martedì 27 agosto 2024

Vent'anni senza Baldoni (e si sentono tutti)


Ieri sono stati vent'anni esatti dalla morte di Enzo Baldoni, assassinato in Iraq in strane circostanze. Era un vero pacifista e un vero giornalista, che andata a cercare le notizie sul campo, non fidandosi delle veline del potere (come diceva Terzani, in guerra la prima vittima è la verità). In occasione del decennale della morte, scrissi su di lui un pezzo ispiratissimo, uno dei miei migliori pezzi scritti sul blog. Lo ripropongo, per chi non l'avesse mai letto o semplicemente volesse sapere qualcosa di più su Enzo Baldoni.

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domenica 12 gennaio 2020

Rileggere Lettere contro la guerra

L'altra mattina andando al lavoro ho sentito la telefonata di una signora alla radio. Suggeriva di leggere e far leggere alle nuove generazioni Lettere contro la guerra di Tiziano Terzani, alla luce del brutto inizio anno che abbiamo avuto: l'assassinio del generale Soleimani e del convoglio che viaggiava con lui fuori dall'aeroporto di Baghdad. Un assassinio ordinato dal capo di stato statunitense Trump, il solito cowboy, che ci ha portati sull'orlo della III^ guerra mondiale. Faccio mio l'invito di far leggere o rileggere Lettere contro la guerra, un libro sempre attuale (purtroppo), scritto quasi vent'anni fa dopo la dichiarazione di guerra all'Afghanistan da parte di un altro presidente cowboy, Geroge W. Bush, all'indomani dell'11 settembre. In quel momento Terzani decise di partire e raccontare le balle dietro la guerra, come aveva fatto in quasi tutta la sua vita. Ma lo fece con una forza e una volontà pacifista, mai presente prima. Un libro poi raccontato e diffuso in moltissimi incontri pieni di gente (io in uno c'ero), motore anche di un movimento pacifista rinato.
Voi lo ricordate? 

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venerdì 14 settembre 2018

Tiziano Terzani oggi avrebbe ottant’anni

Tiziano Terzani oggi avrebbe 80 anni, potrebbe esserci e il mondo, a partire dall'Italia, sarebbe un posto migliore. L'ho conosciuto nel 2001, quando aveva iniziato a girare il nostro paese per dichiarare la sua contrarietà alla guerra in Afghanistan, l'ho conosciuto in uno di quegli incontri pieni di gente. Per me è stato molto importante, ho letto poi quasi tutti i suoi libri a partire da Lettere contro la guerra. In quel libro, importantissimo, sbugiardava le leggende create ad arte dagli addetti stampa, per creare un clima di guerra. Denunciava il fatto, che ormai i giornalisti scrivevano i loro pezzi seduti al pc, senza andare sul posto, fidandosi delle veline del potere per comodità, per fare carriera. A quasi vent'anni da quel libro non è cambiato nulla, se non in peggio: il sistema detta le regole, e chi non le segue è fuori. Per questo ricordo ancora Tiziano Terzani, e invito a leggere i suoi libri, per capire cosa dovrebbe scrivere un giornalista vero.

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mercoledì 15 ottobre 2014

100.000 € per un'indovino

Non so se riusciranno a fare il film, di certo non potranno dire che non gli ho sostenuti. Da terzaniano di vecchia data, sogno la realizzazione della pellicola tratta da Un indovino mi disse, e ho da subito diffuso l'idea. Di qualche giorno fa la notizia, che la raccolta fondi ha raggiunto 100.000€ . Ovviamente non bastano, e allora loro continuano a diffondere l'idea con serate in Italia ma anche all'estero. Se vi trovate in zona, invito ad andare a sentire, e magari aderire, anche con pochi euro, come ho fatto io...
LEGGETE QUI

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lunedì 28 luglio 2014

Terzani 10 anni dopo

Tiziano Terzani è una delle stelle polari di questo blog. Potete accorgervene cliccando su nome nelle etichette, e vedere quanti post gli ho dedicato (con Vittorio Arrigoni e Carlo Giuliani, è tra i personaggi più presenti in palude, perché me li sento vicinissimi). Per questo, anche se lontano dal blog, voglio dedicare un pensiero ai 10 anni dalla sua scomparsa, o, per dirla come piaceva a lui, a 10 anni dalla partenza dal suo corpo. In questa frase c'è tutta la sua essenza: razionale toscano, affascinato dalla spiritualità orientale, senza cadere in mode leggere. Per questo mi piace ricordarlo con questa foto, un Terzani immerso nella meditazione nel suo Himalaya.

