mercoledì 6 maggio 2020

In palude con NADDEI


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Elettronica / Cantautorave
DOVE ASCOLTARLO 
Spotify, Apple Music, Bandcamp e tutti i maggiori portali digitali
LABEL Cosabeat studio
PARTICOLARITA’ Un disco che reinterpreta in chiave elettronica alcuni grandi brani dei mostri sacri del cantautorato italiano
CITTA’ Forlì
DATA DI USCITA Febbraio 2020
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sabato 19 novembre 2016

In palude con il Collettivo Ginsberg


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE world music
DOVE ASCOLTARLO Bandcamp
LABEL L’Amor Mio Non Muore – Dischi / Irma Records
PARTICOLARITA’ musica libera
CITTA’: Forlì / Bologna
DATA DI USCITA 30/9/2016

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martedì 11 ottobre 2016

In palude con Tunguska


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE SHOEGAZE, DREAMPOP
DOVE ASCOLTARLO: SPOTIFY, ITUNES, YOUTUBE
LABEL AUTOPRODUZIONE
CITTA’: Forlì
DATA DI USCITA 7 ottobre 2016 

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mercoledì 16 dicembre 2015

Rece d'Alligatore: Blastema



Blastema, Tutto finirà bene
Ostile Records
Terzo lavoro dei Blastema, nato dopo alcune vicissitudini produttive che ne avrebbero potuto impedire l’uscita. Ma il gruppo di Forlì ha tenuto duro, credendoci ostinatamente, e se sono stati spesso sul punto di cedere, alla fine, spinti anche da una vocina che gli diceva “… tutto finirà bene”, hanno concluso questo disco. Da qui il titolo.
Dodici pezzi di pop-rock elettronico tirato e pulito. Niente di originale dal punto di vista musicale o nei testi, anche se si possono scorgere certi momenti melodici suggestivi. Penso a Ora o mai più, a Pastorale, o a Un mondo semplice, dove nel modo di suonare e anche di cantare, possono ricordare i Negramaro (per chi piace). Perle ai porci, classico rock poppeggiante gode di un testo apprezzabile, come anche Asteroide, nato da buoni presupposti e con tanto ritmo.
Divertente e sottile la copertina, con l’uomo dalla faccia di una bolla di sapone … ma c’è uno spillone pronto. Metafora della loro musica, sempre sul punto di scoppiare? Chi vivrà vedrà …

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giovedì 12 febbraio 2015

Due parole con Divano



Divano in palude, e non è per stare più comodi. Divano è il nuovo progetto di Francesco Pizzinelli, per anni Jocelyn Pulsar, vero indipendente che ha fatto un disco nuovo con la Cabezon Records: Rimedi per ulcere in bocca, piaghe nelle gambe, rogna, magrezza, stitichezza e malinconia. Titolo chilometrico, come un film della Wertmuller, ma con l’ironia e la consapevolezza di cosa si parla. Surreale e concreto, il barbuto di Forlì, con questo album, ci narra personaggi lontani dai riflettori, come la sorella del Leopardi e della controfigura di Totò, delle sue paure, dell’ipocondria, della crisi economica (sì, ma non le solite cazzate, qui si parla di come risolverla trasformando un cinema normale in cinema porno).
Rimedi per ulcere in bocca, piaghe nelle gambe, rogna, magrezza, stitichezza e malinconia, album di culto a partire dalla copertina (forse sono completamente fuori, ma mi ricorda una del grande Neil Young, On the Beach, colori pastello e ultime onde da fine estate), è un disco voce e chitarra, da cantautore vero. Ad accompagnare Francesco, Davide Ponti al basso, Davide Zozzi alla batteria e Mario Ingrassia, che oltre ad aver suonato chitarra e piano, si è occupato del missaggio. Il tutto è stato registrato artigianalmente tra casa e studio con questo gruppo molto unito, visto che erano gli stessi nomi presenti in Jocelyn Pulsar. Sì sente il loro affiatamento, si sente la forza e le convinzioni unificanti. Suonano come un solo uomo, anzi, come un Divano. Accomodiamoci. Pronti?

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venerdì 18 gennaio 2013

Due parole con La notte dei lunghi coltelli



Sarà una notte dei lunghi coltelli quella che si annuncia questi schermi… che notte! Sì, con la voce rotta dall’emozione annuncio l’arrivo in palude di questo nuovo soggetto musicale, atteso da molti, annunciato come qualcosa che spacca e riapre i giochi: è qui con noi Karim Qqru degli Zen Circus a presentare il suo nuovo progetto solista. Solista per modo di dire, perché in Morte a credito hanno lavorato, oltre a lui, anche Izio Orsini e Ale Demonoid Lera, e un sacco di ospiti cult, quali Nick Manzan, Diego Pani, Emanuele Braca, Aimone Romizi, nomi già sentiti da queste latitudini. Insomma, un progetto forte, non solo nei titoli e riferimenti, ma anche nel gruppo.
In uscita il 22 gennaio con la Black Candy Records, label fiorentina che ho sempre seguito ad occhi chiusi, per l’estrema semplicità nel fare le cose belle, Morte a credito è un disco duro, adatto ai tempi duri (John Belushi insegna). Un percorso in nove tappe dentro il lato oscuro della Storia (e delle storie) degli uomini. Un rock denso, hardcore ed elettronico, punk e sperimentale. Nove pezzi dove il gusto per la parola si sente, come l’autore citato in modo esplicito nel titolo, quel Louis Ferdinand Céline sempre maledettamente attuale. E allora porte aperte a La notte dei lunghi coltelli. Pronti?     

