giovedì 30 aprile 2009

Intervista agli En Roco

Il loro terzo cd è uscito da pochi giorni, il 24 aprile, giusto il giorno prima della Liberazione (ed è una bella liberazione di suoni, concedetemi la battuta), ma è già passato parecchie volte sul mio lettore cd questo denso Spigoli (per niente spigoloso). Complice il mio mal di schiena che mi ha costretto spesso a letto in questi giorni, complici le piacevoli melodie con delle chitarre splendide (che restano ascolto dopo ascolto), l’ho sentito spesso e, devo dire, mi ha fatto bene. Terapeutico? Probabile …
Anche per questo mi fa piacere avere subito in diretta sul blog i genovesi En Roco, esponenti di un rock con venature cantautorali particolari e nuove. Mi fa piacere anche perché a produrli c’è una piccola ma bella label indipendente italica come la Fosbury, che produce poco ma buono, e poi per la sfilza di ospiti stranieri (ma come hanno fatto a trovarli?) che hanno reso ancora più viva la loro musica: dal Cile a Buenos Aires fino al batterista dei Belle & Sebastian Richard Coldburn …per non parlare del “nostro” Mario Pigozzo Favero dei Valentina Dorme, voce nella prima canzone del cd.
Per tutto questo e altro ancora non vedo l’ora di interrogarli a dovere. Ho pronte un sacco di domande: chi sono gli En Roco? Perché questo nome? Come nascono le loro canzoni … ma prima facciamo l’appello: ci siete?
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lunedì 27 aprile 2009

Intervista ai Mariposa

Continua la ricerca di gruppi di culto del panorama indipendente di casa nostra, gruppi che fanno musica sperimentale, con composizioni che sanno andare molto al di sopra della canzonetta da tre minuti (ma quando lo fanno, la canzonetta non è mai la stessa). I Mariposa, quelli della musica componibile (cos’è?...) in questo campo sono sicuramente i più rappresentativi e non hanno certo bisogno di pirotecniche presentazioni.
Sono dei grandi, da dieci anni sui palchi a suonare e ironizzare sulle miserie dei nostri tempi. Sono un supergruppo, con componenti provenienti da diverse parti d’Italia, con un’energia positiva che ti salva la giornata, con dei momenti cantautorali belli come pochi e altri spiazzanti, di demenziale puro, che riescono solo a dei musici con ottime capacità tecniche.
Lo ammetto, sto sbrodolando, ma con i Mariposa è inevitabile, perché è impossibile definire la loro musica con termini normali. È un ensemble unico e indefinibile. Bisogna solo sedersi in un cantuccio e starli a sentire. Meglio dal vivo, ma se non è possibile anche su qualche supporto. E allora passo la parola a loro. Per la prima volta su questi schermi i Mariposa. Dieci anni di attività, dieci dischi fatti (l’ultimo senza titolo, con loro nudi e a testa in giù), più di 300 concerti, collaborazioni illustri e ora qui, sul blog dell’Alligatore. Incredibile ma vero. Pronti?
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sabato 25 aprile 2009