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mercoledì 29 gennaio 2014

L'esistenza delle formiche, Terzani a fumetti

Come sapete sono un terzaniano de fero. Ho letto tutto (o quasi), di lui, l'ho incontrato ai tempi della presentazione del suo Lettere contro la guerra, trovando una sintonia quasi totale con lui, a partire dal no alla guerra all'Afghanistan e poi a tante altre . Pur avendolo scoperto tardi, ho recuperato, e da più di dieci anni a questa parte non mi perdo nulla che lo riguardi, dal cinema al web, a libri di foto, mostre ... ora anche un fumetto, ma non un fumetto qualsiasi, L'esistenza delle formiche, di Silvia Rocchi. Vi lascio le immagini, perché parlano da sole. L'editore è il sempre meritevole di attenzione BeccoGiallo.
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sabato 16 novembre 2013

Un indovino mi disse ... il viaggio prosegue


La produzione del film tratto dal mitico libro di Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, sembra ricalcare il viaggio fatto dall'intellettuale pacifista fiorentino: lento ma cocciuto. Per chi non l'avesse ancora letto e non sapesse dell'idea di farne una pellicola, rimando ai miei due post precedenti (qui scrivevo dell'idea iniziale, qui dell'inizio della raccolta fondi popolare). Un viaggio fatto senza prendere l'aereo quello di Terzani nel 1993, perché nella primavera del 1976 un vecchio cinese incontrato ad Hong Kong gli aveva detto: 
Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai.
Terzani, tra il serio e il faceto, accettò l'idea di girare nella sua amata Asia, senza mai prendere l'aereo durante tutto quel 1993. Questo viaggio diventò uno dei suoi libri più fantastici. Ora stanno cercando di farne un film, e girano tante città alla ricerca di fondi; le prossime Pesaro, Napoli, Bergamo ... cercate sul sito la vostra.  

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domenica 3 marzo 2013

Un indovino mi disse ... e io ci credo

Un indovino mi disse, come vi avevo anticipato ad ottobre ("Un indovino mi disse ... un film?") è un film in cantiere. Ormai sono state messe le fondamenta, con un regista (il terzaniano di lunga data Mario Zanot), alcuni attori pensati per i ruoli principali (si parla di Valerio Mastandrea nella parte di Terzani, Ursina Lardi in quella della moglie Angela), una produzione dal basso, che cerca, come alcuni musicanti ospitati sul blog, dei finanziatori popolari. Per farlo, si sono organizzati incontri in alcune città e un bel sito dove si parla di tutto questo. Visto che pure io sono un terzaniano di vecchia data (il mio folgorante incontro con lui risale al marzo di undici anni fa, quando presentava il fondamentale Lettere contro la guerra), vi invito a sostenere come potete il progetto, in primo luogo diffondendo la notizia.
QUESTO IL SITO

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giovedì 4 ottobre 2012

Un indovino mi disse ... un film?

Sono iscritto da sempre a Govinda, newsletter dedicata al mondo di Tiziano Terzani: appuntamenti, libri, testimonianze, e tutto ciò che una newsletter riesce a dare. Una newsletter? Erano molto diffuse le newlsetter in passato, prima di Internet 2.0, ora sono molte meno, ma non è di questo che voglio parlare.
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domenica 1 aprile 2012

TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO, TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO . . .

Sono mesi e mesi che prometto di fare qualcosa con la mia amica Grace, ma sono sempre incasinato, troppo, ma troppissimo (per dirla come lei), a partire dal mio comodino (la foto che vedete sotto è di repertorio, ora è ancora peggio).


