lunedì 30 settembre 2013

Due parole con i Rev Rev Rev



Rev Rev Rev per la prima volta in palude. Impossibile non udire questi riverberi (o rev-erberi, se mi concedete licenza poetica), queste loro melodie fortemente sognanti dentro ritmi ipnotici da vera alternative-band italica. Li sento avvicinarsi a passo felpato; tra poco saranno qui perché finalmente esce il loro omonimo cd d’esordio (sarà ufficialmente fuori ad ottobre), dopo l’acclamato ep Hypnagogic Visions e dopo molti sbattimenti in concerti in tanti posti in giro per il vecchio continente cercando di svecchiarlo: di recente hanno suonato nell’Europa di mezzo, tra Praga e Salisburgo, Lubiana, e per ben due volte nella mitica Berlino …
Un disco, questo loro esordio, registrato/mixato/masterizzato al Bombanella Soundscapes, che si sta rivelando un luogo ormai fondamentale per ogni nostra band. Nove pezzi facili, forti, a tratti molto stranianti, con distorsioni e momenti al confine con l’hard-rock più acido. Un suono caratterizzante per questa giovane band, che dal vivo dicono si faccia ancora più unico, anche per alcune videoproiezioni psichedeliche e l’uso di strumenti poco convenzionali, tipo il Sonic Kalashnikov, una noise-machine autocostruita che vorrei proprio vedere. Ne parleremo nella blog-intervista che va ad incominciare con i Rev Rev Rev. Pronti?  
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sabato 28 settembre 2013

Letta cadrà? ... beviamoci sopra

Cadrà il governo? Saremo sommersi dai debiti ancora di più? (... quali? ... di chi? ... perché gli dobbiamo pagare noi? Chi ha voluto inserire il pareggio del bilancio nella Costituzione?). Aumento dell'IVA, l'IMU che ritorna sulla prima casa, noi che torniamo a votare con la stessa legge elettorale, il Caldarolum ... beviamoci sopra. Propongo il cocktail che porta il mio nome, L'Alligatore, così come lo descrive papà Carlotto: "Un tumbler basso riempito per sette parti di calvados e per tre parti di Drambuie. Molto ghiaccio (meglio se tritato) e una fettina di mela verde da masticare lentamente alla fine, per consolarsi del bicchiere vuoto." Prosit!

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giovedì 26 settembre 2013

Due parole con La Metralli



Ritorna in palude La Metralli, a soli due anni dall’esordio Del mondo che vi lascio, album molto apprezzato qui, come in altri siti. Da allora il gruppo si è impegnato nella ricerca del suono e delle parole giuste, ha colto tante soddisfazioni (Premio Ciampi 2012, per dirne una), dato alle stampe un prezioso piccolo ep, tornando al lungo adesso, con Qualche grammo di gravità, edizioni ABuzzSupreme. Un concept-album esplicitato dal titolo, dedicato a chi cerca qualche grammo della propria gravità, consapevole che non è una cosa semplice, può far male, ma bisogna provarci. Chi ci riesce, potrà cadere nelle cose con il proprio peso specifico (ne parleremo tra poco diffusamente).
Qualche grammo di gravità è contraddistinto, oltre che da concetti alti a livello testuale, anche da una forte ricerca musicale: registrato al Bombanella Soundscapes a 432Hz, la frequenza dell’accordatura naturale, invece del convenzionale 440Hz, risulta essere più morbido e piacevole per l’udito, perché più vicino alla natura. Ascoltando i quindici pezzi dell’album, si ha proprio l’impressione di ascoltare qualcosa di naturale, luminoso, diverso da molti altri dischi. E pure la splendida copertina, disegnata da Sara Garagnani, segue questa onda, anzi, ha trovato qualche grammo della propria gravità. Spero di riuscirci pure io, nell’intervista in partenza. Pronti?  
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mercoledì 25 settembre 2013

Io con ControLaCrisi e tu? ...

Da un po' di tempo snobbo i deprimenti tg, non sono più abbonato a il manifesto, che per diversi anni mi aveva informato bene su come andava il mondo, assottigliandosi sempre di più, perdendo le sue firme storiche e il proprio orizzonte. Trovo molte notizie interessanti nei vostri blog e nella Rete in genere, sempre meno, purtroppo, sulla carta stampata (mi restano i libri). Tra le pubblicazioni web, mi piace molto ControLaCrisi, e per questo ho deciso di sottoscrivere. Bastano 10 euro per diventare lettori/sostenitori, ricevere alcune anticipazioni, la newsletter e molto altro. Vi invito a leggere questo sito d'informazione, e se vi è possibile diventare anche voi sottoscrittori di ControLaCrisi. C'è pure Andrea Rivera, garanzia di radicalismo genuino...
Qui tutte le informazioni