Musica spalmabile sulla mia sinistra bloccata

Non so quanti di voi amici blogger soffrano il mal di schiena. Io fino a qualche giorno fa non sapevo che cosa fosse (mi sembra un miracolo, visto che passo 15 o 16 ore seduto, tra pc al lavoro, pc per hobby, pc per passione…). Aggiungeteci che i miei altri hobby sono andare al cine e in montain bike (anche lì, sempre seduto) e il gioco è fatto. Insomma, a parte il dormire, fare sesso e la doccia, io vivo seduto. Inevitabile il blocco (della parte sinistra del mio corpo… cosa vorrà mai dire?). Così oggi niente manifestazioni per il 25 aprile, ma quasi tutto il giorno a letto. A farmi gradita compagnia, tra gli altri, un nuovo ep di amici musicanti passati sul blog quasi un anno fa: i Mauve, direttamente dal lago Maggiore, zone di Resistenza forte.
Blender ep, scaricabile gratis da tutti, è contraddistinto da due canzoni del loro Kitchen Love, gioiellino pop-noise malinconico, reinterpretate due volte da Rob Glover, Daniele Carretti, Fabio Arnosti, Giuseppe Cordaro. Versioni parecchio liquide (ti pare di nuotare in questa musica; o forse sono gli antidolorifici?), cullanti, elettroniche. Versioni piene di vita (entrambe le Electronic Scales mi ricordano la più sensuale Mara Redegheri degli Ustmamò), spaziali, spiazzanti, spalmabili come del buon Butter. Un felice ritorno per la Canebagnato Records, elegante label milanese. Spero ritorni a pubblicare a raffica.
LEGGI LA MIA VECCHIA RECE CON INTERVISTA INCORPORATA
Le imperdibili recensioni dell'Alligatore: Mauve
SCARICA GRATIS BLENDER EP
http://www.vitaminic.it/2009/04/mauve-blender-ep-canebagnato/

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mercoledì 22 aprile 2009

Intervista ai Baby Blue

Non lo diresti che sono al primo cd ufficiale i Baby Blue. Non lo diresti perché hanno una maturità nel modo di proporsi che incanta e allo stesso tempo fanno una musica nuova utilizzando circuiti produttivi altrettanto nuovi. Sono figli dei molti festival musicali dove hanno suonato (Rock Contest di Controradio, MI AMI di Rockit, Heineken Jammin' Festival, Arezzo Wave, Italia Wave, Bilbo-Rock a Bilbao …), luoghi d’incontri importanti, sono figli della voglia di fare musica insieme che da sempre (e con più forza dagli anni ’80) contraddistingue la loro terra, la Toscana… e, nonostante tutte queste cose importanti non hanno perso l’ironia, come si può vedere dalla foto sopra, di Silvia Bavetta.
Chitarre sghembe, una voce di donna forte e versatile (tra PJ Harvey e i Led Zeppelin), una ritmica sbatticoda come piace a me e dei cambi di velocità da far tremare i polsi. E poi lo scambio femmina e maschio nel cantare, l’onnipresente Paolo Benvegnù alla produzione artistica (ma ha pure cantato e suonato in molti pezzi), una copertina splendida che sembra una coloratissima locandina di un film di Hitchcock, e poi questo nome, Baby Blue, dalle suggestioni musicali forti, un nome che mi sembra di aver già sentito…
Come! Baby Blue, Come!
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/babyblue2004
MERAVIGLIA PER GLI OCCHI IL LORO VIDEO PER SILENTLY

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L’amore ai tempi del terremoto – Fo su il manifesto

E cosa fece il papa? Ordinò che ad ogni costo venisse «ristrutturata» la popolazione, cioè che si producessero figli per poter ritornare e ripopolare: prese religiosi maschi e femmine, suore, frati e preti e li trasportò in loco liberandoli dall'obbligo della castità. Dovevano però sposarsi. Per questo dovevano conoscersi, ripristinare contatti umani, riattivare i riti. Quelli del risus pascalis, ora sparito ma ben presente nelle regioni di montagna fin all'Ottocento, quando da noi e in Germania si preparava il giorno della Pasqua e in quella settimana entrava in vigore una specie di anticarnevale, con la possibilità di ridere, sghignazzare, ballare, fare teatro, toccarsi, abbracciarsi, fare oscenità e con il tripudio naturale dell'atto sessuale. Non c'è nulla come l'osceno che riesca a creare allegria. Bisognava riprodurre. E bisogna vivere per salvare l'umanità dal terremoto. Insomma, l'amore al tempo terremoto...
(Dario Fo intervistato da Tommaso Di Franceso su il manifesto)
LEGGI TUTTA L’INTERVISTA All'Aquila CHE TI FO