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domenica 9 ottobre 2011

Afghanistan, solo 10 anni

Nella hall dell'albergo dove arrivo a fare colazione è già accesa la televisione. La prima notizia, all'alba, non è più la guerra in Afghanistan, ma l'annuncio fatto a Washington del "più grande contratto di forniture belliche nella storia del mondo". Il Pentagono ha deciso di affidare alla Lockeed Martin la costruzione della nuova generazione di sofisticatissimi aerei da caccia: 3000 pezzi per un valore di 200 miliardi di dollari. Gli aerei entreranno in funzione nel 2012.
Tiziano Terzani, Lettera da Peshawar 27.10.2001
(dal libro Lettere contro la guerra, Longanesi & C.)

Segnalo il pezzo dell'amica Ross sul suo blog, per ricordare questi fottuti dieci anni di sporca guerra, come sempre completo, ricco di dati, da leggere assolutamente...
Afghanistan, dieci anni di guerra

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domenica 24 luglio 2011

Leggere Terzani per ricordarlo ...

Come ogni anno, ricordo questa divertente e colta inziativa. Giovedì 28 luglio, a sette anni dalla partenza di Terzani dal suo corpo, in molte città italiane (e non solo), ci si trova in una piazza, una strada, un luogo pubblico, e si legge qualche pagina di un suo libro. Per sapere dove, come e quando, e/o proporre liberamente altri luoghi dove farlo, potete andare al forum o cercare su questa mappa . Io suggerisco sempre Lettere contro la guerra, malgrado i nostri sforzi, sempre attuale ...

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venerdì 1 aprile 2011

Cinema: La fine è il mio inizio

Ho voluto vedere subito questo film per diversi motivi. Sono un pacifista integrale, lo sapete, anche perché circa dieci anni fa ho incontrato Terzani mentre leggeva le sue Lettere contro la guerra. La pellicola, uscita oggi, ritrae il Terzani degli ultimi giorni di vita, quando chiamò accanto il figlio Folco per scrivere insieme a lui l’ultimo libro, La fine è il mio inizio.
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domenica 20 marzo 2011

Post contro la guerra

“Le guerre cominciano nella mente degli uomini ed è nella mente degli uomini che bisogna costruire la difesa della pace” - dice il preambolo della costituzione dell’UNESCO. Perché non provare a cercare nelle nostre menti una soluzione che non sia quella brutale e banale di altre bombe e di altro morti? Abbiamo sviluppato una grande conoscenza, ma non quella appunto della nostra mente, ed ancor meno quella della nostra coscienza, mi dicevo tentando di tenere lontane le zanzare.

Tiziano Terzani Lettere contro la guerra

Domanda molto attuale. Io faccio sventolare la mia bandiera arcobaleno.

Per seguire la guerra alla Libia, segnalo questo articolo da PeaceReporter

La guerra in Libia

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sabato 5 marzo 2011

Quasi fuori strada per andare da Gino Strada

L’avevo detto agli amici che bisognava partire prima. Immaginavo la folla oceanica per uno dei primi appuntamenti di Il mondo che vogliamo, il manifesto di Emergency per la Pace… e allora corri, dicevo all’amico di Parma al volante. E lui corre, mentre parliamo di tutto come succede in queste occasioni (in cinque poi), non accorgendoci dell’uscita per Rovereto; l’amico frena all’ultimo momento e per un pelo non usciamo fuori strada. Sarebbe stato il colmo. Uscire di strada per andare a vedere Gino Strada. Be’ alla fine, niente danni alle persone, forse qualche graffio all’auto. Al limite, ci sarebbe stato in zona uno dei migliori chirurghi in circolazione.

