
Volevo farti gli auguri di buon anno, ma hai ragione tu, non c'è nulla da festeggiare e nulla da augurare se non di continuare a tenerci in contatto. La guerra ai Palestinesi è un crimine contro l'umanità che continua anche adesso, anche se noi cerchiamo di festeggiare (ed esorcizzare tutto questo dolore) Un abbraccio
Ciao e benritrovata Berica. Siamo immersi in una nebbia totale, il genocidio del popolo palestinese è cosa vergonosa. Sappiamo tutto, ma non possiamo fare nulla (è il mantra dell'attuale società). Un abbraccio.
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