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lunedì 23 settembre 2013

Due parole con Kalweit and the Spokes



Kalweit and the Spokes per la seconda volta in palude. Non potevo farmeli sfuggire, perché il nuovo disco, Mulch, in imminente uscita (come il precedente per Irma Records), è una delle più piacevoli sorprese dell’autunno in musica. Anzi, una conferma del loro gran talento. Con Mulch Georgeanne ci racconta storie del suo Minnesota e della sua Minneapolis, dopo vent’anni vissuti in Italia. Lo fa con il respiro dolce e i colori nostalgici della copertina, il sorriso di ragazzini in palude (palude?) a fine estate. Accanto a lei, nel disco, ancora Giovanni Calella (chitarra), mentre alla batteria c’è il nuovo Mauro Sansone, subentrato dal 2011 a Leziero Rescigno.
Mulch sembra un viaggio a ritroso nel proprio io, fatto in modo poetico, raccogliendo i detriti di una vita in modo decisamente lucido, sapendo cosa si vuole dire. Non mancano poi, prese di posizione decise. Stupendo il video di Hank’s Hour, che sarebbe piaciuto un sacco al nostro amato Bukowski: girato nella fredda Stoccolma da Marco Balletti, gioca sul vero e sul falso, sui luoghi comuni uomo/donna, sull’alcool rivelatore dei nostri lati più nascosti, ed ha un finale decisamente caldo (mi piace rivederlo spesso, per questo l’ho messo tra i preferiti sul mio canale YouTube ALLYDIEGO cliccate sopra e godetevelo). Ma tutto l’album gioca sui chiaroscuri della vita, per questo vi invito ad ascoltarlo (sarà possibile sentirlo in anteprima streaming fino a mercoledì 25 su Rockit, cliccate e godete). Ma prima, seguitemi nella blog-intervista. Pronti?  

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domenica 22 settembre 2013

... una sola forma di pericolo per voi qui: la poesia

Conosco poco Pablo Neuruda, poeta cileno internazionalista, pieno di vita, passioni politiche e amorose, veramente troppo poco per scriverne qualcosa di sensato. In questi giorni, leggendo cose del Cile, mi sono però fermato a riflettere sulla sua strana morte, avvenuta quasi quarant'anni fa. Il 23 settembre del 1973, dodici giorni dopo il golpe di Pinochet, Neruda morì mentre aspettava di partire per l’esilio messicano. Cancro alla prostata? Iniezione letale di qualche agente della DINA, polizia segreta del regime? ... potrebbe essere, un assassinio vigliacco mentre era nel suo letto d'ospedale, nella clinica Santa Maria a Santiago. 
Sicuramente era una personalità troppo pericolosa per la dittatura ancora in fasce. Nobel per la letteratura nel 1971, comunista da sempre, aveva appoggiato l'amico e compagno Salvador Allende. Agli sgherri di Pinochet,  quando lo infastidivano, rispondeva: «Guardatevi in giro, c’è una sola forma di pericolo per voi qui: la poesia».
Mi piace ricordarlo così, e nei prossimi giorni cercherò qualche suo libro. Avete consigli da darmi in proposito?

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venerdì 20 settembre 2013

Due parole con gli Antiplastic



Antiplastic in palude, come si vede dalle mani impastrocciate con il fango, quelle della molto rappresentativa copertina. Una copertina, quella di Not for Sale, disco in uscita imminente (sarà fuori lunedì 23), con un messaggio forte e chiaro: non rubateci la terra, vi stiamo guardando, non staremo fermi ancora per molto mentre lo fate. Del resto, gli Antiplastic sono una band impegnata, come l’etichetta che produce il cd, fatta nascere da loro stessi: la Elastica records, label ecosostenibile, “la prima label dubstep 100% made in Italy”. Un progetto unico per l’Italia, capace di rompere i confini; ascoltando Not for Sale ci si rende conto di quanto mancasse.
Dietro l’etichetta, c’è Tuzzy, creatore del suono della band, dubstep raffinato, contaminato dalla batteria di Donald Renda (ritmo, anzi cuore della band), il basso esplicitamente dub di Fede K9, e i testi/la testa, la voce (che voce), di Rayna, brasiliana d’Italia, dalle liriche dirette e taglienti, dure quanto serve, piacevoli sempre. Un gruppo super, più unico che raro per il nostro paese. Non a caso Tuzzy ha da sempre collaborato con progetti di gusto internazionale/internazionalista da Zion Train ai Casino Royale, Mikey Dread, Asian Dub Fondation e tanti altri. Ora è Antiplastic, e sarà un'altra pedina dalla nostra parte. Credo faremo delle grandi mosse. Pronti?  
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giovedì 19 settembre 2013

La comica finale?