Usciamo dall’autostrada a Trento, rientriamo e arriviamo a MART di Rovereto quando Gino Strada ha già iniziato a parlare da poco. Dentro non c’è più posto però (come quando andai a sentire Terzani per gli incontri di Lettere contro la guerra). Fuori c’è una folla concentrata davanti al maxischermo. Mi inserisco nella mischia, destinato a diventare un ghiacciolo, ma felice di sentire parlare di pace. Sì, perché io nasco pacifista integrale (è la mia identità più forte), e trovo necessario rilanciare la Pace, come valore assoluto, in questo momento storico, con la guerra accettata come inevitabile, giusta, un prodotto da pubblicizzare nelle scuole. E allora serve un manifesto per la pace, tipo quello di Russell-Einstein, citato non a caso da Strada.

Davanti al maxischermo nel freddo di Rovereto, le parole di Strada (e di Maso Notarianni accanto), mi scaldano. Se, come ricorda il fondatore di Emergency, più del novanta per cento del parlamento italiano votò nel 2001 per la guerra all’Afghanistan in contrasto con la nostra Costituzione (e poi in Iraq e poi quelli sempre compatti nei rifinanziamenti delle cosiddette missioni umanitarie), c’è qualcosa di storto nel sistema politico. Ma non è una cosa solo italiana, c’è l’economia internazionale a dettare alla politica. Un’economia di guerra. Sono riflessioni che nascono dalla discussione, dalle domande del pubblico, tra di noi. Sono cose così evidenti, che nessuno può negare, ma andiamo avanti così, verso il barato… anzi, ci siamo già dentro.

Il mondo che vogliamo è un manifesto semplice e diretto, come la discussione durante l’incontro. Richiama alle proprie responsabilità una classe politica con le spalle al muro, dopo la caduta di quel famoso Muro. C’è un sistema unico a dominare da allora, e questo detta l’agenda politica, con tagli alla sanità pubblica, alla scuola, alla cultura. Una guerra ai poveri in casa, la guerra nel mondo. Anche questo c’è nel manifesto.

Alla fine riusciamo ad entrare. In piedi assistiamo alle ultime battute. Si parla pure della rivista mensile di Emergency, presto nelle edicole (il primo numero ad aprile), con tanti compagni di Strada che ci scriveranno sopra. Diretta da Gianni Mura (divertente il video/scambio di battute) e Maso Notarianni. Spero abbia successo, per diffondere in modo sistematico una cultura di Pace. Ne abbiamo bisogno estremo.

Calendario degli incontri

E: il mensile di Emergency

Il manifesto "Il mondo che vogliamo"

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martedì 27 luglio 2010

Leggere in ricordo di Terzani

Per vedere alcune delle piazze dove si potrà partecipare cliccare qui!!
Tra i miei video preferiti nel mio canale YouTube ALLYDIEGO ho aggiunto il trailer (per ora in tedesco) de La fine è il mio inizio, con Bruno Ganz ed Elio Germano, in autunno in Italia.

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domenica 11 aprile 2010

Libertà per i tre di Emergency e fine della guerra

… l’Afghanistan ci perseguiterà perché è la cartina di tornasole della nostra immoralità, delle nostre pretese di civiltà, della nostra incapacità di capire che la violenza genera solo violenza e che solo una forza di pace e non la forza delle armi può risolvere il problema che sta dinnanzi…
Tiziani Terzani, Lettere contro la guerra, Peshawar, 27/10/2001
Mi è venuto in mente Terzani e quel libro fondamentale per il nuovo secolo, quando ho sentito dell’arresto di tre operatori di Emergency a Lashkar-gah, dentro questa guerra infinita.
Era il 2001, ora siamo nel 2010 …
VAI AL COMUNICATO UFFICIALE DI Emergency:

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domenica 14 settembre 2008

Tiziano Terzani oggi avrebbe settant’anni


“È un vecchio detto che in tutte le guerre la verità è la prima a morire. In questa la verità non ha fatto neppure in tempo a nascere. Spie, informatori, millantatori e mestatori pullulano ormai ovunque, specie in una città di frontiera come questa, ma il loro ruolo è diventato marginale. Quelli che davvero contano in questa guerra di bugie sono gli spin doctors, gli esperti in comunicazione, gli addetti alle pubbliche relazioni. Sono loro ad offuscare il fondo di inutilità di questa guerra e ad impedire così all’opinione pubblica del mondo, specie quella dell’Europa, di prendere una posizione morale e creativa in proposito.”
Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra, Longanesi 2002