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domenica 19 aprile 2009

Intervista ai Retrolover

Mi fa piacere sentire della buona musica provenire dalla mia città. Tra i quaranta e passa (tra gruppi e musici singoli) passati sul mio blog, solo uno era di Verona, se non mi sbaglio: le Cherry Lips. Ora è la volta dei Retrolover, classico quartetto pop-rock d’alternative di razza, che canta in italiano, ama Samuel Beckett e i Diaframma (entrambi omaggiati nel recente ep), crea melodie resistenti e atmosfere incandescenti.
Tesi universitarie infinite, storie d’amore infrante, una malinconia che aleggia e delle immagini belle come quelle raccolte durante un viaggio in vespa in due (o da soli, o in tre…). Musica dolce e musica amara quella di Jobbè, Pedro, Guido e Alberto, come un film di Francesca Archibugi (l’ultimo, bellissimo, con Albanese e Rossi Stuart, perché no?) come un gelato al limon, come i Valentina Dorme o i Lecrevisse o i Marlene Kuntz (più che gli Afterhours) con canzoni che è bello ascoltare anche se a volte fanno male …
Ma lo sbrodolamento critico comincia a prendermi il cervello, la mano, il pc. E allora sento se sono pronti i Retrolover. Ci siete?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/retroloveryeah

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venerdì 17 aprile 2009

Aldo Nove

Lo cito ormai in ogni mia conversazione con giovani e meno giovani musicanti a proposito della sua frase contro Facebook: “…su FB non si pensa. Su FB non si inventa. Su FB si fa esattamente quello che sotterraneamente ti viene detto di fare, nell’illusione che sia tu a sceglierlo.” Eppure ho trovato una sua poesia in Voci & Sguardi, agenda letteraria a cura del Rhymers’ Club, con alcuni autori pescati proprio su FB (….?!).
È giusto dire che Aldo Nove, poeta e scrittore a suo tempo etichettato come uno dei Cannibali (il migliore, per me, assieme a Simona Vinci), è stato presente e ha sperimentato più volte FB. Ha donato una stella inedita, Il cuore nel fuoco del vuoto, all’amico Dimitri Fulignati, tra i curatori dell’agenda uscita con Lulu, la regina dell’autoproduzione. La poesia andrà a far parte di una silloge dal titolo A schemi di costellazioni, che uscirà a fine anno presso Einaudi. Ma allora su FB s’inventa?
VEDI http://www.aldonove.com/
VEDI Voci & Sguardi

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martedì 14 aprile 2009

Intervista ai Nichelodeon

Musica da mangiare, musica da bere, musica da respirare, musica da sognare. Sperimentale e retrò, d’avanguardia e gaudente. Questo è il progetto dei Nichelodeon, ensemble milanese guidato da Claudio Milano, artista totale, con una voce usata come uno strumento musicale, una voce che incanta, una voce paragonabile a Demetrio Stratos (scusate se è poco).
Con il suo gruppo ha registrato un cd live molto particolare, Cinemanemico, documento di due date milanesi frutto della selezione di materiale scritto dai musicisti nell'arco di dieci anni. Una miscela esplosiva di sperimentalismi sonori che mischiano abilmente letture tratte da La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi a momenti di vero e proprio prog, echi d’avanguardia a ricordi dei primi Afterhours, la rielaborazione dell'opera di Handel Lascia ch'io pianga ai Pink Floyd più innocenti e fanciulleschi. Un frullato ben riuscito al gusto di Novecento, con l’aggiunta di qualche goccia di assenzio per tornare un pelo più indietro. Ma ora ho esaurito la licenza di usare paroloni, e allora lascio la scrittura a loro. Lascio la parola a Claudio Milano. Ci sei?
VAI AL LORO MYSPACE www.myspace.com/nichelodeonband

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Con Franz di Cioccio per l’Abruzzo


RICEVO E PUBBLICO SUBITO QUESTO APPELLO
Sono Franz Di Cioccio (PFM), abruzzese di Pratola Peligna, un paese in provincia de L’ Aquila.