Sbrodolata mediatico-eversiva di Berlusconi. Che non tocca il governo. Per ora
di Dino Greco - Liberazione.it
Il videomessaggio di Silvio Berlusconi è stato esattamente ciò che si poteva immaginare: una sbrodolata di impronta eversiva contro la magistratura, definita come un “contropotere dello Stato in grado di condizionare il potere legislativo ed esecutivo con la missione di realizzare per via giudiziaria il socialismo”. E a questo fine protagonista di una persecuzione politica agita “per conto terzi” contro l’uomo che già nel ’92, con la provvida “discesa in campo”, salvò il paese dalla sinistra altrimenti prossima ad impossessarsi del potere. Ebbene, secondo Berlusconi, ora “siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercé di una magistratura politicizzata che, unica fra i paesi civili, gode di una totale irresponsabilità e immunità”.
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martedì 17 settembre 2013

Due parole con gli Charme



Per la prima volta in palude gli Charme, band sofisticata ed esplicitamente shoegaze, direttamente dalla Sicilia, che si conferma regione sempre in fermento e ricca di stimoli musicali diversificati. Gli Charme calcano le scene da quasi un decennio, con determinazione si sono mossi nel vero underground italico tra demo, manifestazioni musicali importanti, e due cd: uno uscito nel 2009, autoprodotto e registrato negli studi della Hurricane/Shiva di Firenze, label che chiuse i battenti poco dopo purtroppo, e questo nuovo Modern Times, ufficialmente fuori il 20 settembre.
AncheModern Times è fatto in totale autarchia e libertà espressiva, riecheggia un celebre film di Chaplin nel titolo, e cerca di raccontare questi anni duri, difficili, amarissimi. Il loro è un viaggio lento e sinuoso, a testa bassa dietro le ombre del giorno, tra acid-rock, suggestioni dark-wave e un pop riflessivo. Canzoni con titoli espliciti a partire dalla title-track, o Babylon, Cobra Witch, Cassandra (Brainstorm). Per capire meglio chi sono, guardate il fresco videoclip messo ieri sul loro spazio facebook: magia e mistero, tra antico e moderno. Ma ora seguiteci nella blog-intervista. Pronti?  
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sabato 14 settembre 2013

Perché a nessuno piace il mio caffè? … parliamone


In questa breve estate poco calda, mi sono imbattuto in alcune buone letture decisamente calde. Una di queste è il romanzo di Paolo Ganz, Perché a nessuno piace il mio caffé? storia con un’idea di base folgorante, uno svolgimento dove l’autore segue con umanità e assoluta dedizione le molte sfumature dei protagonisti dell’intreccio, un “poliziesco” che vediamo trasformarsi in un romanzo di formazione con un finale aperto.
L’idea base folgorante è quella del lavoro svolto dal protagonista, Denis Bortolato, ex galeotto veneziano, uomo di mezza età che vive con la madre: aggiusta cellulari, e spesso si perde a curiosare nelle foto dei suoi clienti trovate nelle memorie dei telefonini. Un brutto giorno si imbatte nel filmato di una violenza ad un ragazzino. I malviventi si accorgono del fatto e lo pestano a sangue. È l’inizio della sua odissea, tra Venezia e la Croazia, amori di una vita e amori folgoranti (sono molte le donne importanti in questo libro), storie di guerre dimenticate ma ancora brucianti, amici veri, un commissario da libro giallo, le foibe messe nel giusto contesto storico, una Venezia protagonista perché per nulla da cartolina.
Venezia, tanto amata dall’autore di Perché a nessuno piace il mio caffé?, il veneziano di Cannaregio Paolo Ganz, musicista, critico musicale (suo l’importante e primo Metodo per Armonica Blues Bèrben, 1987), autore, a partire dal 2006, di un pugno di romanzi dove la musica è spesso presente. È presente anche in questo nuovo romanzo, uscito da qualche mese per La Toletta edizioni. Un altro libro importante dell’estate 2013. Per questo ho chiesto a Paolo Ganz di parlare del romanzo e di quello che ruota attorno alla sua scrittura. Ne è uscita una chiacchierata interessante, per chi ama scrivere e per chi ama leggere. 
State a sentire …
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mercoledì 11 settembre 2013

Quarant'anni dopo

Immagine storica tra le più drammatiche del secolo scorso: Salvador Allende, che cerca di salvare la democrazia cilena, forse l'esperimento politico più bello in assoluto. Forse per questo, Pinochet e i suoi sgarri, finanziati dagli americani, non lo potevano tollerare. Succedeva quarant'anni fa esatti ...