La guerra, per chi non lo ricordasse, è quella contro l’Afghanistan, attiva ancora oggi. Altre, dopo di quella, sono venute, sempre più feroci e assurde, sempre più nell’indifferenza generale. Forse gli spin doctors hanno lavorato bene, purtroppo. Ecco perché mi piace ricordare Tiziano Terzani, uomo di pace scomparso quattro anni fa. Oggi avrebbe giusto settant’anni. Invito a leggere o rileggere Lettere contro la guerra e tutti i suoi libri, e, per chi ha il satellite, a vedere Tutti i colori di una vita: Tiziano Terzani si racconta (oggi, 14 settembre a partire dalle 21,30 su Rainews24).

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domenica 23 dicembre 2007

Leoni per agnelli – Robert Redford come Tiziano Terzani?




Tra caccia a regali inutili, cinepanettoni indigesti, conti di fine anno che non tornano, resta solo una cosa da fare: andare a vedere questo film perfetto, giocato su più piani, sperimentale, sessantottino, con tre star come Redford, Streep, Cruise.
Profonda riflessione su sei anni di guerre infinite (sei anni, ragazzi), mi ha fatto venire in mente Tiziano Terzani e il suo fondamentale Lettere contro la guerra, un libro e una strada da seguire.
“È un vecchio detto che in tutte le guerre la verità è la prima a morire. In questa la verità non ha fatto neppure in tempo a nascere,” diceva a proposito della guerra contro l’Afghanistan Terzani. Questo lo vediamo bene nel personaggio confuso/colpevole della giornalista liberal interpretata dalla sempre brava Streep. Nel suo network hanno passato le verità ufficiali dei politici falchi, attenti a sfruttare politicamente le paure del dopo 11/9, e adesso lei si chiede se sia corretto rendere pubbliche le strategie militari del rampante senatore repubblicano interpretato da Cruise, strategie fallimentari ma di sicuro effetto per raggiungere una poltrona comoda, possibilmente in alto, strategie che offre alla giornalista su di un piatto d’argento; troppo facile…
“A volte mi chiedo se il senso di frustrazione, d’impotenza che molti, specie fra i giovani, hanno dinnanzi al mondo moderno dovuto al fatto che esso appare così complicato, così difficile da capire che la sola reazione possibile è crederlo il mondo di qualcun altro: un mondo che non si può cambiare. Ma non è così: il mondo è di tutti,” diceva Terzani nello stesso libro. Una frase così avrebbe potuta dirla il professore interpretato da Redford nel tentativo di indicare una via al suo studente più dotato, però stanco e poco presente, che si chiede perché dovrebbe impegnarsi politicamente “tra iene fameliche assetate di potere, che fingono ipocriticamente di non voler neppure correre alla Presidenza.”
“Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi,” insegnava Terzani. Un insegnamento molto in linea con il professor Redford, tanto che due suoi allievi vanno a morire in Afghanistan, credendo di essere esportatori di democrazia, contro l’oscurantismo talebano. Lui, che è stato in Vietnam, (ma non da volontario) e che l’unica ferita l’ha presa a una manifestazione contro la sporca guerra, non approva, ovviamente, ma capisce il loro percorso (anche perché devono pagare le tasse universitarie, sono uno ispanico e l'altro nero e non hanno santi in paradiso).
Non è un film facile, però è un film necessario. A fine anno si tirano le somme, e Leoni per agnelli tira le somme di sei anni. Sei anni dove non si salva nessuno. Può partire il dibattito …

ANDATE SUL SITO WEB DI LEONI PER AGNELLI. C’E’ UNA VERSIONE PER OGNI PAESE, COME NEL FILM TUTTI GLI ARTICOLI E LE SCRITTE SONO TRADOTTE IN ITALIANO. POTENZA DI HOLLYWOOD!

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