Sono ferito e addolorato per la tragedia che ha colpito al cuore il capoluogo abruzzese e tutti i paesi intorno.

Ho assistito con commozione al susseguirsi di notizie ed immagini, sempre più drammatiche.

Ho visto piazze e borghi, dove ho passato momenti di gioia, trasformarsi in luoghi di disperazione.

Un susseguirsi di volti segnati, affranti, disperati, ma non piegati dallo sconforto.

“Aiutateci” è statala parola più ricorrente. Io so che la tenacia che sento nello spirito della mia terra ha solo bisogno di essere accompagnata da un gesto di solidarietà, che faccia sentire alla popolazione che non èsola con la sua disperazione.
Aiutatemi ad aiutarli.
Lancio un appello a tutti gli artisti per partecipare ad un concerto diraccolta fondi da destinare alle famiglie più colpite.

E’ una “chiamata alle arti” per un gesto di grande solidarietà.

Gli artisti che vorranno aderire all’iniziativa “Concerto per L’Abruzzo” possono inviare una mail a info@diedi.com

Ringrazio tutti da abruzzese e da italiano.

Franz Di Cioccio, PFM

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mercoledì 8 aprile 2009

Chiedo a John Fante le parole

Non ho parole. Per questo ho riletto un pezzo drammatico del capolavoro letterario di un grande abruzzese nato e vissuto negli States, John Fante. Che sia d’ispirazione e d’aiuto.

…per tutta la notte mi ero dato da fare con i soccorritori, affondando fino alle ginocchia nel sangue e nel dolore. Avevo estratto una vecchia da un cumulo di macerie da cui sporgevano solo le sue mani, esangui come quelle di una statua. Mi ero gettato dentro una porta, nonostante il fumo, per salvare una ragazza svenuta nella vasca da bagno. Avevo medicato i feriti e guidato le squadre di soccorso, scavando tra le macerie in cerca di morti e feriti. Sicuro, avevo avuto paura, ma qualcuno doveva ben farlo. Era un momento di crisi e bisognava agire, non parlare…
John Fante, Chiedi alla polvere, 1939

PER AGIRE, E PER FARLO BENE, SEGNALO IL BLOG DI UN’AMICA ABRUZZSE, CHE DICE COSE INTELLIGENTI DA SEMPRE: Miss Kappa. UN BLOG IN QUESTI GIORNI MOLTO FREQUENTATO. SE NON LO CONSOSCETE FATECI UN SALTO, NON TANTO PER FARE DELLO SCIACALLAGGIO MEDIATICO O DEL PIETISMO, MA, SE VOLETE, PER CAPIRE COSA POSSIAMO FARE, COSA POTETE FARE.
UN'ALTRA AMICA BLOGGER ABRUZZESE, manu CON LA QUALE SONO STATO A RIDERE E SCHERZARE LA SCORSA SETTIMANA CON FELIX, RACCONTA, CON IL SUO STILE DA INTELLETTUALE FORTE, LA SCOMPARSA DI UNA CITTA', LA SUA. UNA COSA INCREDIBILE A DIRSI, DIFFICILE DA IMMAGINARE. LEI, COME SEMPRE, LO RIESCE A FARE CON LA TESTA E CON IL CUORE.
SEGNALO INOLTRE ALTRI AMICI BLOGGERS DOVE HO TROVATO INDICAZIONI PRECISE SU COME INDIRIZZARE GLI AIUTI:
guccia In Circolo LA FORZA DELLE DONNE La Mente Persa maurone
Qui nel blog dell'amica Marina, come contribuire all'acquisto di un pc e tutto il necessario perchè
Anna, cioè Miss Kappa, possa continuare a scrivere.
E DAL BLOG DEL SITO DI SMEMORANDA