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lunedì 9 settembre 2013

Due parole con i Joycut



Ritornano in palude i JoyCut (da Joey, traccia di Time of No Reply di Nick Drake, e Cut dal lavoro di Roger Waters, The Final Cut, tanto per dire le basi), ritornano con un nuovo disco fortemente strumentale targato Irma Records: PiecesOfUsWhereLeftOnTheGround (scritto rigorosamente tutto attaccato come piace a loro). Un album, suggerisce anche la copertina, pulito nei suoni, a tratti acido, lineare, che ascolto dopo ascolto può creare dipendenza. È elettronica, sì, ma per niente citazionista, elettronica del presente, come è possibile farla oggi, senza scimmiottare nessuno. Del resto, i dieci e passa anni di esperienza dei JoyCut si sentono.
Registrato tra Bologna, New York e Düsseldorf, PiecesOfUsWhereLeftOnTheGround si presenta fisicamente come un piccolo vecchio vinile nero, e questo apparentemente stride con la modernità della loro musica (sarà una delle domande dell’intervista), ma tutto il disco è costellato da apparenti contraddizioni irrisolvibili: umanità/tecnica, uomo/macchina, ritminaturali/ritmiindustriali, caldo/freddo …e via di questo passo. Inoltre, a leggere bene le note, si scopre che l’album è dedicato a Domenico Lorusso (& His Never Ending Way of Love), e a leggere della sua assurda morte, si possono capire certe antinomie del cd. Da ascoltare tutto. Pronti?  
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domenica 8 settembre 2013

Otto settembre - settanta anni dopo

Otto settembre, una data importante per noi. Cos'è l'otto settembre? Mi ha chiesto una persona con i capelli bianchi, sulla sessantina, pure candidato a sindaco alcuni anni fa dalle mie parti. Non ho capito se scherzasse oppure non lo sapesse veramente (sarebbe grave). L'inizio della fine del fascismo, gli ho risposto sbrigativamente. Quante persone come lui, o più giovani, non lo sanno? Ok, non tutti possono essere appassionati di Storia o politica, c'è il calcio e il porno-soft, ma almeno qualche data e dato, sarebbe meglio conoscerli (poi si può pure seguire il calcio e il porno-soft, o hard, come faccio io). 
Ho trovato una perfetta sintesi sul FB dell'Arci Alto - Garda (l'ho trovato per caso quando sono andato a sentire P.P.Capovilla, oggi festeggeranno con, tra gli altri, Shel Saphiro ed Ezio Guaitamacchi); ne copio e incollo una parte e vi invito a leggerla tutta qui, perché sono ormai settanta anni tondi tondi, e c'è da rifletterci.
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giovedì 5 settembre 2013

Due parole con Giorgia del Mese



Ritorna l’intervista in palude, ritorna con Giorgia del Mese, giovane autentica cantautrice rock, per la prima volta su questi schermi. Autentica cantautrice perché scrive ciò che canta, e senti che lo pensa veramente, rock per la forza dei suoi discorsi, con i quali non si può essere sempre in sintonia, ma di sicura presa ed interesse. Un fiore rosso stilizzato in copertina, a rappresentare degnamente Di cosa parliamo, disco dato alle stampe per Radici Music con il sostegno promozionale di ABuzzSupreme, in uscita a metà settembre, ma del quale già si discute molto. Non poteva essere altrimenti, per i temi “forti” trattati e per il modo per nulla banale di trattarli.
Giorgia del Mese, per questa sua seconda bruciante uscita, si è poi scelta un gruppetto di amici/collaboratori tra i migliori della scena indipendente (qualsiasi cosa voglia dire): da Alberto “King of the Opera” Mariotti, a Paolo Benvegnù, che non manca mai, e poi Alessio Lega, Fausto Mesolella, la produzione/arrangiamento di Andrea Franchi. Questi hanno arricchito musicalmente un disco già buono, rendendolo ancora più prezioso. Ottimo il cartonato del cd, con il libretto contenente i testi e un sacco di disegni surreali e/o impegnati, manco fossimo tornati al maggio francese. Sarà autunno caldo come piace a me, grazie a dischi come questo. Pronti?  
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lunedì 2 settembre 2013

Autunno Pluviôse in arrivo ... in musica


Pluviôse è una compilation di una nuova label interessante, nata tra Palermo e Berlino, la Seashell Records. Pluviôse è una compilation creata con tanti musicanti europei, dal sapore dichiaratamente intimista (tra i nove anche Novanta, passato di recente in palude). Pluviôse è una compilation per chi ama la pioggia, ha spirito internazionalista e vuole abbattere gli steccati. Pluviôse è musica in cassetta, sì, le vecchie cassettine, per chi è cresciuto ascoltando tanta musica in quel modo (ma anche per chi non l'ha mai fatto, e vuole provare per la prima volta). Pluviôse uscirà ufficialmente sabato 7 settembre in cassetta, e anche in edizione digitale, ma se ne parla già in giro. Ho voluto fare due parole con i responsabili dell'etichetta, Claudio Cataldi e Federico Ghersi.
Ecco cosa ci hanno anticipato...

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