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lunedì 10 dicembre 2012

Due parole con Caffésport Orchestra



Caffésport Orchestra questa sera in palude. Per la prima volta? In realtà è un gruppo con tanti nomi, alcuni dei quali, già passati in palude. Più che un gruppo, un supergruppo, attorno a Francesco (Franz) Senni, voce, chitarra, pianoforte, e le sue storie ironiche (anche auto-ironiche), bozzetti di provincia da cantautori anni ’70, ma con in più il pop del mare della Romagna. Dietro storie d’amore andate a male, bar, friggitorie di pesce, sogni di note. Insomma, un universo poetico che si sta dilatando, per dirla come il vecchio Woody Allen; meglio, in perenne dilatazione.
Il disco ha un titolo che è tutto un programma: …e pensare che sono venuto solo per comprare un pesce spada, come a dire, adesso mettetevi comodi, e state a sentire tutte le storie che ho da raccontarvi. Prodotto da Chihuahua records (e anche qui c’è dietro una storia), Aidoru, ABuzzSupreme edizioni, è nato nel corso degli anni, con pezzi scritti tra il 2004 e il 2011. Registrato al Bluscuro di Monteleone (Fc), da Senni, con Andrea Comandini e Andrea Zanella, e in qualche altro posto cult della riviera romagnola, oltre ad essere pieno di parole, e anche zeppo di suoni. Cosa dire di più? La parola alla Caffésport Orchestra. Pronti.
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venerdì 2 novembre 2012

Due parole con Valeria Caputo



Per la prima volta in palude Valeria Caputo, cantautrice pugliese che ho amato fin dal primo ascolto, tanto da chiederle di passare da me quasi subito dopo il primo ascolto. Le sue canzoni, quelle del suo primo disco, Migratory birds, colpiscono per quel sound antico (il folk-rock anni 60/70), capace di raccontare un’epoca con una voce calda e intensa. Canzoni attuali, cantate in inglese, in maniera soave, con rispetto per i “maestri” dichiarati (la grande Joni Mitchell), però con un’impronta decisamente personale. E non era facile, perché non è scontato suonare oggi un disco di folk-rock facendo propria e attuale la materia.
Il disco, in uscita per Vintage Factroy Records, sarà presentato domenica 4 novembre a Lugo, nell’Emilia Romagna dove vive. Credo sarà un’occasione da non perdere, questa voce darà molta soddisfazione a chi la vorrà ascoltare dal vivo. Del resto Valeria Caputo ha già un suo bel seguito, testimoniato anche da come è nato Migratory birds, prodotto tramite una sorta di “azionariato popolare” del quale parleremo tra poco (è già la seconda musicista in palude ad utilizzare questo sistema di produzione, vorrà dire qualcosa? … parliamone!). Pronti? …
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mercoledì 9 dicembre 2009

Intervista agli Aidoru

Aidoru, da Cesena con furore. Saranno loro questa sera ad animare il blog. Quattro ragazzi che definire musicanti è riduttivo. Agitatori culturali forse, impegnati da tempo sul confine sottile tra teatro, performance, poesia, video-arte… tante cose. Troppe per i nostri cervelli impigriti da etichette e classificazioni buone solo per il mercato. Come la loro musica, non facilmente classificabile: post-rock?... punk?... pop?... jazz?... classica?...
Per capirlo dovreste ascoltare il loro nuovo cd, che non è un semplice cd, ma due: Songs – Canzoni/Landscapes-Paesaggi. Un cd che uscirà tra un paio di giorni per La famosa etichetta Trovarobato (da chi altri sennò?) e Aidoru Associazione (acquistabile sul loro sito dall’undici dicembre, poi da gennaio anche nei negozi). Io l’ho già ascoltato, facendo l’errore di sentirlo per la prima volta in auto; è un ascolto impossibile in auto, perché è un album vivo, che reclama attenzione e impegno, non lo puoi sorbire mentre fai dell’altro. Non è un sottofondo, non è una colonna sonora, sono rumori e melodie, parole che si fanno suono, strumenti che ti parlano…ma ora sono io che stra-parlo. Meglio sentire se sono pronti loro, gli Aidoru, idoli per una notte sul blog? Ci siete?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/urodia
VAI AL LORO SITO http://www.aidoru.org/

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