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domenica 5 aprile 2009

Capossela contro la guerra vince l’Amnesty 2009

È Vinicio Capossela il vincitore della settima edizione del Premio Amnesty Italia, con un pezzo fortemente critico con la guerra, Lettere di soldati, contenuto in Da Solo, album celebratissimo dello scorso anno.
“Ho iniziato a scrivere questa canzone al tempo della prima guerra del Golfo” – ha dichiarato Vinicio Capossela. “Tutti noi tremavamo, era la prima volta che la guerra dava l’impressione di arrivare in casa di ognuno, in diretta, per mezzo della televisione, rendendoci partecipi come a un evento. Quella sera, al Teatro Storchi di Modena, Ivano Fossati concluse il suo concerto cantando ‘Il disertore’ di Boris Vian. Io tornai a casa e pensavo a tutta questa gente sull’orlo della catastrofe. Ognuno si sentiva impaurito qui più che al fronte. Dunque fui vittima, come tutti, della Paura, la Paura minacciata ad arte, che da sempre trova la più grande cassa di risonanza.”
Io all’epoca ero uno studentello delle superiori. Mi ricordo quella paura. Mi ricordo le manifestazioni e le mie prime prese di posizione politiche. Molte scelte fatte dopo, come l’obiezione di coscienza al servizio militare, per chi votare, cosa leggere e come respirare, lo schierarmi per la pace in ogni guerra venuta dopo (e sono state tante, troppe, infinite …) sono nate in quei giorni. Mi fa piacere sentire Vinicio, ascoltato tante volte, casualmente responsabile di alcune mie scelte di vita, grande lettore dell’amato John Fante come me, rievocare quel triste momento storico, quando la guerra è ritornata di prepotenza nelle nostre case senza più uscirne.
La premiazione avrà luogo a Villadose (Rovigo), nel corso della serata finale della dodicesima edizione del concorso Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty, in programma dal 16 al 19 luglio, con tanti ospiti musicali sempre più interessanti.
Tale manifestazione ha una sezione dedicata ai giovani, il cui bando di concorso scade il 15 aprile 2009. Se alla lettura del blog c’è qualche giovane musicante, faccia presto…
Per altre informazioni http://www.vociperlaliberta.it/

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sabato 4 aprile 2009

Quindici anni senza Kurt

Io non sono come voi. Non so fingere.
Kurt Cobain

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mercoledì 1 aprile 2009

Intervista a Felix Lalù


Questa sera abbiamo con noi un vero artista indipendente, di quelli che vanno di moda oggi, grazie alla scoperta dell’acqua calda da parte della grande stampa sulle indie d’Italia: Felix Lalù, de La Piccola Orchestra Felix Lalù. Un artista che scrive, canta, suona, si produce e autoriproduce (se fosse possibile). Un talento naturale proveniente dalle valli trentine, con ironia e capacità musicali eccelse. Inoltre fa un sacco di concerti, cura un simpatico blog, credo disegni le copertine e si occupi pure delle incredibili locandine (sarà una delle domande). Viste tutte queste attività, è stata dura trovare una serata libera, ma alla fine ci siamo riusciti.
In questi ultimi giorni ho avuto modo di ascoltare il suo recente cd, el se sentiva soul, prodotto da La Ostia- Registrazioni Artigianali (è sempre lui). Ho avuto pure l’imprudenza di ascoltarlo in auto, rischiando più volte di tamponare qualcuno o uscire di strada. Troppo forte, troppo “da ridere”. Sul suo myspace definisce la musica della P.O.F.L. reggae e post-punk, terapeutica e di facile ascolto. Io la definirei demenziale pura, di quella buona, fatta bene, gioiosamente blasfema; a metà strada tra gli Skiantos ed Elio e le Storie Tese. Meriterebbe il loro successo. Tra i suoi fans c’è già il tenente Colombo. Spero se ne aggiungano molti altri dopo l’intervista che va ad incominciare. Ci sei Felix?
VAI AL SUO MYSPACE http://www.myspace.com/felixlalu
VAI AL SUO BLOG http://felixlalu.blogspot.com/
VAI AL SUO SITO http://www.felixlalu.it/

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