Stanno per arrivare per la
prima volta in palude i Rubbish Factroy, con la loro carica di adrenalina pura
e spirito punk-rock dai colori accesi. Arrivano direttamente da Roma, per
presentare il loro fresco esordio The Sun, dato le stampe a fine novembre per
l’eclettica label capitolina Modern Life. Undici pezzi che mettono a dura prova
la mia coda, per la forza iconoclasta, il ritmo e le esplosioni quasi stoner.
Undici pezzi per manco mezzora di musica, tiratissima, diversa, divertente; provate
ad ascoltare il disco in streaming gratutito cliccando qui, e mi direte se dico
balle o no. Poi, se, ritornerete sul blog, potrete pure dirmi la vostra
preferita.
Sono in due ma fanno tanto
casino: Gabriele Di Pofi e Marco Pellegrino, chitarra uno, batteria l’altro,
entrambi voce dei Rubbish Factroy, nati solo due anni fa. Si sono fatti
ritrarre in copertina con una faccia poco raccomandabile, colori acidi, e una
rotellina in bocca (sembra presa in prestito dagli ingranaggi della macchina
del Charlie Chaplin di Temi Moderni). Non per nulla la loro è musica della
città, ritmi industriali, con chiari rimandi a QQTSA, Radiohead, Led Zeppelin.
Si potrebbe pensare pure ai Fab Four ascoltando il singolo Bamsa (cercate in
Rete il video, anche quello un pelo beatlesiano), ma quando i riferimenti sono
così tanti, vuol dire che hanno trovato il loro battito animale. Pronti?
PER CONOSCERLI MEGLIOEtichette: Beatles, Blues, Charlie Chaplin, Due parole, Garage, Indie, Intervista, Lazio, Led Zeppelin, Modern Life, Punk, QQTSA, Radiohead, Rock, Roma, Rubbish Factory, Tempi Moderni, The Sun